L'inaspettato ristoro

[5 Dicembre 2E5 - 9 Dicembre 2E5]

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  1. Aerith˜
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    Vinya alarka, vinya alarka, vinya alarka (Più veloce). Erano queste le parole che mi ripetevo.
    Un tonfo. Ero allo stremo delle forze e non riuscivo più a correre. Insieme a me cadde Sara che stavo trasportando.
    Ero riuscita a correre molto lontano verso sud ovest, verso la mia città, verso Telaurëlhin. La nostra fuga fortunatamente non fu seguita dal mago e dal suo spettro ed ora la stanchezza prese il sopravvento. Le ombre iniziarono a diradarsi e più scomparivano più il dolore si insediava nelle mie ossa. Rimasi con le ombre sotto gli occhi e ansimavo dalla fatica. Dovevo respirare piano e calmarmi.
    Era la prima volta che usufruivo così tanto della danza delle ombre, e capìì il mio limite.
    Ora avevo paura che se avessi continuato non sarei riuscita a tornare indietro. Dovevo stare attenta.
    Presi fiato. Ci eravamo fermate in un piccolo sottobosco che conoscevo, non era molto distante da Telaurëlhin, due orette. La vegetazione era costituita da muschi e arbusti di un verde intenso che mi ricordava casa. Poco distanti da noi una piccola famiglia di funghi cresceva vicino alla radice possente di un albero. Li osservai bene.
    Ottimo! pensai quando li conobbi. Erano dei funghi che venivano usati per dare energia. Ne raccolsi uno per me e uno per Sara, lo feci molto delicatamente e ringrazia la terra. Hanta

    Sana sina (Prendi questo) dissi rivolgendomi a sara e porgendole il fungo e sorridendole.
    Poi mi appoggia con la schiena all'albero dietro di me e inizia a mangiare il fungo.
    Era buono come me lo ricordavo, non ci avevo pensato che potessero servirmi, ero stata una sciocca a pensare che sarebbe sempre stato tutto semplice.


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    Nome: Aedelwen | Sesso: Femmina | Età: 100 (25) | Provenienza: Telaurëlhin | Razza: Elfa | Des;Int;For;Cos; |




    Abilità:
    Danza delle ombre: 「2/2 cariche」
    Quando entra in stato alterato, designato dalla comparsa delle ombre sotto gli occhi, assume una velocità tale da sembrare un'ombra che si muove e danza, evidenziato dalla sua lunga chioma nera che si muove come un mare oscuro, in questo stato predilige l'uso del pugnale, veloce e letale.


    Arco arcano: 「3/3 cariche」
    Attraverso il flusso vitale che la collega al suo arco riesce a irradiare una magia elementale a scelta nel suo arco. E' l'unico modo in cui possa lanciare magie.

    Equipaggiamento:
    -Arco
    -Pugnale
    -Faretra con 42/50 frecce
    -Borsellino

    Note Giocatore:

    Quando entra in stato alterato nessuno può comunicare con lei.
    Solo con l'arco può lanciare magie.
    Affidabile, di poche parole, coraggiosa e gentile.
    Sta cercando anche suo padre Owdreth.






    Edited by Key.Sabine - 24/4/2016, 18:24
     
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    Le ombre nere avvolsero Sara come un freddo abbraccio protettivo, e in pochi secondi lei e Aedelwen stavano fuggendo lontano da Chinerea e dal mago. Con la coda dell'occhio la ragazza riuscì a vedere Funetsumi che veniva caricata sul furgone, ma non c'era nulla che potessero fare.
    'Ti salveremo..lo giuro, ti salveremo Funetsumi!' si disse Sara tra le lacrime come una sorta di giuramento.
    Aedelwen corse a lungo, e quando alla fine cadde a terra stremata, Sara si guardò intorno. Erano molto lontane da Chinerea, il pericolo era altrove, e loro potevano riposarsi.
    Aedelwen le porse un fungo dalle striature gialle e rosse, sembrava molto gustoso. Le disse qualcosa in elfico, ma lei non capì e si limitò ad accettare il dono e sorriderle stanca. Era un sorriso tirato, aveva gli occhi lucidi e le guance rosse, avrebbe voluto continuare a piangere.
    'No. Basta. E' stato orribile, tutto quello che abbiamo passato è stato orribile, quello che è successo a Funetsumi è stato orribile, ma adesso è passato. Devo calmarmi e ragionare.' pensò mentre si asciugava il volto passandovi le mani coperte dai guanti.
    Per prima cosa diede qualche morso al fungo. Aveva un sapore leggermente agrodolce, molto piacevole. Subito si sentì un po' meglio, come se i muscoli indolenziti si fossero potuti finalmente rilassare.
    Poi osservò Aedelwen, che era corsa fino lì portandola in braccio. Era chiaramente molto stanca, e anche se Sara non ricordava molto di quello che era successo durante lo scontro, poteva vedere i segni del combattimento sul suo corpo.
    "Come ti senti?" le chiese osservando le ombre scure sotto i suoi occhi affievolirsi, lasciando il posto ai segni della stanchezza.
    Nel mentre si appoggiò anche lei al tronco d'albero con la schiena, e in quel momento sentì un dolore alluninante alla spalla destra. E si ricordò della sua ferita provocata dal suo stesso acido.
    "A-Aaaah!" esclamò mettendosi a sedere dritta e allontanandosi dal tronco "Maledizione! Che dolore.."
    Si esaminò la spalla toccando alcuni punti per capire quanto era brutta l'ustione, ma fortunatamente sembrava essere abbastanza superficiale. Sarebbe rimasto un leggero segno, ma niente di troppo evidente. Estrasse dalla sacca la pomata lenitiva, e iniziò a spalmarla lentamente per affievolire il dolore. E in quel momento si rese conto di una cosa. Alzò lo sguardo allibita verso Aedelwen.
    "Il mio..il mio..Escova.." sussurrò come se non potesse credere di averlo lasciato nel luogo dello scontro.
    Sapeva che non sarebbe potuta tornare a recuperarlo adesso, e sapeva che probabilmente non sarebbe tornata a recuperarlo mai più, probabilmente non lo avrebbe nemmeno ritrovato.
    'Almeno ho il mio..il mio..' ma si rese conto che anche il suo pugnale non c'era più.
    Stava cercando di resistere e di farsi forza, ma in quel momento non riuscì a trattenere le lacrime e scoppiò di nuovo a piangere. Non era solo per l'Escova o per il pugnale, era per tutto l'accumularsi di tensione e paura e tristezza, stava avendo un crollo e non riusciva a controllarlo. Non aveva mai vissuto niente di pericoloso e spaventoso come la loro avventura di poco prima.
    "S-sto..sto bene..io..i-io sto bene..d-davvero.." cercò di dire tra i singhiozzi mentre si copriva il viso e si asciugava le lacrime.
    Era stata una brutta giornata per tutti, sembrava da egoisti mettersi a piangere davanti ad Aedelwen, ma non riusciva a fermarsi e si diede della stupida mille volte per questo.



