Ferina Serigala

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    Nome: Ferina Serigala
    Sesso: F
    Età (età apparente): 17
    Data di Nascita: 2 Aprile 1E1878
    Luogo di Nascita: Tribù Serigala su Brakiorathias
    Razza: Bestiale


    Carnagione: Chiarissima
    Peso: 71 kg
    Altezza: 1.85 m
    Occhi: Azzurri
    Capelli: Biondo cenere molto chiaro
    Corporatura: Il suo corpo è ricoperto da un folto pelo biondo chiaro, che in diversi punti lascia intravedere la pelle, come sul viso e sul petto. Ha muscoli molto sviluppati e una struttura fisica robusta.
    Particolarità: Il corpo di Ferina si è unito con quello di un lupo grigio durante il Cataclisma. I suoi arti inferiori sono diventati in tutto e per tutto delle zampe di lupo, molto robuste, mentre i suoi arti superiori si sono allungati leggermente, e le sue mani si sono ingrandite. Le sue unghie si sono tramutate in artigli robusti e affilati, in grado di lacerare la carne, proprio come la sua dentatura affilata. Una lunga coda le permette di mantenere l'equilibrio e stare in posizione eretta, e le sue orecchie hanno preso le sembianze di quelle di un lupo. La sua pelle si è inspessita, rendendola più resistente a difficile da penetrare, consentendole inoltre di resistere ai cambi drastici di temperatura. Ha acquisito gli stessi sensi di un lupo grigio, il che significa che pur avendo un buon olfatto non è buono quanto quello di un cane da caccia, tuttavia ha un udito strabiliante, in grado di sentire la caduta di una foglia. La sua mandibola è in grado di esercitare una pressione molto elevata, rendendo i suoi attacchi con il morso decisamente pericolosi.
    Ha esercitato per molti anni il tipo di magia infusa nella Nenia del Rathias, imparando a modulare la voce per produrre risultati diversi. Con l'ululato, riesce a creare delle vibrazioni che possono distruggere o potenziare, a seconda dell'intonazione che decide di dare.
    E' un particolare uso della magia, con l'esercizio puo' essere potenziato.

    Comportamento: Molto orgogliosa e protettiva nei confronti di ciò che le è caro, a prima vista puo' sembrare fredda e scontrosa, ma basta davvero poco per entrare in sintonia con lei. Riconosce l'importanza del lavoro di squadra e si impegna al massimo per dare a chi combatte al suo fianco tutto l'aiuto possibile. Ha un debole per cuccioli e bambini, sono le uniche creature con cui è in grado di abbassare da subito la guardia.

    Abbigliamento: Porta un gilet di pelliccia chiuso sul davanti, coperto con una giacchetta senza manica di tessuto leggero. I pantaloni hanno più che altro la funzione di coprigambe, essendo che la sua parte inferiore è coperta di pelliccia e dei pantaloni completi le impaccerebbero solo i movimenti, e sono fermati in vita da una cintura di stoffa. I fianchi e le ginocchia sono protetti con placche metalliche. Le mani sono protette da mezziguanti di cuoio. Alcune ciocche di capelli sono legate con dei lacci. Porta un bracciale vicino alla spalla su cui è inciso il simbolo di riconoscimento della famiglia Serigala, un cerchio con all'interno una mezza luna. Spesso porta con sè un mantello per coprirsi, questo limita i suoi movimenti ma è utile nei posti dove le persone non sono abituate a vedere qualcuno con il suo aspetto. Porta legati alla cintura un paio di sacchetti di cuoio, dove tiene ciò che le serve durante i suoi viaggi, come piccoli oggetti per il baratto, pochi soldi guadagnati in seguito a lavori sotto commissione, e alcune erbe medicinali.
    Equipaggiamento: Erbe medicinali per impacchi, erbe per curare il mal di gola, erbe per rallentare gli effetti dell'avvelenamento.

