Scoperte.

[2 Aprile 2E5 - 3 Aprile 2E5]

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  1. Aerith˜
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    La prima meta di Tahlia dopo che uscii da Covtendruz fu verso nord, verso Dagmatem. Non era molto sicura di quello che stava facendo ma a vista d'occhio era la prima città che riusciva nitidamente a vedere.
    Non era più abituata al stare sotto il sole, da quando successe il cataclisma e tutto crollo, rimase principalmente nascosta. Aveva paura, si vergognava del non avere più un braccio. Perchè nessuno ci è venuto ad aiutare? era il pensiero che molti si ponevano. Era impossibile che nessuno si fosse accorto che Covtendruz, il centro del commercio all'improvviso non ci fosse più. Ma nessuno era venuto a cercarci, a darci una mano.
    Ne aprofittamo, facemmo tutti un giuramento di segretezza, Covtendruz ora non esistava più per nessuno, ora tutte i loro minerali sarebbero stati venduti come rarità oppure tenuti con avidità dal popolo di Covtendruz. Solo una città era venuta qualche tempo dopo il cataclisma a cercarci. Era Chomer Chayul'i. Una manna dal cielo fu per Tahlia. Era popolata da scienzati pazzi per quanto ne sapevano, nessuno si era mai spinto verso la loro città. Erano ottimi medici e questo fu provvidenziale per Tahlia e il suo braccio mancante. Quando gli attaccarono la sua protesi meccanica Tahlia sì sentì nuovamente libera in un certo senso, non si vergognava più della sua menomazione, anzi ora era orgogliosa della sua diversità. Non era più la stessa persona di prima, la perdita di sua madre, il crollo della città, all'improvviso in quelle Gallerie che tanto amava si sentiva in trappola, aveva bisogno di uscire di scoprire il mondo. Pensava che anche se il mondo le avesse fatto schifo sarebbe sempre potuta ritornare. E così quando si arrampicò su di una corda per uscire da Covtendruz, situata più a nord rispetto alla posizione della città, la prima cosa che vide in lontanza fu proprio Dagmatem.
    Non ne sapeva molto, non le era mai interessato studiare, a lei importava solo dei minerali, e questa mancanza le costò molto cara.

    Il paesaggio era brullo, come un grande altopiano. Una landa senza vegetazione ma vicino a Dagmatem un grande bosco oscuro ne circondava l'entrata.
    Ohi ohi, qui si mette male Poe disse Tahlia parland con la sua talpa.
    Si diresse verso quella direzione. Nonostante fosse ancora lontana dal bosco riusciva a percepirne la cattiveria, le fronde più alte erano scure, c'erano ragnatele e le sembrava di sentire un'odore di marciume.
    Una mente più coscienzosa si sarebbe di certo allontana ma Tahlia non era famosa in astuzia.
    Si ritrovò ora all'entrata del bosco, un vento tetro faceva rieccheggiare le fronde, sembrava un ululato demoniaco. Un brivido le corse lungo tutta la schiena. Forse non è stata una buona idea.. disse e quando si addentrò nel bosco fu colta alla sprovvista. Un grosso ragno gigante fu la prima creatura ad incontrare. Era nero, aveva zampe fini e pelose, sul muso 10 occhi che fissavano e zanne che sbavavano. A quella vista si sentì pietrificata. Non era abituata a cose del genere. Le fu fatale, il regno ne approfittò e zac. Colpita e rinchiusa in un bozzolo. Maledizione! fu l'ultimo pensiero di Tahlia.
    Fortunatamente era un bozzolo magico, le procurava nutrimento, per meglio dire, la metteva all'ingrasso. Tahlia non lo sapeva ma vi erano decine e decine di bozzoli come lei nella tana del ragno. Tutti appesi in una grandissima ragnatela, con grandi giochi di disegni, lugubri per lo più. Non sarebbe stata mangiata subito. Passò molto tempo, mesi, durante i quale Tahlia rimase incosciente. Un giorno però era arrivato il momento per lei per essere mangiata. Poe la talpa sentì che erano in grave pericolo. Il grosso ragno si stava a loro avvicinando. Un bagliore di luce illuminò tutta la tana, un bagliore quasi accecante. Poe si stava trasformando, all'impproviso il bozzolo cominciò a rompersi ed ecco, Poe in versione gigante aveva fatto ritorno. Dalla pesantezza del suo corpo la ragnatela cominciò a rompersi. Il ragno gigante si precipitò su Poe e Tahlia.
    Tahlia che era ancora intontita ma sveglia ebbe la prontezza di spirito di prendere della polvere esplosiva e lanciargliela contro. Prese poi un fiammero e l'accendino. Addio, stronzetto. disse lanciando il fiammero acceso contro di lui.

    Poe vieni! Scappiamo! disse poco prima di una grande esplosione fragorosa. Il ragno era esploso con essa, grande e grosso ma infiammabile. Un grande frastuono riecheggiò nella tana.
    Poe iniziò velocemente a scavare sotto terra una galleria per uscire dal bosco, il suo senso dell'orientamento era scarso e così scavando e scavando sbucarono fuori in un ambiente sconosciuto come tutto il resto.


    Dove ci troviamo? disse Tahlia mentre Poe si stava restringendo.
    Un ombra riuscii a distinguere sopra di sè, ma non riusciva a mettere a fuoco cosa o chi fosse.




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    Nome: Tahlia | Sesso: Femmina | Età: 18 | Provenienza: Covtendruz | Razza: Umana | Des;For;Cos;Int; |




    Abilità:
    Trivella esplosiva: 「3/3 cariche」
    Quando usa la sua mano sotto forma di trivella può aggiungere della polvere esplosiva alla mano per renderla infuocata.


    Visione Felis Catus:: 「2/2 cariche」
    Data la lunga permanenza sotto terra, gli abitanti di Covtendruz si sono dovuti adattare alla poca e a volte inesistente illuminazione, al punto da sviluppare la visione al buio. La vista notturna e diurna è aiutata dalla capacita della pupilla di dilatarsi enormemente al buio e di ridursi ad una fessura durante il giorno senza limiti di tempo, per avere sempre la quantità di luce ideale che colpisca l'occhio. Si deve però stare attenti al cambio repentino di luminosità perchè puo' rendere accecati. Lo sviluppo visivo ha permesso di aumentare la definizione delle immagini percepite dai loro occhi.

