Una bella katana.

[20 Ottobre 2E5]

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    Come voleva Hishimura, colse di sorpresa l'avversario. Con quella presa, il samurai potè sentire la forza del nemico che nascondeva dietro a quella corazza imponente.
    L'avversario iniziò a contorcersi con lo scopo di svincolarsi da quella presa funesta ma non ci riuscì, pertanto disse: Stai mettendo a dura prova la mia pazienza...aspetta solo che mi liberi...! mostrando che stava perdendo la pazienza.
    Nel frazione di un attimo con una carica cercò di colpirlo alla testa con l'intento di disturbare il samurai per allentare la presa.
    Hishimura rimase sorpreso della forza di volontà del suo avversario nel non cedere e darla vinta al samurai.
    Nel frattempo in direzione sud della città si sentivano delle strane urla che pian piano si riconobbero come femminili.
    In lontananza si vide una ragazza correre nella direzione dei due combattenti, sembrava una guerriera e urlava dalla disperazione.
    Vedendo quella giovane fanciulla dai capelli corvini che indossava un'armatura di piastre che non la copriva interamente lasciando scoperte alcune parti del corpo Hishimura iniziò a pensare: Come mai una giovane fanciulla sia diventata una guerriera? Magari era stata costretta dal padre ad intraprendere la via del guerriero oppure ha avuto una sventura dove i suoi genitori erano stati uccisi da dei banditi e così lei, pur di sopravvivere alla morte certa, si sarà difesa riuscendo a far scappare gli assalitori. Se fosse stato così, ha passato un'infanzia in salita, scoprendo fin da adolescente la vera e la dura realtà della vita..
    Hishimura abbandonò tali domande che gli frullavano in testa quando l'urlo della ragazza gli rimbombò in testa: A...Aiuto...AIUTO...!!.
    La ragazza, che ormai distava a una ventina di metri da loro, era piena di ferite leggere su tutto il corpo. Sembrava esausta e disperata, a pochi metri da loro le gambe cedettero e crollò a terra e singhiozzando disse: Aiu...tatemi...io e...amici siamo...andati e...loro...BWUAAAAAAHHHHH!.
    Hishimura allentò la presa e non badò al nemico, e si precipitò verso la fanciulla; nel frattempo anche il pennuto stava svolazzando vicino alla ragazza ferita.
    Il samurai si avvicinò ad essa per assisterla e capire bene nei dettagli cosa le fosse successo ma quest'ultima continuava a piangere e non si riusciva a capire le sue parole.
    Hishimura le chiese: Cosa ti è successo? ma la giovane fanciulla continuava a piangere. Allora il modo migliore per ottenere delle informazioni, era quello di calmarla e metterla a suo agio.
    Pertanto il samurai si chinò e le diede un appoggio con le braccia in modo che lei potesse sdraiarsi e calmarsi. Anche il pennuto si diede da fare, svolazzando attorno alla ragazza per darle un po' di serenità e trasmetterle che ora è al sicuro, ma invano lei continuò a piangere.
    Pochi istanti dopo la ragazza iniziò a respirare in modo regolare e non più ansimante.
    Dietro a questa situazione, Hishimura aveva perso di vista il suo principale obiettivo, il quale era ancora nel posto in cui lo aveva lasciato.
    A quel punto Hishimura, sentendosi vulnerabile in quel momento gli disse rivolto verso il guerriero: Tregua?


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    Nome: Hishimura Nakano| Sesso: M | Età: 32 | Provenienza: Tereldan | Razza: Umano | Des; For; Cos; Int; |




    Abilità:

    Turbine tagliente : 「1/2 cariche」
    Al massimo della concentrazione, invocando gli spiriti del vento richiama nelle sue lame un fendente che se ben assestato può tagliare in due qualsiasi cosa che intralci il suo percorso.

    Lama velenosa : 「4/4 cariche」
    Cosparge la lama di veleno della vedova nera e colpisce il nemico con un attacco velenoso.


    Equipaggiamento:
    -Una Katana corta
    -Una katana lunga, demoniaca
    -Borraccia con veleno di vedova nera

    Note Giocatore:
    Silenzioso osservatore. Un samurai. Spirito di sacrificio.