    Background:
    Ferina corre, il vento sul viso, il respiro affannato, si chiede quanto ancora riuscirà a mantenere il passo. A momenti rischia di inciampare contro una radice, per pochi secondi è convinta che finirà dritta per terra, ma non puo'. Deve continuare a correre. E infatti riesce a stabilizzarsi e ricomincia la sua gara contro il tempo, contro il vento, contro qualcosa che per nessun motivo deve raggiungerla.
    Si guarda intorno fugacemente, ha i sensi in allerta e benchè ormai sia stanca, cerca di imprimere altra forza nelle gambe. Ma non è abbastanza.
    Senza che quasi se ne accorga, un'ombra scura è su di lei, le salta addosso e la fa cadere, rotolano abbracciati l'uno all'altra fino a che non si fermano. Ferina si ritrova immobilizzata, schiena a terra, con il respiro affannoso e le braccia tenute ferme dalle mani del suo inseguitore, che la tiene a terra con tutto il suo peso.
    "Sei lenta cucciola, e dire che ti ho anche dato del vantaggio!" la sbeffeggia suo fratello Vincent ridacchiando soddisfatto.
    "Spostati sciocco bisonte, mi stai schiacciando! E' stata solo fortuna, se non avessi rischiato di inciampare io.."
    "Ah ah! Ma sentiti! Anche su un terreno senza radici, anche fra cent'anni, anche se fossi senza gambe non riusciresti a battermi!" le ride in faccia lui.
    Vincent ama sua sorella, ma ama anche vincere, e più di tutto ama gongolare quando succede. Purtroppo però, Ferina non è il tipo che ama essere preso in giro troppo a lungo, soprattutto se è per una sconfitta.
    "Adesso basta! Dai spostati.." gli dice la ragazza con aria imbronciata.
    "Uuh..non dirmi che ti sei offesa! Ma non ti preoccupare, io so cosa puo' farti stare meglio..hai corso molto, forse una bella doccia ti farà tornare il buonumore!" e detto questo inizia a farsi uscire dalle labbra chiuse un filamento di bava che si avvicina pericolosamente alla faccia di Ferina.
    "No! Che schifo! Smettila! Vai via smettila!" gli urla lei mentre si dimena cercando di toglierselo di dosso.
    Ma tutti i suoi sforzi sono vani, non puo' niente contro Vincent, decisamente più forte di lei, e i suoi movimenti non fanno altro che far avvicinare ancora di più la bava al suo viso.
    E proprio quando ormai si sta rassegnando al suo triste destino, un grosso lupo grigio esce da dietro a un cespuglio e con un balzo atterra Vincent, liberando Ferina dalla sua morsa.
    La ragazza si rialza trionfante, mentre suo fratello rimane disteso a pancia in giù con il grosso lupo sdraiato sulla schiena.
    "Ma guarda, adesso sei tu in una situazione abbastanza scomoda" gli dice con un sorrisetto.
    "Va bene, ho capito la lezione..adesso per favore fai spostare Thara, quasi non respiro"
    "Oh ma certo! Thara spostati dai..ma prima, mio fratello ha corso molto, avrebbe bisogno di una bella doccia!" dice Ferina alla lupa, la quale inizia a leccare la faccia e la testa di Vincent senza pietà.
    "Avanti! Questo è ingiusto!" le dice Vincent cercando di dimenarsi ma con poca convinzione. Sa di non poter fare molto contro la lupa, e sa anche che in fondo se l'è meritato. Quando Thara finalmente si sposta, lui si mette a sedere disgustato e lancia un'occhiataccia a un secondo lupo, che fino a quel momento è rimasto seduto vicino a un albero a osservare la scena.
    "Grazie tante dell'aiuto sai.." gli dice guardandolo male.
    "Non prendertela con Jeo, lui sa da che parte stare" esclama Ferina mentre si avvicina al secondo lupo e inizia a grattargli la gola e il retro delle orecchie.
    Una giornata come tante per Ferina e Vincent Serigala, che accompagnati dai loro lupi Thara e Jeo hanno il compito di andare a caccia di erbe, e invece finiscono per rincorrersi come bambini.

    E Ferina una bambina lo è davvero. Ha solo 12 anni e vede suo fratello come un dio, qualcosa di inarrivabile che le serve come punto di riferimento e come appiglio nei momenti più difficili.
    Ferina è vivace e cordiale, ma anche permalosa quando viene punta sul vivo, e suo fratello lo sa, ma sembra dimenticarselo spesso. E così finisce sempre allo stesso modo: lei cerca di impressionare il fratello, sbaglia qualcosa, il fratello la punzecchia, e per lei è come ricevere una lancia in pieno petto, si sente terribilmente in imbarazzo e si arrabbia. Più o meno il programma di ogni pomeriggio.

    "Avanti, andiamo a cercare le erbe che ci ha chiesto nostra madre..finirà per farsi buio prima che ce ne accorgiamo" dice Vincent alzandosi in piedi e strofinandosi la faccia con un lembo di stoffa che porta sempre legato in vita.
    La tribù Serigala è conosciuta tra tutte le altre tribù per essere quella più affine con piante e medicamenti. In un territorio come l'Haraja è abbastanza normale che chiunque sappia che genere di erba mettere su una ferita, o che bacche mangiare in caso di nausea, ma nessuna si intende di piante come i Serigala. Gira voce che abbiano un fiuto particolare per trovare i materiali adatti a creare qualunque tipo di medicamento, alcuni dicono addirittura che usino la magia. Ma sono solo voci, non scorre magia nelle vene dei Serigala da decenni. L'ultima volta che hanno avuto uno sciamano nella loro tribù sarà stato ai tempi del bisnonno di Ferina e Vincent. E i due ragazzi non sembrano aver sviluppato quelle capacità, il che vuol dire che era tutta farina del loro sacco la capacità di creare rimedi medici efficaci.
    La madre e il padre dei due ragazzi si occupano di lavorare le piante con l'aiuto di altri membri della tribù, mentre i più giovani, ovvero i fratelli Serigala, vengono ogni pomeriggio mandati a raccogliere nuove piante. Nonostante quello sia un territorio selvaggio e pericoloso, e nonostante i due ragazzi non siano dei guerrieri, non hanno nulla da temere: i loro compagni Thara e Jeo sono sempre pronti a proteggerli.