    Equipaggiamento:

    -Pugnale
    -polvere esplosiva attivata da fiammiferi e accendino
    -Trivella nella mano sinistra

    Note Giocatore:
    Ha un famiglio, una talpa di nome Poe che si trasforma in una talpa gigante quando Tahlia è in estremo pericolo.
    E' lunatica e ogni tanto viene presa da uno stato di euforia. Ha un braccio meccanico, sinistro, che si può trasformare in trivella.


    Edited by Key.Sabine - 9/2/2016, 20:23
     
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    Ferina aveva lasciato Brakiorathias da un paio di mesi.
    Aveva oltrepassato i valichi della catena montuosa a fatica, e una volta sbucata dall'altra parte era rimasta sbalordita dal vedere la vastità della terra che le si presentava davanti. Immense praterie e boschi e colline si estendevano sotto i suoi occhi.
    Non aveva idea di cosa aspettarsi, sarebbe stato pericoloso probabilmente, ma almeno sarebbe stata un'avventura.
    Ebbe modo di scoprire che la sua pelliccia non la proteggeva come sperava dal gelo delle montagne, e sperava di non doversi imbattere in climi ancora più ostici dal momento che non aveva portato praticamente nulla con sè, se non delle erbe curative. Non aveva bisogno di armi nè di vestiario particolare, da quando il suo corpo era mutato aveva notato con piacere come fosse più facile sopravvivere nella natura adesso che poteva contare su zanne, artigli, e muscoli poderosi. Cacciare era un gioco da ragazzi, e dormire sotto le stelle non era un problema prima, e sicuramente non lo era adesso.
    La cosa che la preoccupava di più era la possibilità di poter incontrare qualche civiltà primitiva che la mettesse nei guai. Chissà quanto dovevano essere arretrati da quella parte delle montagne, si chiese se sarebbe stata in grado di comunicare con loro. Ma si era dovuta ricredere quasi subito. La prima persona che incontrò fu un contadino che stava semplicemente zappando il suo orto. Da lontano aveva visto quella che sembrava una casa, anche se la forma era diversa da quella delle case su Brakiorathias, e aveva pensato di avvicinarsi. Il suo primo pensiero era stato che una casa simile non poteva contenere abbastanza persone da farle paura, probabilmente ce ne vivevano un paio. E quando era stata abbastanza vicina aveva visto un uomo sulla cinquantina, con una zappa in mano che dava poderosi colpi alla terra nel suo orto. Rimase sbalordita in un primo momento, quella sembrava una persona normale, con dei vestiti un po' strani forse, ma non sarebbe stato fuori posto nella sua vecchia tribù. E usava uno strumento che anche nell'Haraja possedevano, per lavorare un piccolo campo in tutto e per tutto simile ai loro.
    Forse non erano tanto diversi.
    Un po' titubante si era avvicinata per parlargli, ma questo, appena l'aveva vista, si era spaventato al punto da correre in casa e sbarrare la porta, mentre una voce femminile al suo interno gli chiedeva urlando che stava succedendo. Ferina non sapeva che fare, il suo istinto le diceva di scappare via, ma decise di prendersi un attimo per fare un ultimo tentativo. Si avvicinò alla porta provando a chiedere se poteva scambiare due parole con loro, che non aveva cattive intenzioni. Ma l'uomo le disse che se non se ne fosse andata subito sarebbe uscito con torcia e forcone, e per tutto il tempo non aveva smesso di chiamarla 'mostro'.
    Ferina capì che evidentemente non erano abituati a vedere creature con il suo aspetto, e immaginò che ogni suo incontro con qualcuno si sarebbe svolto in quel modo d'ora in avanti. L'uomo aveva lasciato il suo mantello appoggiato su un ceppo di legno accanto alla porta, e lei, che aveva deciso di non portarselo perchè le avrebbe ostacolato i movimenti, decise di prenderlo e dopo esserselo adagiato sulle spalle si allontanò.
    Con il passare dei giorni ebbe modo di vedere da lontano dei viaggiatori, ma non osava avvicinarsi. Esaminò la flora e la fauna della zona e si accorse che era abbastanza diversa da quella dell'Haraja, e anche se questa era una grande scoperta, a lei sarebbe interessato parlare con qualcuno. La sua fortuna fu incontrare un mercante, un sera, che non sembrava molto spaventato da lei, in quanto disse di aver già incontrato una creatura simile. Doveva essere suo fratello Vincent, ma per quanto lei chiedesse informazioni, le seppe dire solo che gli aveva consigliato di dirigersi a nord.
    E quella fu la sua destinazione, il nord.
    Di tanto in tanto riusciva a entrare in contatto con qualcuno, ma non sempre andava a finire bene. E sicuramente non era facile orientarsi in una terra sconosciuta.
    Non osava avvicinarsi alle città o ai villaggi, preferiva raccogliere informazioni dall'esterno per il momento.
    E dopo quasi due mesi di vagabondaggi, era giunta in un luogo strano, insolito anche per lei.
    Una foresta con un odore diverso da quello di tutte le altre, che sembrava più viva e più arrabbiata. Poteva sentire il rumore di cose che le correvano intorno e che la osservavano, ma nessuna si fece avanti per attaccarla. Evidentemente anche la foresta pensava che lei fosse strana e insolita.
    Incuriosita passò in quel posto un paio di giorni, e proprio quando stava per riprendere il viaggio e uscire dalla vegetazione, una cosa insolita accadde.
    La terra sotto di lei si aprì. Dopo aver fatto un balzo indietro ebbe modo di vedere che razza di creatura stava cercando di trarla in una trappola.
    Dalla terra emerse una piccola talpa, decisamente più piccola di quelle che Ferina era abituata a vedere dalle sue parti, e subito dopo la testa di una ragazza, ricoperta da pezzi di quella che sembrava una ragnatela.
    'Una..ragazza-talpa? Ragazza..talpa..ragno..?' si chiese Ferina sbalordita. E se ci fossero stati dei bestiali anche da quella parte delle montagne? In quel territorio che aveva scoperto chiamarsi Seyfert?
    Decise di non avvicinarsi per il momento, si mise in posizione difensiva digrignando i denti, pronta ad attaccare se si fosse trovata in pericolo.
    "Non so cosa tu sia, ma se hai intenzioni ostili mettiti in guardia!" le disse con fare minaccioso.

