Scoperte.

[2 Aprile 2E5 - 3 Aprile 2E5]

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  1. Key.Sabine
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    Ferina aveva lasciato Brakiorathias da un paio di mesi.
    Aveva oltrepassato i valichi della catena montuosa a fatica, e una volta sbucata dall'altra parte era rimasta sbalordita dal vedere la vastità della terra che le si presentava davanti. Immense praterie e boschi e colline si estendevano sotto i suoi occhi.
    Non aveva idea di cosa aspettarsi, sarebbe stato pericoloso probabilmente, ma almeno sarebbe stata un'avventura.
    Ebbe modo di scoprire che la sua pelliccia non la proteggeva come sperava dal gelo delle montagne, e sperava di non doversi imbattere in climi ancora più ostici dal momento che non aveva portato praticamente nulla con sè, se non delle erbe curative. Non aveva bisogno di armi nè di vestiario particolare, da quando il suo corpo era mutato aveva notato con piacere come fosse più facile sopravvivere nella natura adesso che poteva contare su zanne, artigli, e muscoli poderosi. Cacciare era un gioco da ragazzi, e dormire sotto le stelle non era un problema prima, e sicuramente non lo era adesso.
    La cosa che la preoccupava di più era la possibilità di poter incontrare qualche civiltà primitiva che la mettesse nei guai. Chissà quanto dovevano essere arretrati da quella parte delle montagne, si chiese se sarebbe stata in grado di comunicare con loro. Ma si era dovuta ricredere quasi subito. La prima persona che incontrò fu un contadino che stava semplicemente zappando il suo orto. Da lontano aveva visto quella che sembrava una casa, anche se la forma era diversa da quella delle case su Brakiorathias, e aveva pensato di avvicinarsi. Il suo primo pensiero era stato che una casa simile non poteva contenere abbastanza persone da farle paura, probabilmente ce ne vivevano un paio. E quando era stata abbastanza vicina aveva visto un uomo sulla cinquantina, con una zappa in mano che dava poderosi colpi alla terra nel suo orto. Rimase sbalordita in un primo momento, quella sembrava una persona normale, con dei vestiti un po' strani forse, ma non sarebbe stato fuori posto nella sua vecchia tribù. E usava uno strumento che anche nell'Haraja possedevano, per lavorare un piccolo campo in tutto e per tutto simile ai loro.
    Forse non erano tanto diversi.
    Un po' titubante si era avvicinata per parlargli, ma questo, appena l'aveva vista, si era spaventato al punto da correre in casa e sbarrare la porta, mentre una voce femminile al suo interno gli chiedeva urlando che stava succedendo. Ferina non sapeva che fare, il suo istinto le diceva di scappare via, ma decise di prendersi un attimo per fare un ultimo tentativo. Si avvicinò alla porta provando a chiedere se poteva scambiare due parole con loro, che non aveva cattive intenzioni. Ma l'uomo le disse che se non se ne fosse andata subito sarebbe uscito con torcia e forcone, e per tutto il tempo non aveva smesso di chiamarla 'mostro'.
    Ferina capì che evidentemente non erano abituati a vedere creature con il suo aspetto, e immaginò che ogni suo incontro con qualcuno si sarebbe svolto in quel modo d'ora in avanti. L'uomo aveva lasciato il suo mantello appoggiato su un ceppo di legno accanto alla porta, e lei, che aveva deciso di non portarselo perchè le avrebbe ostacolato i movimenti, decise di prenderlo e dopo esserselo adagiato sulle spalle si allontanò.
    Con il passare dei giorni ebbe modo di vedere da lontano dei viaggiatori, ma non osava avvicinarsi. Esaminò la flora e la fauna della zona e si accorse che era abbastanza diversa da quella dell'Haraja, e anche se questa era una grande scoperta, a lei sarebbe interessato parlare con qualcuno. La sua fortuna fu incontrare un mercante, un sera, che non sembrava molto spaventato da lei, in quanto disse di aver già incontrato una creatura simile. Doveva essere suo fratello Vincent, ma per quanto lei chiedesse informazioni, le seppe dire solo che gli aveva consigliato di dirigersi a nord.
    E quella fu la sua destinazione, il nord.
    Di tanto in tanto riusciva a entrare in contatto con qualcuno, ma non sempre andava a finire bene. E sicuramente non era facile orientarsi in una terra sconosciuta.
    Non osava avvicinarsi alle città o ai villaggi, preferiva raccogliere informazioni dall'esterno per il momento.
    E dopo quasi due mesi di vagabondaggi, era giunta in un luogo strano, insolito anche per lei.
    Una foresta con un odore diverso da quello di tutte le altre, che sembrava più viva e più arrabbiata. Poteva sentire il rumore di cose che le correvano intorno e che la osservavano, ma nessuna si fece avanti per attaccarla. Evidentemente anche la foresta pensava che lei fosse strana e insolita.
    Incuriosita passò in quel posto un paio di giorni, e proprio quando stava per riprendere il viaggio e uscire dalla vegetazione, una cosa insolita accadde.
    La terra sotto di lei si aprì. Dopo aver fatto un balzo indietro ebbe modo di vedere che razza di creatura stava cercando di trarla in una trappola.
    Dalla terra emerse una piccola talpa, decisamente più piccola di quelle che Ferina era abituata a vedere dalle sue parti, e subito dopo la testa di una ragazza, ricoperta da pezzi di quella che sembrava una ragnatela.
    'Una..ragazza-talpa? Ragazza..talpa..ragno..?' si chiese Ferina sbalordita. E se ci fossero stati dei bestiali anche da quella parte delle montagne? In quel territorio che aveva scoperto chiamarsi Seyfert?
    Decise di non avvicinarsi per il momento, si mise in posizione difensiva digrignando i denti, pronta ad attaccare se si fosse trovata in pericolo.
    "Non so cosa tu sia, ma se hai intenzioni ostili mettiti in guardia!" le disse con fare minaccioso.