    Ogni sera, i due ragazzi tornano a casa, ovvero il posto dove la loro tribù ha deciso di accamparsi per i seguenti tre mesi, in attesa del cambio di stagione e della conseguente migrazione. Ormai manca poco alla prossima, e Ferina non sta più nella pelle, sa bene che il prossimo territorio in cui andranno a stare è vicino alla costa, il che significa che potrà di nuovo vedere il mare! Ha sempre amato il mare, ma soprattutto ama vedere l'azzurro del cielo e dell'acqua che entrano in contatto l'uno con l'altro. Le da sensazioni che non prova in nessun altra circostanza, ecco perchè non vede l'ora che arrivi Giugno.

    E' anche quasi il momento del Ritrovo delle tribù, che si tiene annualmente sulla cima di una collina al centro di Haraja, e questo sarà un anno speciale dal momento che potrà partecipare anche Vincent, insieme a suo padre e ad altri anziani del villaggio. Vincent ha raggiunto l'età giusta per decidersi a trovare moglie, si sarebbe trovato davanti molte ragazze in età da marito, e avrebbe aspettato con altri giovani come lui che i loro genitori avessero deciso come scambiarli. E' un modo per rinforzare le alleanze tra le tribù e garantire uno scambio di sangue.
    La tradizione impone che all'arrivo dei 22 anni, i giovani di tutte le tribù vengano portati al Ritrovo, e che i capofamiglia discutano quali ragazzi debbano stare insieme, e se sarà lui o lei a lasciare la tribù di origine per andare in quella del compagno, e venire così adottato come nuovo membro della famiglia a tutti gli effetti.
    Ferina è molto spaventata da questo, ha paura che suo padre decida di far andare via Vincent in un'altra tribù. Non ha ancora trovato un modo per impedirlo, ma è determinata a trovarne uno. Vincent è il suo unico amico, e sicuramente non ci sarebbero stati altri giovani della sua età tra i Serigala finchè lei stessa non avrebbe raggiunto i 22 anni, ovvero dopo almeno dieci anni.
    Ma cosa avrebbe fatto se Vincent fosse rimasto tra di loro, portando con sè una nuova donna? E se avesse dato più attenzioni a lei di quante ne volesse Ferina?

    Il 15 Giugno colse tutti di sorpresa.
    Quell'anno la tribù aveva ritardato il suo spostamento aspettando un clima più caldo che tardava ad arrivare, e Ferina e Vincent erano come sempre a caccia di erbe.
    All'improvviso la terra tremò, e ogni singolo animale della foresta sembrò smettere di fare quello che stava facendo per fuggire verso sud. Thara e Jeo sembravano terrorizzati, e per quanto i due ragazzi cercassero di tranquillizzarli, questi continuavano a guardarsi intorno spaventati, con gli occhi sbarrati e i polpastrelli sudati. Ad un certo punto non poterono più resistere al desiderio di rimanere accanto ai loro amici umani, e iniziarono a correre anch'essi verso sud. Ferina e Vincent li inseguirono, ben allenati in quel tipo di esercizio, e quando durante la loro corsa uscirono dalla boscaglia, videro qualcosa di straordinario e terrificante.
    Tutti gli animali di Haraja si erano mobilitati e correvano verso il mare. Distese di lupi, gorilla, brontosauri, uccelli di ogni tipo si stavano precipitando verso la costa in una corsa sfrenata, come se ne dipendesse la loro stessa vita. Ferina era terrorizzata, non capiva cosa stesse succedendo, riusciva solo a continuare a correre insieme a Vincent per riuscire a raggiungere i loro lupi. Li chiamarono a gran voce, ma solo dopo molti minuti Thara e Jeo decisero di rallentare il passo permettendo ai ragazzi di raggiungerli. Questi li abbracciarono esausti e desiderosi di andare a casa. I lupi avevano negli occhi uno sguardo rassegnato, ma prima ancora di capire cosa stesse succedendo, i due ragazzi vennero investiti da una strana luce proveniente dal terreno, e dopo un immenso calore e uno straziante dolore, crollarono a terra non più abbracciati ai loro lupi, e non ci fu più nulla, solo il buio.