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    Nome: Ferina Serigala | Sesso: F | Età: 17 | Provenienza: Tribù Serigala su Brakiorathias | Razza: Bestiale | For;Des;Cos;Int |




    Abilità:
    Nenia del Rathias: 「2/2 cariche」
    Cantando la melodia usata dagli abitanti del villaggio per far addormentare il Brakiorathias si possono ottenere effetti più o meno soporiferi. In una situazione tranquilla dove i destinatari della canzone sono calmi è possibile indurre un sonno profondo, che puo' comunque essere interrotto se qualcuno cerca di svegliare il bersaglio o se dei rumori forti lo disturbano. In combattimento invece si puo' provocare solo un leggero stordimento di breve durata, che annebbia i sensi del nemico e lo fa agire in modo confuso, come se fosse stanco e assonnato.

    Richiamo alle Armi: 「3/3 cariche」
    Ferina emette un potente ululato che scuote gli animi. Tutte le creature entro tre metri dal punto dove si trova si sentono rincuorate e fiduciose sull'esito della battaglia, il loro flusso sanguigno aumenta riscaldando i muscoli. Chi è sotto l'effetto di Richiamo alle Armi si sente più forte ed è in grado di imprimere una forza maggiore in tutto ciò che richiede uno sforzo muscolare, che sia compiere un balzo o sferrare un attacco. Anche Ferina beneficia di questo potenziamento, ma al termine dell'effetto lei, e solo lei, necessita di un attimo per riprendere fiato e combattere la stanchezza.

    Equipaggiamento:
    Erbe medicinali per impacchi, erbe per curare il mal di gola, erbe per rallentare gli effetti dell'avvelenamento.
    Note Giocatore:
    Durante il Cataclisma Ferina si è fusa con un lupo grigio, possiede un portentoso udito ma non un eccezionale fiuto.
    Non conosce nulla di Seyfert e non le importano le questioni politiche e i conflitti fra le città.
    E' incuriosita da tutto quello che non le è familiare, a volte è permalosa ma abbastanza socievole con chi la prende nel modo giusto.
    Ha un debole per cuccioli e bambini.



     
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  3. Aerith˜
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    cof cof tossii Tahlia per via della terra e delle ragnatele.

    "Non so cosa tu sia, ma se hai intenzioni ostili mettiti in guardia!"

    L'ombra davanti di lei parlò, ci mise un po' a metterla a fuoco a causa del cambio di luce, dal buio della galleria alla luce splendente del sole. Si tolse gli occhiali dal volto e li appoggiò sulla testa e si concentrò cercando di capire chi le aveva rivolto quelle parole. Non poteva credere ai suoi occhi! Si trovava davanti a un lupo che parlava e per giunta stava in piedi! Calma calma! Il lupo parlante non sono io! disse ridendo e togliendosi una ragnatela dalla faccia. Bleh, che schifo.. disse con faccia schifata.
    Si appoggiò sui bordi del buco per far presa e usarli come leva per tirarsi su. Ci mise un po', era un po' fuorigioco a causa dei vari mesi immobile. Aaaah, la vecchiaia.. disse mentre cercava di uscire, prima una gambe e poi l'altra. Sembrava uno spettacolo comico.
    Finalmente ce la fece. Che faticaccia! disse alzandosi in piedi un po' tremolante.
    Ora era di fronte a quel strano lupo. Non aveva paura e non aveva cattive intenzioni.
    Non so cosa tu sia, ma io non ho cattive intenzioni, anzi... vorrei sapere dove mi trovo! disse con una faccia buffa e con tono da bambina sorridendole poi.



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    Nome: Tahlia | Sesso: Femmina | Età: 18 | Provenienza: Covtendruz | Razza: Umana | Des;For;Cos;Int; |




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    Trivella esplosiva: 「3/3 cariche」
    Quando usa la sua mano sotto forma di trivella può aggiungere della polvere esplosiva alla mano per renderla infuocata.


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    Data la lunga permanenza sotto terra, gli abitanti di Covtendruz si sono dovuti adattare alla poca e a volte inesistente illuminazione, al punto da sviluppare la visione al buio. La vista notturna e diurna è aiutata dalla capacita della pupilla di dilatarsi enormemente al buio e di ridursi ad una fessura durante il giorno senza limiti di tempo, per avere sempre la quantità di luce ideale che colpisca l'occhio. Si deve però stare attenti al cambio repentino di luminosità perchè puo' rendere accecati. Lo sviluppo visivo ha permesso di aumentare la definizione delle immagini percepite dai loro occhi.

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    Edited by Aerith˜ - 26/1/2016, 19:42
     
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    La creatura che era sbucata dalla terra non sembrava avere intenzioni ostili, e da quello che diceva non sembrava essere un bestiale. E lo dimostrò il suo corpo quando fu finalmente uscita del tutto dalla buca, anche con una certa fatica. Era una ragazzina, a occhio e croce Ferina pensò che avesse avuto circa la sua età.
    'Se non avessi subito quella mutazione probabilmente sarei proprio come lei..' pensò con un filo di nostalgia.
    A guardarle adesso invece era impossibile da dire, Ferina era una ventina di centimetri più alta e una ventina di kg più massiccia. Ma le loro differenze non finivano lì.
    Era impossibile non notarlo, il braccio sinistro della ragazzina era metallico. Ferina non aveva mai visto una cosa simile, lo muoveva come se fosse un braccio normale, ma era evidente che non era il suo, che non ci era nata insomma. Non poteva fare a meno di osservare quell'arto con stupore e incredulità.
    "Non so cosa tu sia, ma io non ho cattive intenzioni, anzi... vorrei sapere dove mi trovo!" le disse la ragazza con fare amichevole, facendola riscuotere dai suoi pensieri.
    'Che sia vero? Davvero non ha cattive intenzioni? Si aspetta solo che abbassi la guardia? E' davvero una umana?' la mente di Ferina era invasa da mille domande.
    Istintivamente si acquattò sulla difensiva, e un piccolo passo alla volta si avvicinò alla ragazza, finchè non su abbastanza vicina da annusarne per bene l'odore.
    Quando ebbe finito fece un passo indietro e si rimise dritta sulle zampe posteriori, un po' più tranquilla.
    "Sembri essere umana, bene. Neanche io ho cattive intenzioni, mi chiamo Ferina della Tribù Serigala, tanto piacere." le disse mentre si puntava con il dito indice il cuore. Era il gesto di saluto che le avevano insegnato i suoi genitori, l'unico che aveva mai visto usare.
    "E mi spiace, ma non so dove ti trovi..dove ci troviamo. Non sono di queste parti, ma probabilmente lo avevi già capito." e si espresse in un mezzo sorriso.
    "Tu sei?"