     
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    La presa di Hishimura è davvero stretta e tenace, tuttavia la testata di Gilgamesh sembra poter essere una buona tattica per far perdere la presa del samurai.
    La battaglia, tuttavia, raggiunge il suo punto di stallo nel momento in cui le urla della ragazza diventano intense e concrete.
    Entrambi i guerrieri perdono la concentrazione l'uno sull'altro e la ragazza si presenta davanti a loro, stremata.
    I tentativi congiunti di Enkidu e Hishimura nel riuscire a calmarla dal suo evidente stato di panico sono futili, la ragazza sembra quasi non avere più cognizione del mondo esterno.

    "Ed ora? Che diavolo succede? Che vuole questa pivella? Non vede che siamo impegnati?"
    Gilgamesh si avvicina a sua volta alla ragazza, non ancora stanca di piangere e urlare, inconsapevole di quanto tutto ciò sia estremamente fastidioso per Gilgamesh.
    Hishimura si volta verso di lui, sperando di richiedere una tregua temporanea, vista la situazione.
    Gilgamesh si limita a guardarlo, sospirando con delusione, per poi sbattere Sekhmet a terra con forza, provocando un forte boato intorno ai presenti, un boato che sembra portare alla realtà la ragazza.

    Hai finito di frignare, pivella? Non sopporto questa cantilena lagnosa.
    Dice Gilgamesh, guardando la ragazza dritta negli occhi con serietà.
    Probabilmente, alla ragazza dev'essere venuto un brivido di terrore di fronte a quel guerriero cremisi e al suo sguardo, del resto è quello che di solito provano tutti di fronte a lui.
    La ragazza smette di piangere, seppur non smettendo di singhiozzare, aggiungendo ora un tremolio di paura, attenuato tuttavia dal piccolo Enkidu appollaiatosi sulla spalla della ragazza e dal viso un po' più amichevole e rassicurante di Hishimura.

    I-Io...C-Chiedo umilmente scusa...non lo faccio più...
    Dice intimorita la ragazza, asciugandosi le lacrime strofinando gli occhi con il braccio.
    A quanto pare, Gilgamesh ha già capito che Hishimura sembra voler ascoltare la storia di questa ragazza, così si limita ad appoggiare la punta dello spadone a terra, guardando il cielo con fare disinteressato, nella speranza che qualunque cosa ella debba dire la dica in fretta.
    Dopo essersi calmata un po', la ragazza si rimette in piedi e comincia a parlare.

    Il mio nome è Annalise...io e due miei amici volevamo provare a portare a termine uno di quegli incarichi messi a disposizione per gli avventurieri, nella speranza di poter guadagnare un po' di soldi facili e di divertirci un po'.
    Dovevamo solo raggiungere una piccola grotta e recuperare un tipo di fiore che cresce solo al suo interno e...e...

    Gilgamesh gira lo sguardo verso di lei, sempre con estrema serietà.
    Il Gamboscuro...era questo il vostro obbiettivo...immagino che non vi aspettavate di trovare il suo guardiano ad attendervi.
    Tsk, dilettanti...è inevitabile morire così in fretta quando si è così stupidi da non informarsi sul proprio incarico.

    La ragazza rimane in silenzio, con la testa abbassata, riprendendo a piangere e a singhiozzare in maniera un po' meno rumorosa di prima.
    Ed ora vorresti forse chiedere a noi di portare a termine il lavoro per te?
    Conclude Gilgamesh, come se avesse già compreso la situazione, manifestando anche un po' di riluttanza verso quella ragazza e la sua storia.
    Annalise si prostra verso i due guerrieri, in lacrime.

    Vi...vi prego...è tutta colpa mia...sono stata io a coinvolgerli in questo e loro...sono morti facendomi da scudo...a-aiutatemiiii...
    Ora è evidente, Annalise sembra voler chiedere un aiuto disperato nel portare a termine il suo lavoro, al fine di non rendere invano il sacrificio dei suoi compagni.


    Nome: Gilgamesh | Sesso: M | Età: 33 | Provenienza: Grisolyum | Razza: Umano | Cos;For;Int;Des |




    Abilità:
    Sfregio Eolico: 「2/3 cariche」
    Gilgamesh impugna l'arma a due mani per poi eseguire una potente e veloce battuta in avanti, in una maniera simile ad una battuta di baseball.
    Il colpo è abbastanza violento e veloce da generare una raffica di vento con una potenza pari a quella di un piccolo uragano, che può provocare delle gravi lesioni o lanciare violentemente a terra un nemico non abbastanza robusto.