    Quando si risvegliarono scoprirono la verità, cos'erano diventati, cos'era diventata la loro famiglia e gli altri membri della loro tribù. E cos'era diventato Brakiorathias, il brontosauro più antico di tutti, che si era avvicinato troppo alle montagne invece di seguire l'esempio dei suoi compagni animali, e adesso era grande come uno dei picchi che formava la catena montuosa.
    Abituarsi al proprio nuovo corpo non era facile, e Ferina era spaventata da cosa voleva dire vivere una vita da mezzo lupo. E aveva paura per tutta la loro gente e per quello che la loro trasformazione avrebbe portato nelle loro vite.
    Ma sembrava che tutti stessero prendendo quella loro nuova forma con una tale tranquillità, che lei quasi non poteva accettarlo.
    Brakiorathias era spaventato dal cambiamento, dal suo essere diventato mastodontico, e si dimenava terrorizzato in cerca di una risposta che sembrava non arrivare. Tutte le tribù capirono l'importanza di occuparsi di lui prima che di loro stessi, e mettendo da parte sgomento e preoccupazioni, decisero di trovare un modo per tranquillizzarlo. La tribù Serigala al completo si mosse di prima linea per risolvere il problema, e benchè Ferina li seguisse non riusciva a capire come potessero non condividere con lei il terrore e l'ansia. Tuttavia si trovava con loro, spalla a spalla con Vincent, quando venne il momento di cantare la nenia che veniva tramandata di generazione in generazione in tutte le tribù, e che da quel giorno venne rinominata Nenia del Rathias.

    La costruzione di una città sulla schiena del brontosauro non fu facile, richiedeva una stretta collaborazione delle migliori menti di tutte le tribù, e dei più forti individui che ci fossero. Non era facile ideare edifici che non crollassero al minimo movimento del dinosauro, soprattutto considerato che molte delle tribù erano nomadi e non avevano idea di come erigere un vero edificio.
    In qualche modo ce la fecero, crearono un sistema di terrazze laterali per coltivare della frutta e della verdura, e ogni settimana un gruppo di cacciatori esperti veniva calato a terra con delle funi per procurarsi il cibo necessario a sfamare la città, cercando di risalire velocemente sul Brakio prima che si fosse allontanato troppo.
    Tra questi c'era Ferina.