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    Nome: Ferina Serigala | Sesso: F | Età: 17 | Provenienza: Tribù Serigala su Brakiorathias | Razza: Bestiale | For;Des;Cos;Int |




    Abilità:
    Nenia del Rathias: 「2/2 cariche」
    Cantando la melodia usata dagli abitanti del villaggio per far addormentare il Brakiorathias si possono ottenere effetti più o meno soporiferi. In una situazione tranquilla dove i destinatari della canzone sono calmi è possibile indurre un sonno profondo, che puo' comunque essere interrotto se qualcuno cerca di svegliare il bersaglio o se dei rumori forti lo disturbano. In combattimento invece si puo' provocare solo un leggero stordimento di breve durata, che annebbia i sensi del nemico e lo fa agire in modo confuso, come se fosse stanco e assonnato.

    Richiamo alle Armi: 「3/3 cariche」
    Ferina emette un potente ululato che scuote gli animi. Tutte le creature entro tre metri dal punto dove si trova si sentono rincuorate e fiduciose sull'esito della battaglia, il loro flusso sanguigno aumenta riscaldando i muscoli. Chi è sotto l'effetto di Richiamo alle Armi si sente più forte ed è in grado di imprimere una forza maggiore in tutto ciò che richiede uno sforzo muscolare, che sia compiere un balzo o sferrare un attacco. Anche Ferina beneficia di questo potenziamento, ma al termine dell'effetto lei, e solo lei, necessita di un attimo per riprendere fiato e combattere la stanchezza.

    Equipaggiamento:
    Erbe medicinali per impacchi, erbe per curare il mal di gola, erbe per rallentare gli effetti dell'avvelenamento.
    Note Giocatore:
    Durante il Cataclisma Ferina si è fusa con un lupo grigio, possiede un portentoso udito ma non un eccezionale fiuto.
    Non conosce nulla di Seyfert e non le importano le questioni politiche e i conflitti fra le città.
    E' incuriosita da tutto quello che non le è familiare, a volte è permalosa ma abbastanza socievole con chi la prende nel modo giusto.
    Ha un debole per cuccioli e bambini.



     
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