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    Nome: Ferina Serigala | Sesso: F | Età: 17 | Provenienza: Tribù Serigala su Brakiorathias | Razza: Bestiale | For;Des;Cos;Int |




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    Ferina emette un potente ululato che scuote gli animi. Tutte le creature entro tre metri dal punto dove si trova si sentono rincuorate e fiduciose sull'esito della battaglia, il loro flusso sanguigno aumenta riscaldando i muscoli. Chi è sotto l'effetto di Richiamo alle Armi si sente più forte ed è in grado di imprimere una forza maggiore in tutto ciò che richiede uno sforzo muscolare, che sia compiere un balzo o sferrare un attacco. Anche Ferina beneficia di questo potenziamento, ma al termine dell'effetto lei, e solo lei, necessita di un attimo per riprendere fiato e combattere la stanchezza.

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  5. Aerith˜
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    Dopo la comica entrata di Tahlia, Ferina sembrava si fosse convinta che non aveva davanti nessuno di particolarmente cattivo. Dopo averla squadrata per un po' di tempo si avvicinò a lei. L'annusò. Non devo aver un buon odore pensò per poi annusarsi lei stessa. Mamma mia, so da morto pensò facendo un espressione disgustata.

    "Sembri essere umana, bene. Neanche io ho cattive intenzioni, mi chiamo Ferina della Tribù Serigala, tanto piacere." le disse la lupa che aveva davanti. A queste parole seguì uno strano gesto; si era portata la mano sul cuore. Uno strano saluto, sempre se lo era.

    "E mi spiace, ma non so dove ti trovi..dove ci troviamo. Non sono di queste parti, ma probabilmente lo avevi già capito." le disse poi con tono quasi gentile e accenando un mezzo sorriso.
    Poi le chiese chi fosse.

    Io sono Tahlia, piacere! disse salutandola con un sorriso a 32 denti.
    Comunque è un gran peccato che neanche tu sappia dove siamo. Però non capisco perchè credi che io sappia che non sei di queste parti..Non sei di qui? disse Tahlia sorridendo dopo il gioco di parole.
    Non sapeva quasi nulla del mondo esterno a Covtendruz, sapeva in generale quali erano le principali città ma tutto questo a grandi linee, per non parlare delle razze. Per quanto ne sapeva Tahlia, Ferina poteva essere la sua vicina di casa.

    Si sentii un poì in imbarazzo capendo di non saperne nulla. Ma dopotutto era uscita da Covtendruz proprio per questo, scoprire Seifert.




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    Nome: Tahlia | Sesso: Femmina | Età: 18 | Provenienza: Covtendruz | Razza: Umana | Des;For;Cos;Int; |




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    Data la lunga permanenza sotto terra, gli abitanti di Covtendruz si sono dovuti adattare alla poca e a volte inesistente illuminazione, al punto da sviluppare la visione al buio. La vista notturna e diurna è aiutata dalla capacita della pupilla di dilatarsi enormemente al buio e di ridursi ad una fessura durante il giorno senza limiti di tempo, per avere sempre la quantità di luce ideale che colpisca l'occhio. Si deve però stare attenti al cambio repentino di luminosità perchè puo' rendere accecati. Lo sviluppo visivo ha permesso di aumentare la definizione delle immagini percepite dai loro occhi.

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    Edited by Aerith˜ - 26/1/2016, 19:41
     
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    La ragazza si presentò come Thalia con un gran sorriso, prima di dire "Comunque è un gran peccato che neanche tu sappia dove siamo. Però non capisco perchè credi che io sappia che non sei di queste parti..Non sei di qui?"
    Aveva una bella parlantina, e Ferina fece un po' fatica a stare dietro al suo discorso.
    "Io..io.." si sentiva confusa, se a Thalia non sembrava strana la sua presenza in quel posto voleva dire che forse c'erano altri Bestiali.
    "Io vengo dall'Haraja, una zona oltre le montagne a sud" disse infine cercando di dire il minimo indispensabile. Era ancora indecisa su che genere di informazioni dare alle persone di Seyfert, non voleva mettere in pericolo la sua gente.
    "E' la prima volta che capito da queste parti e non sono neanche sicura di quanta strada ho percorso..di certo è la prima volta che incontro qualcuno come te, hai un braccio..particolare" le disse mentre scrutava ancora una volta il suo arto metallico.
    "E mi chiedevo anche se avessi mai incontrato qualcuno simile a me" concluse, sperando di ottenere qualche informazione.


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    Nome: Ferina Serigala | Sesso: F | Età: 17 | Provenienza: Tribù Serigala su Brakiorathias | Razza: Bestiale | For;Des;Cos;Int |




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    Con sguardo un po' confuso Ferina rispose a Tahlia di provenire dall' Haraja, una zona oltre le montagne a sud.

    Hara..ia? chiese Tahlia confusa. Era la prima volta che ne sentiva parlare. E le montagne? aveva sempre desiderato vederle, non le aveva mai viste ma desiderava un sacco trivellare una galleria al loro interno in cerca di preziosi tesori. Nei suoi libri sui minerali si parlava molto dei cuori delle montagne, preziose perle luminose, come racchiudessero l'intero cosmo al loro interno.

    è la prima volta che incontro qualcuno come te, hai un braccio..particolare le disse Ferina mentre scrutava ancora il suo braccio.