    Ferina corre, il vento sul viso, il respiro affannato, si chiede quanto ancora riuscirà a mantenere il passo. A momenti rischia di inciampare contro una radice, per pochi secondi è convinta che finirà dritta per terra, ma non puo'. Deve continuare a correre. E infatti riesce a stabilizzarsi e ricomincia la sua gara contro il tempo, contro il vento, contro qualcosa che per nessun motivo deve perdere.
    Finalmente esce dalla folta boscaglia e si ritrova nella più grande pianura di Haraja. E davanti a lei una gigantesca zampa impatta contro il terreno e lo comprime sprofondando di quasi mezzo metro. Ferina allunga il passo, se perde questa possibilità non ne avrà un'altra, non fino a che Brakiorathias non deciderà di ripassare per quel punto.
    Si guarda intorno fugacemente, ha i sensi in allerta e benchè ormai sia stanca, cerca di imprimere altra forza nelle gambe. Ed è abbastanza.
    Spicca un balzo poderoso con le sue possenti zampe posteriori e si aggrappa alla fune che un gruppo di bestiali le sta porgendo.
    "Avanti Ferina! Muoviti a risalire, sei l'ultima!" le urla uno di questi, dalle fattezze rettiloidi.
    Le porgono una mano per aiutarla, ma a lei non serve. Scala velocemente la corda e in pochi secondi si ritrova a venti metri da terra.
    "Ottimo lavoro, gli altri hanno detto che è stato un giorno redditizio per la cacc..ehi aspetta! Resta a prendere fiato!" le urlano, ma lei non li sente. Ha ripreso a scalare il fianco del brontosauro, aiutandosi con le numerose corde legate tra loro per formare una rete su cui arrampicarsi, e in pochi balzi riesce a raggiungere la città vera e propria. Si dirige al punto di raccolta dei cacciatori, dove scioglie il nodo che le assicura il sacco alla schiena e lo consegna agli addetti.
    "Hai cacciato bene Ferina, ecco la tua paga" le dice la ragazza a cui ha lasciato i risultati della sua caccia, mentre le da due sacchi abbondanti di farina.
    "Ti ringrazio.." risponde Ferina con gli occhi spalancati, ancora con un po' di fiatone. Non le avevano mai dato così tanta farina, di solito si limitavano a un sacco, ma a quanto pare questa volta ha riportato prede particolarmente succulente.
    Con un sacco sotto ogni braccio si avvia verso casa, non vede l'ora di dire a Vincent com'è andata la giornata di caccia. Da quando lui aveva deciso di dedicarsi anima e corpo all'erboristeria non avevano più avuto molto tempo da passare insieme. Anche lei dava una mano all'attività di famiglia, ma con molto meno trasporto del fratello, e il lavoro era triplicato da quando avevano scoperto di dover trovare nuove cure per i loro pazienti. A quanto pare i vecchi rimedi non funzionavano sui loro nuovi corpi, e benchè avessero provato di tutto, sembravano non riuscire a venirne a capo.
    Quando entra in casa, Ferina sente il famigliare profumo di pane appena fatto da sua madre, e subito si sente meno stanca. Sua madre è davanti al camino, di spalle, sembra pensierosa. Ferina si avvicina con un gran sorriso, la saluta e le dice che quel giorno era stata premiata con ben due sacchi di farina!
    "Non vedo l'ora di dirlo a papà..e anche a Vincent! Così la smetterà di dire che sono lenta e debole!" conclude ferina posando i terra i pesanti sacchi.
    Ma in quel momento la madre si volta verso di lei, e la ragazza capisce che c'è qualcosa che non va. Gli occhi della donna sono tristi, e le piume intorno al suo volto sembrano aver perso i soliti colori vivaci e allegri.
    "Ferina, non so come dirtelo..tuo fratello ha deciso di partire"
    Quelle parole colpiscono Ferina con una tale forza che è costretta a fare un passo indietro.
    "C-cosa..che intendi..che intendi dire?" le chiede in un sussurro.
    "Sai bene quali sono le condizioni dei nostri malati, non possiamo più gestirli con le erbe locali. Vincent ha deciso di partire e di trovare una soluzione altrove" le spiega la madre con tono rassicurante ma allo stesso tempo triste "Ma ha detto che tornerà non appena avrà trovato dei rimedi efficaci!" aggiunge svelta, come se questo dovesse essere di aiuto a Ferina.
    La ragazza indietreggia senza sapere cosa dire.
    Ha paura, come quel giorno in cui correva dietro a Thara e non sapeva cosa stava succedendo. Però quel giorno c'era Vincent vicino a lei, e sapeva che in un modo o nell'altro sarebbe andato tutto bene. Adesso lui non c'era più, e lei era sola.

    Ferina corre, il vento sul viso, il respiro affannato, si chiede quanto ancora riuscirà a mantenere il passo. A momenti rischia di inciampare contro una pezzo di legno, per pochi secondi è convinta che finirà dritta per terra, ma non puo'. Deve continuare a correre. E infatti riesce a stabilizzarsi e ricomincia la sua gara contro il tempo, contro il vento, contro la verità.
    Non sa dove sta correndo, ma se corre abbastanza veloce forse riuscirà a fuggire da quella realtà così dolorosa.
    Se aveva superato il trauma della trasformazione era stato solo merito di Vincent, ogni cosa era merito suo. Cosa avrebbe fatto adesso?
    Non riesce più a correre, ormai non sa nemmeno più in che parte della città si trova. Per poco non inciampa di nuovo, ma riesce a tenersi in piedi. E per fortuna. Si trova sul limitare della città, oltre c'è solo il nulla, il terreno a più di 80 metri di altezza, niente che possa fermare una sua eventuale caduta.
    E stanca e disperata, sente la rabbia esplodere dentro di lei. Perchè non l'ha nemmeno salutata, perchè se n'è andato in modo così vigliacco, ma soprattutto perchè se n'è andato! Non puo' contenerla, la rabbia fuoriesce sotto forma di ululato, un verso così intenso e vibrante da smuovere tutto ciò che ha intorno, la pietra su cui poggia i piedi, il legno delle strutture intorno a lei, tutto sembra vibrare come la sua voce. E proprio al culmine del suo sfogo, una cassa di legno alle sue spalle si infrange in mille pezzi. In un primo momento Ferina si spaventa. Ma poi capisce. Capisce di essere stata lei a distruggerla, e di aver usato il potere nascosto nella propria voce, e che forse dopo tre generazioni la magia ha ripreso a scorrere nei Serigala.