    Ultimatum: 「1/1 carica」
    Gilgamesh incita un ruggito animalesco, mentre Sekhmet comincia a brillare di una luce cremisi.
    In quel momento, Gilgamesh e Sekhmet entrano in risonanza, il peso dell'arma diventa nullo per qualche secondo permettendo al guerriero di sferrare colpi molto rapidi, concatenati e forti il doppio del normale.
    Questa abilità è denominata "Ultimatum" non tanto per l'avversario quanto per Gilgamesh: Al termine di questo stato, le ferite sul suo corpo cominciano a sanguinare ininterrottamente, obbligandolo ad interrompere lo scontro esaurendo le sue forze.

    Equipaggiamento:
    - Sekhmet, la spada maledetta.
    Note Giocatore:
    Il volto di Gilgamesh è molto pallido e solcato da cicatrici lungo le guance.
    Il piccolo Enkidu è spesso appollaiato sulla spalla destra del guerriero.
    Gilgamesh è spesso silenzioso e riservato, i suoi modi di fare sono molto violenti, mentre Enkidu spesso svolazza tra le persone lasciandosi avvicinare senza problemi.
    è un appassionato di armi e non esiterebbe ad ingaggiare scontro mortale con uno sconosciuto per potergli sottrarre l'arma.




     
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  3. Gatsu³
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    Hishimura attese una risposta dal suo rivale, il quale sembrava scocciato di questa interferenza nel combattimento, intento di voler continuare lo scontro il prima possibile. Ma non fu così perché con un gesto contrariato Gilgamesh fece cadere a terra la sua possente arma facendo alzare una nuvola di sabbia e provocando un suono assordente che fece tornare in qua la ragazza.
    Interruppe il suo silenzio rivolgendosi alla ragazza in modo serio: “Hai finito di frignare, pivella? Non sopporto questa cantilena lagnosa!”.
    Da quel gesto HIshimura capì l’intento del suo rivale, anche lui voleva sentir la disavventura che gli era appena accaduto alla povera ragazza anche se negli occhi di Gilgamesh si leggeva la sua rabbia e collera nei riguardi del pianto incessante della ragazza, la quale a sua volta rimase immobile ed impaurita da quel tono di voce rivoltasi a lei. D’altronde, quel pianto si trasformò ora in un susseguirsi di piccoli singhiozzi, almeno era riuscito nel suo intento, Gilgamesh.
    Pochi istanti dopo la ragazza riuscì a dire qualche parola anche se con un tono impaurito e spaventato: “I-Io..C-Chiedo umilmente scusa…non lo faccio più…”, strofinandosi gli occhi con il braccio per cancellare le ultime gocce di pianto.
    Forse la presenza del pennuto, che stava appollaiato sulla spalla della ragazza, diede il coraggio alla ragazza di iniziare con calma la sua storia presentandosi :”Il mio nome è Annalise..io e due miei amici volevamo provare a portare a termine uno di quegli incarichi messi a disposizione per gli avventurieri, nella speranza di poter guadagnare un po’ di soldi facili e di divertirci un po’. Dovevamo solo raggiungere una piccola grotta e recuperare un tipo di fiore che cresce al suo interno e… e…”. Gilgamesh la interruppe specificandole quale tipo di fiore si trattasse: “Il Gamboscuro..era questo il vostro obiettivo..immagino che non vi aspettavate di trovare il suo guardiano ad attendervi”. “Tsk, dilettanti…è inevitabile morire così in fretta quando si è così stupidi da non informarsi sul proprio incarico”, concluse.
    Da quelle parole Hishimura si convinse ancor di più del carattere di questo guerriero: arrogante, presuntuoso, orgoglioso…ma sicuro di sé come lo era il suo fedele compagno di battaglia, Hiro Nakano, caduto nell’ultima missione assieme a tutti gli altri. Dava l’idea di una persona che sappia parecchie cose su questo fiore e soprattutto da questo custode. “Perché doveva esserci un guardiano per custodire questa pianta? Che poteri nasconderà?”, il pensiero di Hishimura iniziò a interrogarsi su questo misterioso fiore e del suo probabile potere magico che nascondeva probabilmente.
    La sua riflessione venne interrotta dal pianto ripreso della ragazza che rimase con la testa bassa e in silenzio.
    Il rivale continuò il suo discorso: “Ed ora vorresti forse chiedere a noi di portare a termine il lavoro per te?”, borbottando.
    La ragazza distolse lo sguardo verso il samurai in cerca di aiuto, o meglio, in cerca di un qualcosa che potesse essere meno minaccioso e che le desse meno tensione e pressione rispetto alle parole dure di Gilgamesh e allo suo sguardo pietrificante. Sperava che con le sue lacrime potesse avere un aiuto da questi due guerrieri e supplicando per l’ultima disse disperatamente: “Vi…vi prego…è tutta colpa mia…sono stata io a coinvolgerli in questo e loro…sono morti facendomi da scudo…aiutatemiii!!!...”.
    Hishimura venne invaso da una serie infinita di domande che lo mettevano in dubbio e allo stesso in guardia da questo racconto della ragazza. Il pensiero si concentrava sulla verità della storia stessa, raccontato da Annalise, quindi sulla possibilità che fosse un modo per attirarli in una trappola o imboscata dei suoi compagni per ucciderli ed impossessarsi delle loro armi. Tale ipotesi però venne scartata dal momento che Gilgamesh conosceva qualcosa sul fatto di questo “fiore” dai poteri magici, suppose il samurai. Pertanto si concentrò su queste informazioni e voleva saper di più su questa pianta misteriosa.
    “Parlami un po’ su cosa sai di questo fiore!”, interruppe il silenzio Hishimura rivolgendosi a Gilgamesh, “e del suo custode, visto che ne hai parlato” disse concludendo. Nel frattempo si alzò un leggero soffio di aria proveniente dalla direzione in cui è arrivata la ragazza, come un presagio di un qualcosa. Sembrava il respiro di un demone come se avesse sentito quella domanda e volesse rispondere. Hishimura fissò quel sentiero dove proveniva l’aria e un brivido li salì lungo la schiena; si voltò di nuovo verso il guerriero impaziente di una risposta per capirci bene questa faccenda.