    Oh intendi questo? disse Tahlia alzandolo verso l'alto e muovendo le dita.
    Si beh.. anche io non ho mai visto nessuno con un braccio del genere..disse Tahlia imbarazzata ma comunque sorridente. Diciamo che senza di esso sarei meno carina e combattiva! disse mostrando il falso bicipite meccanico.
    Le fece poi una domanda particolare, Ferina le chiese se aveva mai visto qualcuno di simile a lei.
    Tahlia rimase un po' interdetta, incrociò le braccia e si portò la mano destra sotto il mento. Stava pensando.
    Qualcuno come te..mmmmh ci stava davvero pensando un sacco ma non ne aveva proprio ricordo.
    Mi dispiace ma sei la prima che vedo, scusami ma sono poco informata su queste cose.. disse portandosi un braccio dietro la testa e facendo un'espressione un po' sbadata.
    Ora comunque Tahlia si trovava un po' in confusione, e se Ferina le avesse chiesto da dove proveniva lei? Che avrebbe risposto? Non poteva infrangere il suo voto di segretezza già con la prima persona, anche se felina, che incontrava.
    Doveva cercare di non farsi fare questa domanda e sopratutto voleva ancora sapere dov'era, se si era allontanata di molto o di poco da quel bosco tetro.

    Stavi andando via da questo posto? Dove sei diretta? disse Tahlia mentre una piante arrampicante all'improvviso le prese una gamba e la sollevò da terra in un istante.

    Ma perchè sempre a me?! disse a testa in giù mentre guardava sconsolata Ferina.
    Si stava muovendo cercando di piegarsi e di colpire la pianta quando fu presa da altre piante, e si ritrovò come bloccata in una ragnatela.

    Che situazione imbarazzante. disse Tahlia resa immobile da quelle piante.



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    Nome: Tahlia | Sesso: Femmina | Età: 18 | Provenienza: Covtendruz | Razza: Umana | Des;For;Cos;Int; |




    Abilità:
    Trivella esplosiva: 「3/3 cariche」
    Quando usa la sua mano sotto forma di trivella può aggiungere della polvere esplosiva alla mano per renderla infuocata.


    Visione Felis Catus:: 「2/2 cariche」
    Data la lunga permanenza sotto terra, gli abitanti di Covtendruz si sono dovuti adattare alla poca e a volte inesistente illuminazione, al punto da sviluppare la visione al buio. La vista notturna e diurna è aiutata dalla capacita della pupilla di dilatarsi enormemente al buio e di ridursi ad una fessura durante il giorno senza limiti di tempo, per avere sempre la quantità di luce ideale che colpisca l'occhio. Si deve però stare attenti al cambio repentino di luminosità perchè puo' rendere accecati. Lo sviluppo visivo ha permesso di aumentare la definizione delle immagini percepite dai loro occhi.

    Equipaggiamento:

    -Pugnale
    -polvere esplosiva attivata da fiammiferi e accendino
    -Trivella nella mano sinistra

    Note Giocatore:
    Ha un famiglio, una talpa di nome Poe che si trasforma in una talpa gigante quando Tahlia è in estremo pericolo.
    E' lunatica e ogni tanto viene presa da uno stato di euforia. Ha un braccio meccanico, sinistro, che si può trasformare in trivella.


    Edited by Aerith˜ - 26/1/2016, 19:41
     
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    Dalla risposta di Thalia riguardo al suo braccio meccanico, Ferina intuisce che non sia una cosa così comune l'avere un arto di quel tipo, le avrebbe fatto domande più specifiche in seguito.
    "Mi dispiace ma sei la prima che vedo, scusami ma sono poco informata su queste cose.." disse riguardo all'aver già incontrato qualcuno come lei.
    'Quindi non è comune nemmeno vedere un Bestiale. Sono ancora più confusa di prima, che ci siano altri come noi di Brakiorathias qui a Seyfert? In ogni caso non ha mai visto Vincent..sarebbe stata troppa la fortuna di incontrare due persone che lo conoscevano in tutta la regione.'
    E proprio mentre si perdeva in questi pensieri, una pianta rampicante aveva afferrato Thalia sollevandola da terra e immobilizzandola a mezz'aria.
    "Che situazione imbarazzante." disse la ragazza.
    'Ha delle reazioni così diverse da quelle che avrei io, o è molto coraggiosa o molto stupida'
    "Non ti muovere! Ti libero io!" le urlò Ferina, mentre si slegava il mantello di dosso per non avere impacci.
    Prese lo slancio flettendo le gambe, e quando si sentì pronta fece un poderoso balzo contro il tronco dell'albero alle spalle di Thalia, piantando gli artigli nella corteccia per scalare. Non era la sua specialità, la sua conformazione fisica era l'ideale per corse, salti e scatti di ogni tipo, ma scalare era un altro paio di maniche.
    Con un po' di fatica arrivò a circa cinque metri di altezza per poi voltarsi e cercare di capire meglio dove iniziassero le liane. Sembravano partire da tre punti, non sarebbe dovuto essere difficile raggiungerli passando da un ramo all'altro.
    Con un balzo atterrò su un ramo poco distante, e cercando di mantenere l'equilibrio si diresse verso la prima liana. Le bastarono due artigliate per reciderla.
    'Che schifo..' pensò guardando la linfa che le ricopriva le dita.
    Ma non era il momento di esitare. Velocemente passò da un ramo all'altro, recidendo anche la seconda e poi la terza liana.
    Prima di tranciare l'ultima gridò a Thalia "Adesso ti libero, stai attenta a non cadere di testa!"


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    Nome: Ferina Serigala | Sesso: F | Età: 17 | Provenienza: Tribù Serigala su Brakiorathias | Razza: Bestiale | For;Des;Cos;Int |




    Abilità:
    Nenia del Rathias: 「2/2 cariche」
    Cantando la melodia usata dagli abitanti del villaggio per far addormentare il Brakiorathias si possono ottenere effetti più o meno soporiferi. In una situazione tranquilla dove i destinatari della canzone sono calmi è possibile indurre un sonno profondo, che puo' comunque essere interrotto se qualcuno cerca di svegliare il bersaglio o se dei rumori forti lo disturbano. In combattimento invece si puo' provocare solo un leggero stordimento di breve durata, che annebbia i sensi del nemico e lo fa agire in modo confuso, come se fosse stanco e assonnato.