    E' il 2E5 e Vincent è partito ormai da un anno.
    Ferina corre, il vento sul viso, il respiro affannato, si chiede quanto ancora riuscirà a mantenere il passo. A momenti rischia di inciampare contro una pezzo di legno, per pochi secondi è convinta che finirà dritta per terra, ma non puo'. Deve continuare a correre. E infatti riesce a stabilizzarsi e ricomincia la sua gara contro il tempo, contro il vento, contro una nuova terra.
    Ferina è in conflitto con il suo io, vuole capire chi è veramente e cosa significa quello che le è successo. Vuole trovare suo fratello e vuole aiutare il suo popolo.
    Ha preso una decisione, e non puo' tornare indietro. In una terra nuova e sconfinata, Ferina scoprirà le cause che hanno fatto trasformare la sua gente.
    Ferina corre, corre su un terreno che ha un profumo diverso da quello a cui è abituata, contro un vento che produce suoni insoliti e verso un orizzonte a lei sconosciuto.
    Ferina corre, e non ha intenzione di fermarsi.

    - - - - - - - -
    23 Giugno 2E0

    Il sole sorge facendo capolino oltre la linea dell'orizzonte. Ferina è già sveglia, osserva le onde del mare illuminarsi a poco a poco, creando stupendi giochi di luce.
    'Il mare..chissà quando lo rivedrò..' si chiede triste. Ha sempre amato il mare, e se prima sapeva bene di poterlo vedere almeno una volta l'anno grazie alle migrazioni della sua tribù, adesso non ha idea di quando e se potrà rimettere di nuovo piede sulla sabbia dorata e calda.
    Nessuno puo' controllare i movimenti di Brakiorathias, e anche se alcune persone che sono riuscite a raggiungere la sua testa dicono di poter parlare con lui, Ferina ci crede poco.
    'Probabilmente vogliono ritagliarsi un angolo di notorietà ora che siamo tutti speciali' pensa con amarezza.
    Non che lei si senta davvero speciale. Molte persone hanno reagito bene alla loro mutazione, nell'Haraja è sempre stato normale lo stretto legame tra uomo e natura, e ora che questo legame si è intensificato, tutti ne sono più che contenti. Tutti tranne Ferina. Si sente fuori posto, vorrebbe essere altrove, nel suo vero corpo. Non vive bene il cambiamento.
    Oltretutto adesso non ha più una casa. Non una vera per lo meno. I Serigala, come tutti gli altri, erano una tribù nomade, ma nei loro continui movimenti Ferina aveva una stabilità. Ora è tutto diverso, e gli unici movimenti che sente sono quelli del brontosauro che si muove senza sosta. Dal giorno della trasformazione non si è fermato un attimo, e ormai è passata una settimana. Ferina non ha più il mal di mare come i primi giorni, ma fa ancora fatica a dormire.
    Si porta le ginocchia al petto e vi affonda la testa come a voler scomparire.
    'Vorrei che fosse solo un brutto sogno..'
    Si è trovata spesso a pensarlo, ma per quanto il suo desiderio sia forte, pare non ci sia modo di farlo avverare.
    Una serie di fruscii tutti intorno a lei le fanno capire che la città inizia a svegliarsi.
    'Città..'
    Mai avrebbe pensato di vivere in una città. In un villaggio che non fosse solo l'accampamento temporaneo della sua tribù. Gli anziani raccontavano spesso di quando al centro dell'Haraja, dove ora sorge la Collina su cui si tiene il Ritrovo, sorgeva una grande città, con case fatte di legno e strade larghe e piene di vita. Ma lei non ci ha mai creduto.
    'Siamo fatti per viaggiare, ce l'abbiamo nel sangue. Non dovremmo rimanere troppo tempo fermi in un posto.' ma appena quel pensiero le solca la mente, una risata triste la scuote facendole alzare il viso.
    "Non che questo sia 'stare fermi'.." sussurra tra sè e sè osservando il paesaggio cambiare poco a poco, man mano che il Brakio prosegue lungo il suo cammino.
    "Chi è che sta fermo? L'unica cosa ferma qui sei tu!" una voce alle sue spalle la fa sussultare. E' Vincent, entusiasta dell'inizio di un nuovo giorno. Come ogni nuovo giorno.
    Ferina non riesce a non chiedersi come faccia a prendere tutto con tanto ottimismo, possibile che non veda i lati negativi di tutta quella situazione? Qualche giorno prima glielo aveva chiesto, e lui in tutta risposta le aveva messo sotto al naso un rametto di menta. L'odore fresco e pungente le aveva riempito le narici, cogliendola quasi di sorpresa. Il fratello si era messo così a spiegarle come fosse entusiasta del suo nuovo fiuto, anche se avrebbe preferito che fosse più potente, ma che in quel modo distinguere le erbe era molto più facile. Ferina non si era di certo fatta convincere da quella storia, e il suo malumore non si era placato.
    "Ti sei addormentata? Non vorrai perderti il canto!" le dice lui, riscuotendola dai suoi pensieri. Adesso Ferina li vede chiaramente: gli abitanti della città su Brakiorathias. Nonostante tutto, deve ammettere che sono uno spettacolo mozzafiato, con pellicce e piumaggi dai mille colori, con folte chiome arboree, tutti l'uno vicino all'altro dopo essere usciti dalle baracche e le tende improvvisate costruite appena qualche giorno prima.
    Ferina si alza in piedi controvoglia, non si sente in vena di partecipare a quel rituale mattutino. Proprio come ogni mattina.
    "Non fare quella faccia sorellina..devi godertela. Senti il suono. Senti la Voce." le dice Vincent poco prima di iniziare a cantare, in contemporanea con tutti gli altri.
    Ferina si ferma un attimo per assimilare la melodia che riempie l'aria. E' composta da mille voci, e grazie al suo portentoso udito le puo' distinguere una a una. Ma quando lascia spaziare la mente verso il nulla, il loro insieme, la Voce, le riempie le orecchie e tutto il corpo come una folata di vento tiepido e pieno di vita.
    Inizia a cantare la Nenia anche lei come tutti gli altri, unendo la sua bella voce al coro collettivo, assaporando il significato delle parole che sta cantando. E in breve anche lei si sente più calma e rilassata. Tutto ha un ordine. Tutto ha un suo posto nel mondo. E il suo posto in quel momento è al fianco di suo fratello, in mezzo ai loro simili (per quanto diversi), a cantare per quella che è diventata la loro nuova casa.
    Ferina sa che quando il canto sarà finito lei tornerà a rimuginare su quanto tutta quella situazione sia spiacevole, ma adesso vuole pensare solo alla Voce, e lasciare che questa la riempia con una serena, e dolce melodia.