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    Nome: Hishimura Nakano| Sesso: M | Età: 32 | Provenienza: Tereldan | Razza: Umano | Des; For; Cos; Int; |




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    Turbine tagliente : 「1/2 cariche」
    Al massimo della concentrazione, invocando gli spiriti del vento richiama nelle sue lame un fendente che se ben assestato può tagliare in due qualsiasi cosa che intralci il suo percorso.

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    Cosparge la lama di veleno della vedova nera e colpisce il nemico con un attacco velenoso.


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    Edited by Pappo il Barbone - 16/7/2016, 00:26
     
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    Nel mentre la giovane ed inesperta avventuriera rimane a terra, continuando a singhiozzare disperata, nonostante i tentativi di Enkidu di confortarla come meglio può, Gilgamesh rimane un po' spiazzato nel vedere la ragazza compiere un gesto così umile e servile come prostrarsi ai piedi dei due guerrieri, come se in questo momento fosse disposta a mettere da parte quel briciolo di dignità presente in ogni individuo per ottenere ciò che vuole, probabilmente vendetta in questo caso.
    Poco più tardi, Hishimura s'intromette nel discorso, chiedendo a Gilgamesh informazioni più specifiche circa quel fiore e quel custode di cui quest'ultimo a fatto cenno, mostrando un certo interesse nella faccenda.

    "Cosa? Perché gli interessa? Non vorrà forse aiutare questa mocciosa!"
    In quel momento, una leggera folata di vento accompagna i guerrieri, con il leggero soffio del vento arriva anche un altro suono, presente solo nella mente di Gilgamesh, un eco etereo e vibrante proveniente da Sekhmet.
    "Esso ha già ucciso una bestia come quella...
    Ricordo...quel sangue, denso ed inebriante, poi il suono...
    Gli arti menomati, la carne spappolata, le ossa frantumate e quei lamenti doloranti...
    Colei che è Potente desidera rivivere quei momenti...
    Esso asseconderà il mio desiderio, obbedirà al mio capriccio...
    Esso sarà felice di farlo...o forse sbaglio?"

    è la prima volta che Gilgamesh sente la voce di Sekhmet da quando essa lo guidò verso quella creatura all'interno della Crepa.
    In quella caverna era presente il Gamboscuro e nonostante la furia che Sekhmet aveva infuso in quel guardiano, il suo ruolo rimase perfettamente intatto e nonostante tutto non calpestò mai quel fiore.
    La voce di Sekhmet fa perdere per qualche momento l'attenzione a Gilgamesh, il quale abbassa per qualche secondo lo sguardo a terra, tuttavia il piccolo Enkidu vola via dalla spalla di Annalise per raggiungere la testa del suo compagno cominciando a picchiettare con forza sul suo elmo, come ha già fatto poco fa.