    Richiamo alle Armi: 「3/3 cariche」
    Ferina emette un potente ululato che scuote gli animi. Tutte le creature entro tre metri dal punto dove si trova si sentono rincuorate e fiduciose sull'esito della battaglia, il loro flusso sanguigno aumenta riscaldando i muscoli. Chi è sotto l'effetto di Richiamo alle Armi si sente più forte ed è in grado di imprimere una forza maggiore in tutto ciò che richiede uno sforzo muscolare, che sia compiere un balzo o sferrare un attacco. Anche Ferina beneficia di questo potenziamento, ma al termine dell'effetto lei, e solo lei, necessita di un attimo per riprendere fiato e combattere la stanchezza.

    Equipaggiamento:
    Erbe medicinali per impacchi, erbe per curare il mal di gola, erbe per rallentare gli effetti dell'avvelenamento.
    Note Giocatore:
    Durante il Cataclisma Ferina si è fusa con un lupo grigio, possiede un portentoso udito ma non un eccezionale fiuto.
    Non conosce nulla di Seyfert e non le importano le questioni politiche e i conflitti fra le città.
    E' incuriosita da tutto quello che non le è familiare, a volte è permalosa ma abbastanza socievole con chi la prende nel modo giusto.
    Ha un debole per cuccioli e bambini.



     
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  9. Aerith˜
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    Era magnifica. Ferina corse in aiuto di Tahlia. Era atletica a dir poco, ma cos'altro poteva aspettarsi Tahlia visto il suo essere incrociata con un lupo. Ne voleva sapere di più, se sua madre era una lupa, se proveniva da un villaggio pieno di lupi. Erano così interessanti. Aveva un bel pelo, avrebbe tanto voluto accarezzarlo, non indossava vestiti particolari, probabilmente le sarebbero di intralcio pensò.
    Pensava a questo mentre Ferina balzava su un liana all'altra e le recideva. Dal loro interno fuoriusciva un liquido, una linfa di color verdastro dall'aspetto viscoso.
    Blehpensò guardandola colare.
    Prima di tranciare l'ultima liana Ferina gridò a Thalia "Adesso ti libero, stai attenta a non cadere di testa!". Non preoccuparti! disse Tahlia pronta all'impatto. Nel momento in cui recise la liana si sentì totalmente libera, le sembrava di volare ma ora doveva stare attenta a come cadeva, si concentrò e riuscii cadere sulle gambe. In quel momento si sentìì molto un gatto. Le gambe gli barcollarono un po' portandole un brivido lungo la schiena. Si mise dritta e dopo qualche secondo alzò la mano meccanica e mostrò il pollice luccicante, in modo da dire tutto ok. Tutto questo sorridendo. Grandiosa! le disse poi.

    Senti..ma stai cercando qualcuno in particolare? chiese incuriosita, ripensando alla sua domanda di poco prima dell'attacco della pianta. Le sembrava così pensierosa e voleva aiutarla.
    Intanto la pianta recisa si fece vedere per quello che era: un pianta carnivora un po' troppo cresciuta, il suo corpo era rimasto nascosto sotto terra. Aveva tonalità rosate miste ad un verde muschio. Una bocca molto grande rispetto al corpo, con dentii unicinati e lunghi. Non aveva lingua ma all'interno della bocca si poteva intravedere un'altra piccola pianta a forma di stella, magari era velenosa. Se l'era vista brutta.
    Probabilmente l'aveva urtata scavando la galleria per uscire, cose che succedono pensava. Comunque ora se l'era data a gambe, portando via le sue liane recise.
    Ora riusciva a notare l'ambiente circostante, fino a quel momento non ci aveva fatto caso. Colori vivaci le circondavano, da tonalità di arancio si passava a tonalità color azzurre pastello, colori che normalmente non starebbero bene insieme in quel contesto risaltavano il tutto, sembra quasi di star dentro a un sacchetto di caramelle, pensò Tahlia. Era tutto in movimento, non era un ambientazione statica come le era parso il bosco tetro, per quel poco che aveva visto, qui tutto, dal più piccolo fiore o foglia si muoveva, quasi fossero all'interno di un flusso.


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    Una volta libera, Thalia le fece i complimenti mentre quella che si rivelò essere un grossa pianta carnivora correva via.
    "G-grazie.." le rispose Ferina arrossendo, non era mai stata brava a rispondere ai complimenti.
    'Continuo a preoccuparmi che le persone mi trovino strana, ma appena giro l'angolo trovo strane creature che non ho nemmeno mai sognato di incontrare. Da questo lato delle montagne ci sono cose davvero bizzarre, forse dovrei smetterla di preoccuparmi per il mio aspetto..' si disse pensando alla pianta carnivora o alla ragazza che aveva davanti, con quello strano braccio.
    "Senti..ma stai cercando qualcuno in particolare?" le chiese Thalia interrompendo il flusso dei suoi pensieri.
    "Sàe no.." inizió a rispondere Ferina. Il pensiero di Vincent le metteva ancora un po' di tristezza "Mio fratello é da qualche parte a nord di Seyfert. Mi piacerebbe riuscire a incontrarlo, ma non é per questo che sono giunta fin qui lasciando l'Haraja. Il mio scopo é fare delle ricerche su un avvenimento strano accaduto cinque anni fa. Da quello che ho potuto capire voi lo chiamate Cataclisma." disse cercando di ricordare se era la parola giusta.
    Stava per chiedere a Thalia se aveva qualche informazione a riguardo, quando posando lo sguardo sulla ragazza la vide sporca di ragnatele e terra, un po' emaciata e probabilmente stanca.
    "Scusa, dopo tutto quello che hai passato..credo..non ho ben capito come mai sei coperta do ragnatele e sei sbucata dal terreno" disse alzando un sopracciglio "Ma immagino che me lo potrai raccontare quando saremo davanti a un pasto caldo" aggiunse con un sorriso.
    "Stavo proprio per cacciare il pranzo, hai preferenze sulla portata principale?"