    Caratteristiche:

    : Forza
    : Destrezza
    : Costituzione
    : Intelligenza


    Abilità: Punti Abilità 27 「0 in riserva」

    Nenia del Rathias: 「2 cariche」
    Cantando la melodia usata dagli abitanti del villaggio per far addormentare il Brakiorathias si possono ottenere effetti più o meno soporiferi. In una situazione tranquilla dove i destinatari della canzone sono calmi è possibile indurre un sonno profondo, che puo' comunque essere interrotto se qualcuno cerca di svegliare il bersaglio o se dei rumori forti lo disturbano. In combattimento invece si puo' provocare solo un leggero stordimento di breve durata, che annebbia i sensi del nemico e lo fa agire in modo confuso, come se fosse stanco e assonnato.

    Richiamo alle Armi: 「3 cariche」
    Ferina emette un potente ululato che scuote gli animi. Tutte le creature entro tre metri dal punto dove si trova si sentono rincuorate e fiduciose sull'esito della battaglia, il loro flusso sanguigno aumenta riscaldando i muscoli. Chi è sotto l'effetto di Richiamo alle Armi si sente più forte ed è in grado di imprimere una forza maggiore in tutto ciò che richiede uno sforzo muscolare, che sia compiere un balzo o sferrare un attacco. Anche Ferina beneficia di questo potenziamento, ma al termine dell'effetto lei, e solo lei, necessita di un attimo per riprendere fiato e combattere la stanchezza.

    Ammonimento: 「1 cariche」
    Usando la propria voce per produrre un suono gutturale e profondo, Ferina é in grado di fermare l'azione del bersaglio. La creatura a cui é rivolto l'Ammonimento prova la sensazione di aver impattato contro un muro invisibile, sentendo vibrare tutto il corpo e provando un attimo di smarrimento per l'accaduto. Questa capacità può fermare un attacco o un'azione di qualunque tipo compiuta da una qualunque creatura, ma non ferma il volo di una freccia o la caduta di un masso in quanto agisce direttamente sul sistema nervoso del bersaglio. Creature prive di sistema nervoso ne sono immuni.

    Cronologia Quest:

    Abitazioni » Tra le Braccia della Natura.

    » Scoperte.





    XQbNvg9
    Nome: Ferina Serigala | Sesso: F | Età: 17 | Provenienza: Tribù Serigala su Brakiorathias | Razza: Bestiale | For;Des;Cos;Int |




    Abilità:
    Nenia del Rathias: 「2/2 cariche」
    Cantando la melodia usata dagli abitanti del villaggio per far addormentare il Brakiorathias si possono ottenere effetti più o meno soporiferi. In una situazione tranquilla dove i destinatari della canzone sono calmi è possibile indurre un sonno profondo, che puo' comunque essere interrotto se qualcuno cerca di svegliare il bersaglio o se dei rumori forti lo disturbano. In combattimento invece si puo' provocare solo un leggero stordimento di breve durata, che annebbia i sensi del nemico e lo fa agire in modo confuso, come se fosse stanco e assonnato.