    E-Ehi, che fai? Smettila!
    Risponde Gilgamesh, tornando in sé.
    A vedere quella scena, Annalise rimane un po' sorpresa e stranita nel vedere un piccolo pennuto picchiettare audacemente l'elmo di un guerriero colossale senza subire conseguenze.
    Dopo essersi ricomposto, Gilgamesh si rivolge finalmente a Hishimura.

    Vuoi sapere su quel fiore e sul guardiano? Mh, non c'è molto da dire, in realtà.
    Sul Gamboscuro so soltanto che è un fiore nato in seguito ad una mutazione dovuta al Cataclisma e che può crescere solo all'interno di grotte molto buie...non so se abbia proprietà magiche di qualche tipo ma probabilmente è così.

    Dice il guerriero in rosso sistemandosi una spalla, per poi fare una piccola pausa e riprendere il discorso.
    Il guardiano invece...è una tipologia di bestie che sembra in qualche modo legata al fiore, tanto da isolarsi all'interno della caverna per proteggerlo fino alla morte.
    Queste bestie vengono chiamate Humbaba, si vocifera che siano Bestiali abitanti della terra di Haraja che non hanno sopportato il peso della loro mutazione, perdendo la ragione e cominciando a vagare senza meta per Seyfert ma non ci sono prove a riguardo...forse vengono attirati dal fiore, il quale dona a loro conforto...Pfff, non m'interessa, ho parlato anche troppo!

    S'interrompe di colpo Gilgamesh, rendendosi conto di aver parlato più del solito, girando alla fine una domanda a Hishimura.
    Hai intenzione di assecondare questa ragazza? Probabilmente troveresti la tua tomba in quella caverna...sono bestie abili, non è roba per un succhialatte.
    Conclude Gilgamesh, schernendo il suo rivale per poi voltare lo sguardo anche verso Annalise, lasciando intendere che quell'ultima frase si riferisse anche a lei.


    Nome: Gilgamesh | Sesso: M | Età: 33 | Provenienza: Grisolyum | Razza: Umano | Cos;For;Int;Des |




    Abilità:
    Sfregio Eolico: 「2/3 cariche」
    Gilgamesh impugna l'arma a due mani per poi eseguire una potente e veloce battuta in avanti, in una maniera simile ad una battuta di baseball.
    Il colpo è abbastanza violento e veloce da generare una raffica di vento con una potenza pari a quella di un piccolo uragano, che può provocare delle gravi lesioni o lanciare violentemente a terra un nemico non abbastanza robusto.

    Ultimatum: 「1/1 carica」
    Gilgamesh incita un ruggito animalesco, mentre Sekhmet comincia a brillare di una luce cremisi.
    In quel momento, Gilgamesh e Sekhmet entrano in risonanza, il peso dell'arma diventa nullo per qualche secondo permettendo al guerriero di sferrare colpi molto rapidi, concatenati e forti il doppio del normale.
    Questa abilità è denominata "Ultimatum" non tanto per l'avversario quanto per Gilgamesh: Al termine di questo stato, le ferite sul suo corpo cominciano a sanguinare ininterrottamente, obbligandolo ad interrompere lo scontro esaurendo le sue forze.

    Equipaggiamento:
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    Note Giocatore:
    Il volto di Gilgamesh è molto pallido e solcato da cicatrici lungo le guance.
    Il piccolo Enkidu è spesso appollaiato sulla spalla destra del guerriero.
    Gilgamesh è spesso silenzioso e riservato, i suoi modi di fare sono molto violenti, mentre Enkidu spesso svolazza tra le persone lasciandosi avvicinare senza problemi.
    è un appassionato di armi e non esiterebbe ad ingaggiare scontro mortale con uno sconosciuto per potergli sottrarre l'arma.






    Edited by Pappo il Barbone - 16/7/2016, 03:00
     
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    She pulled on his hand with a devilish grin.

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    Una Bella Katana /QUEST ANNULLATA.

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    Gilgamesh = 5 PA
    Hishimura = 3 PA

    Tutto ciò che è avvenuto nella quest non è mai successo, il topic viene spostato nella Discarica.

    CHIUDO. Per ulteriori delucidazioni usate gli mp :sisi:
     
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19 replies since 3/2/2016, 03:12   850 views
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