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    Nome: Ferina Serigala | Sesso: F | Età: 17 | Provenienza: Tribù Serigala su Brakiorathias | Razza: Bestiale | For;Des;Cos;Int |




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  11. Aerith˜
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    Non si sbagliava, cercava effettivamente qualcuno, suo fratello, e al suo ricordo probabilmente soffriva.
    Una brutta separazione forse.. pensò Tahlia.
    Ma Ferina aveva anche altri scopi che l'avevano condotta così lontana da casa, voleva saperne di più sul Cataclisma. Anche io! penso Tahlia senza dire niente ma illuminandosi.
    Broij fece uno strano verso la pancia di Tahlia, non sapeva se Ferina l'aveva sentito ma dopo un po' che l'aveva osservata gli propose un pasto caldo.
    Uh che bello si mangia allora! disse Tahlia, preferenze sul cibo non ne aveva, mangiava tutto, ma di certo non aveva assaggiato tutto quello che si poteva assaggiare, dopo il cataclisma il cibo era scareggiato molto e la principale portata era la pianticella Kravits , violetto e viola scuro che al buio si illuminava. Piena di tentacolini e che cresceva in gruppo di minimo 5 teste. Non era gustosissima ma era mangiabile.
    Ecco, l'unica cosa che non voglio mangiare sono le talpe. Non posso proprio. disse squotendo la testa.

    Ti serve una mano? Non ho mai cacciato in vita mia ma c'è sempre una prima volta disse Tahlia sorridendo ma barcollando un po'. Aveva il volto stanco anche se cercava di nasconderlo con un sorriso.


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    Ferina guardó la ragazza barcollare di stanchezza, anche se cercava di non darlo a vedere la sua faccia non mentiva.
    "Non preoccuparti, caccio meglio da sola" in genere il suo istinto la portava a cercare un branco che le facesse da supporto, ma era perfettamente in grado di trovare qualcosa da mangiare anche in solitaria.
    "Piuttosto, se ti va puoi accendere un piccolo fuoco in un posto che ti sembra comodo. Non credo ti piaccia la carne cruda, e a dirla tutta nemmeno a ne.." disse sogghignando. Si sentiva fiera di sé quando il suo istinto di lupo le dava impulsi che riusciva a frenare facendo prevalere la sua parte umana.
    "Allora niente talpe, capito. Torno subito, e..fai attenzione" aggiunse pensando a quella pianta carnivora, prima di voltarsi e correre nel bosco.
    Probabilmente tutti i piccoli animali erano scappati quando le ragazze si erano scontrate con la pianta, avrebbe dovuto allontanarsi un po' prima di trovare una pista. Era importante che facesse meno rumore possibile, in questo modo sarebbe stata in grado di sentire i movimenti delle sue prede. Dopo cinque minuti di corsa si acquattò tra le piante tendendo l'orecchio: aveva sentito qualcosa muoversi una decina di metri più avanti. Con uno scatto balzó verso la fonte del rumore, cercando di muoversi in modo furtivo. Quando fu abbastanza vicina da vedere la sua preda, un grosso coniglio con due piccole corna che gli crescevano vicino alle orecchie e una coda lunga da ratto, per lui era ormai troppo tardi. Provó a fuggire ma in pochi balzi Ferina gli fu addosso. Le bastò una manata ben assestata per spezzargli il collo.
    Prese la sua preda e si diresse verso il punto dove aveva lasciato Thalia, fu facile trovarla seguendo il suo udito.
    "Eccomi! Ho trovato uno strano coniglio, speriamo sia buono.."


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    Nome: Ferina Serigala | Sesso: F | Età: 17 | Provenienza: Tribù Serigala su Brakiorathias | Razza: Bestiale | For;Des;Cos;Int |




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    Edited by Aerith˜ - 26/1/2016, 18:38
     
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  13. Aerith˜
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    Ferina era molto sveglia e aveva capito che Tahlia era stanca così si era diretta da sola per cacciare la cena.
    Aveva incaricato Tahlia di accendere il fuoco. Splendido, lo accendo subito! disse mentre Ferina correva nel bosco.
    Tahlia era un po' preoccupata per la sua amica ma aveva visto che era molto abile e che sapeva difendersi quindi si destò dai suoi pensieri e si diresse in cerca di qualche ramo da bruciare.
    Si avvicinò ad un albero che sembrava giustissimo allo scopo. Era probabilmente l'albero più normale all'interno di quell'accozzaglia di vari colori. Aveva le foglie verdi con sfumature bluastre. Stacco un po' di rami, i quali inizialmente le si rivoltarono contro picchiandole le mani, ma una volta staccati dal ramo maestro non si dimenavano più. Ne aveva raccolti abbastanza per fare un piccolo focolare.
    Li appoggiò a terra e li disposizionò in modo da fare una piccola piramide. Si girò verso il borsello in cui conteneva l'accendino e i fiammeri con la polvere esplosiva. La guardò per un secondo e poi pensò Direi che questa ora non mi serve, devo tenermela buona. Prese un fiammifero e lo accese. Lo buttò sui rametti e piano piano presero fuoco.

    Ah che bel calduccio, eh Poe? disse mentre tirava fuori la sua piccola amica. Alcune foglie dei rametti non le aveva bruciate e le aveva tenute per la sua talpa. Non le sembravano velenose e Poe iniziò a mangiarle molto tranquillamente.

    "Eccomi! Ho trovato uno strano coniglio, speriamo sia buono.."
    disse Ferina arrivando con quello che sembrava un coniglio, ma che aveva l'aspetto un po' più brutto, nei suoi libri i conigli esprimevano dolcezza e voglia di coccolarli ma quello che stava in mano di Ferina era giusto da buttare sul fuoco.
    Splendido! disse Tahlia avvicinandosi a Ferina. Come lo si cucina? chiese guardando tutti i peli che lo ricoprivano e le piccole corna sulla testa. Non aveva mai ne cucinato, ma sopratutto mai mangiato un animale peloso.