    Richiamo alle Armi: 「3/3 cariche」
    Ferina emette un potente ululato che scuote gli animi. Tutte le creature entro tre metri dal punto dove si trova si sentono rincuorate e fiduciose sull'esito della battaglia, il loro flusso sanguigno aumenta riscaldando i muscoli. Chi è sotto l'effetto di Richiamo alle Armi si sente più forte ed è in grado di imprimere una forza maggiore in tutto ciò che richiede uno sforzo muscolare, che sia compiere un balzo o sferrare un attacco. Anche Ferina beneficia di questo potenziamento, ma al termine dell'effetto lei, e solo lei, necessita di un attimo per riprendere fiato e combattere la stanchezza.

    Equipaggiamento:
    Erbe medicinali per impacchi, erbe per curare il mal di gola, erbe per rallentare gli effetti dell'avvelenamento.
    Note Giocatore:
    Durante il Cataclisma Ferina si è fusa con un lupo grigio, possiede un portentoso udito ma non un eccezionale fiuto.
    Non conosce nulla di Seyfert e non le importano le questioni politiche e i conflitti fra le città.
    E' incuriosita da tutto quello che non le è familiare, a volte è permalosa ma abbastanza socievole con chi la prende nel modo giusto.
    Ha un debole per cuccioli e bambini.





    Edited by Key.Sabine - 23/2/2019, 23:13
     
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    3 cariche per Richiamo alle Armi.

    Appena avrai scritto il BG ti accetterò la nuova scheda :sisi:
     
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    Aggiunto il background.
    E' lunghetto, mi spiace :yao:
     
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    Davvero bel Backgrond :già:

    Aggiungi la Minischeda e sei apposto :sisi:

    CODICE
    <span style="display:block;width:450px; height:535; border:5px double white; background-image: url(http://i.imgur.com/dlboKiC.png);font-size: 8pt">
    <div style="float: left; margin-right: 10px; margin-left: 10px; margin-up: 10px; margin-down: 10px">[IMG]http://i.imgur.com/FohVB.jpg[/IMG]</div>[color=#FF5555]Nome[/color]: Nome | [color=#FF5555]Sesso[/color]: F o M | [color=#FF5555]Età[/color]: 0 (0) | [color=#FF5555]Provenienza[/color]: Tereldan | [color=#FF5555]Razza[/color]: Umano | For;Des;Cos;Int |




    [color=#FF5555]Abilità[/color]:
    <span style="display:block;height:100px;margin-left:10px;overflow-y: scroll;background-color:none">[color=#55FF55]Nome Abilità[/color]: <b>&#12300;0/0 cariche&#12301;</b>
    Descrizione abilità.

    [color=#55FF55]Nome Abilità[/color]: <b>&#12300;0/0 cariche&#12301;</b>
    Descrizione abilità.
    </span>
    [color=#FF5555]Equipaggiamento[/color]:
    <span style="display:block;height:75px;margin-left:10px;overflow-y: scroll;background-color:none">Elenco dell'equipaggiamento.</span>
    [color=#FF5555]Note Giocatore[/color]:
    <span style="display:block;height:100px;margin-left:10px;overflow-y: scroll;background-color:none">Note.
    </span>



    </span>
     
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    Oh grazie :3
    Dov'è la mia accetta? =-=
     
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    Scheda Accettata m6oZLSM



    Me la volevo tenere stretta l'accetta :<
     
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    Inserita la minischeda :sisi:
     
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  8. Aerith˜
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    Che bella :mki: voglio ruolarci insieme :mki:
     
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    CITAZIONE (Aerith˜ @ 19/1/2016, 18:54) 
    Che bella :mki: voglio ruolarci insieme :mki:

    Grazie :mki:
    Quando il tuo nuovo pg sarà pronto o quando Aedelwen sarà libera ruoleremo
     
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  10. Aerith˜
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    Si :mki:
     
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    Vorrei imparare questa :ciao: E vorrei una carica sola :sisi:

    Ammonimento: 「0 cariche」 0/0
    Usando la propria voce per produrre un suono gutturale e profondo, Ferina é in grado di fermare l'azione del bersaglio. La creatura a cui é rivolto l'Ammonimento prova la sensazione di aver impattato contro un muro invisibile, sentendo vibrare tutto il corpo e provando un attimo di smarrimento per l'accaduto. Questa capacità può fermare un attacco o un'azione di qualunque tipo compiuta da una qualunque creatura, ma non ferma il volo di una freccia o la caduta di un masso in quanto agisce direttamente sul sistema nervoso del bersaglio. Creature prive di sistema nervoso ne sono immuni.
     
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    1 carica? te ne avrei date anche 2 :asd: comunque 1 carica e 27PA :sisi:
     
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    E con due cariche quanti PA sarebbero? :già:
     
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    No, me ne basta una dai..per il momento Ferina é da buff non debuff, volevo solo che avesse un'abilità difensiva :sisi:
     
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37 replies since 15/1/2016, 04:17   492 views
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