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    Il fuoco acceso da Thalia era perfetto, le avrebbe tenute calde e avrebbe cotto la carne a puntino.
    "Davvero non hai mai cucinato un coniglio?" le chiese Ferina stupita. Dalle sue parti era essenziale essere in grado di provvedere ai propri pasti, per questo si imparava molto presto a cacciare e cucinare le proprie prede.
    Si avvicinó al fuoco e dopo essersi chinata a terra cercó una pietra piatta su cui lavorare. Quando l'ebbe trovata mostrò a Thalia come fare.
    "Beh..basta fare un'incisione sul collo, proprio qui" disse facendo scorrere l'unghia affilata sotto l'attaccatura della testa. Inizió a uscire del sangue ma lei non ci fece caso. Continuó con l'amputazione delle zampe e poi in un colpo netto tolse la pelle all'animale, cercando di spiegare passo per passo come fare a Thalia in modo che potesse farlo da sola in futuro.
    "E una volta che hai fatto cosí, togli le interiora, le ossa più grandi, e il rimanente lo cuoci sullo spiedo" concluse iniziando a infilare pezzetti di carne in un ramoscello pulito.
    "Che te ne pare? Facile no?" le chiese osservando la sua reazione allo spettacolo.


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    Nome: Ferina Serigala | Sesso: F | Età: 17 | Provenienza: Tribù Serigala su Brakiorathias | Razza: Bestiale | For;Des;Cos;Int |




    Abilità:
    Nenia del Rathias: 「2/2 cariche」
    Cantando la melodia usata dagli abitanti del villaggio per far addormentare il Brakiorathias si possono ottenere effetti più o meno soporiferi. In una situazione tranquilla dove i destinatari della canzone sono calmi è possibile indurre un sonno profondo, che puo' comunque essere interrotto se qualcuno cerca di svegliare il bersaglio o se dei rumori forti lo disturbano. In combattimento invece si puo' provocare solo un leggero stordimento di breve durata, che annebbia i sensi del nemico e lo fa agire in modo confuso, come se fosse stanco e assonnato.

    Richiamo alle Armi: 「3/3 cariche」
    Ferina emette un potente ululato che scuote gli animi. Tutte le creature entro tre metri dal punto dove si trova si sentono rincuorate e fiduciose sull'esito della battaglia, il loro flusso sanguigno aumenta riscaldando i muscoli. Chi è sotto l'effetto di Richiamo alle Armi si sente più forte ed è in grado di imprimere una forza maggiore in tutto ciò che richiede uno sforzo muscolare, che sia compiere un balzo o sferrare un attacco. Anche Ferina beneficia di questo potenziamento, ma al termine dell'effetto lei, e solo lei, necessita di un attimo per riprendere fiato e combattere la stanchezza.

    Equipaggiamento:
    Erbe medicinali per impacchi, erbe per curare il mal di gola, erbe per rallentare gli effetti dell'avvelenamento.
    Note Giocatore:
    Durante il Cataclisma Ferina si è fusa con un lupo grigio, possiede un portentoso udito ma non un eccezionale fiuto.
    Non conosce nulla di Seyfert e non le importano le questioni politiche e i conflitti fra le città.
    E' incuriosita da tutto quello che non le è familiare, a volte è permalosa ma abbastanza socievole con chi la prende nel modo giusto.
    Ha un debole per cuccioli e bambini.





    Edited by Aerith˜ - 26/1/2016, 22:24
     
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  15. Aerith˜
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    Ferina rimase molto stupita dalla poca conoscenza culinaria di Tahlia.
    Eh..non ho mai visto un coniglio in carne ed ossa disse Tahlia con aria un po' confusa e pensierosa, chissà quante cose non aveva mai mangiato e quante cose si potevano effettivamente mangiare.
    Poi come un'insegnante con i propri allievi in modo gentile Ferina iniziò ad illustrare a Tahlia il procedimento.
    Tahlia guardava attentamente e allo scorrere del sangue non reagì, dopo tutto era già morto. Era molto attenta ad ogni sua mossa, il suo intento era quello di memorizzare il più possibile, non aveva mai realmente pensato cos'avrebbe mangiato al di fuori di Covtendruz ed ora era davanti all'evidenza dei fatti, doveva imparare a cavarsela da sola, non sarebbe sempre stata con qualcuno pronto ad aiutarla o ad insegnarle.

    "Che te ne pare? Facile no?" chiese alla fine di tutto Ferina.
    Tahlia aveva un espressione attenta mista al gioiso, sui suoi occhi era riflessa la fiamma del fuocherello e in quel momento sembravano esprimere il fuoco che le ardeva dentro.

    La prossima volta ci proverò di sicuro! disse felice e mettendosi comoda aspettando il pasto caldo.
    ...Quindi.. ti sei spinta così a nord per studiare il Cataclisma? Cosa ne sai a tal proposito?chiese poi all'improvviso con voce un po' più seria ma senza perdere la sua espressione allegra che la caratterizzava.


    gzLtGzl
    Nome: Tahlia | Sesso: Femmina | Età: 18 | Provenienza: Covtendruz | Razza: Umana | Des;For;Cos;Int; |




    Abilità:
    Trivella esplosiva: 「3/3 cariche」
    Quando usa la sua mano sotto forma di trivella può aggiungere della polvere esplosiva alla mano per renderla infuocata.


    Visione Felis Catus:: 「2/2 cariche」
    Data la lunga permanenza sotto terra, gli abitanti di Covtendruz si sono dovuti adattare alla poca e a volte inesistente illuminazione, al punto da sviluppare la visione al buio. La vista notturna e diurna è aiutata dalla capacita della pupilla di dilatarsi enormemente al buio e di ridursi ad una fessura durante il giorno senza limiti di tempo, per avere sempre la quantità di luce ideale che colpisca l'occhio. Si deve però stare attenti al cambio repentino di luminosità perchè puo' rendere accecati. Lo sviluppo visivo ha permesso di aumentare la definizione delle immagini percepite dai loro occhi.

    Equipaggiamento:

    -Pugnale
    -polvere esplosiva attivata da fiammiferi e accendino
    -Trivella nella mano sinistra

    Note Giocatore:
    Ha un famiglio, una talpa di nome Poe che si trasforma in una talpa gigante quando Tahlia è in estremo pericolo.
    E' lunatica e ogni tanto viene presa da uno stato di euforia. Ha un braccio meccanico, sinistro, che si può trasformare in trivella.




     
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