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    Nome: Sara Quil | Sesso: F | Età: 21 | Provenienza: Lithoscaelia | Razza: Umano | Des;Int;Cos;For |




    Abilità:
    Riparazione Immediata: 「4/4 cariche」
    Gli abitanti di Lithoscaelia possiedono una preparazione perfetta riguardo cosa ci sia da fare in caso di guasti al loro equipaggiamento. Possono riparare qualunque cosa praticamente all'istante, ma l'integrità dell'oggetto ne risente, permettendogli di essere rimesso in funzione velocemente aumentando però la sua usura. Grazie a questa speciale capacità sono molto bravi nel creare oggetti improvvisati partendo dai singoli materiali, e a comprendere il funzionamento di un meccanismo a prima vista.

    Deflagrazione Acida: 「1/2 cariche」
    Inserendo il contenuto di un sacchettino di polvere da sparo in uno scomparto a scomparsa, è possibile girare al contrario l'Escova e usare lo stesso meccanismo usato per espellere le cartucce vuote per sparare fuori la cartuccia in uso in modo che deflagri e faccia danni da acido a spargimento. Ovviamente ha effetti diversi a seconda della quantità di acido presente nella cartuccia.

    Mina Solforica: 「3/3 cariche」
    Questa mina in legno della grandezza di un piattino, puo' contenere una dose di acido solforico e una di acqua. Se rotta in qualche modo, fa entrare in contatto l'acqua con l'acido, provocando pericolosi schizzi di questa sostanza estremamente corrosiva. Gli schizzi arriverebbero dai piedi alle ginocchia di chiunque nel raggio di 3 metri dalla mina, provocando importanti e dolorose ustioni. Inoltre inizierebbe a disperdere un aereosol di acido solforico, che inalato in quantità eccessive puo' avere conseguenze negative sull'organismo. Per essere usato, prima di tutto deve essere assemblata la mina, che Sara porta con sè in parti separate (contenitori vuoti di legno, fialette di acido e acqua).

    Equipaggiamento:
    - Escova
    - Pugnale
    - Cartucce per l'Escova (30 ml) 3/5
    - Polvere da sparo 1/2
    - Materiali grezzi per la polvere da sparo
    - Pomata lenitiva 3/5 usi
    - Sacca
    - Blocco da disegno e matita
    - Kit di riparazione per l'Escova
    - Sfera trasmittente di Xotiko

    Note Giocatore:
    La finitura dei suoi abiliti lascia a intendere che siano molto costosi. Non ha l'aria di una combattente.
    Oltre ai normali attacchi, l'Escova puo', ruotando la ghiera in senso orario o antiorario, espellere tutto l'acido della cartuccia inserita sotto forma di nube o come un getto di liquido.
    Le proprietà corrosive dell'acido non sono molto pericolose, non puo' provocare ustioni gravi nè sciogliere qualunque materiale.
    Sara sa creare l'acido che usa per l'Escova da sola, è brava quando si tratta di usare la chimica per creare alcune sostanze, ma essendo autodidatta ha ancora molto da imparare.


     
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  3. Aerith˜
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    Sara era in preda a una crisi di nervi e non riusciva a controllare le lacrime. Accettò il fungo che le avevo offerto e in poco tempo doveva avergli fatto effetto visto l'alleggerirsi del suo volto. Si misi di fianco a me ma appoggiandosi al tronco si ritirò subito indietro accorgendosi della ferita superficiale che si era procurata durante lo scontro. Si mise della pomata lenitiva. Quando saremo a Telaurëlhin la farò curare poverina pensavo guardandola. All'improvviso la sua espressione cambiò come in preda ad un'amara consapevolezza e mi guardò allibita. "Il mio..il mio..Escova.." mi disse. Purtroppo non lo avevo raccolto, come non avevo recuperato il suo pugnale.
    Non avevo avuto tempo, un attimo di esitazione in più e saremmo morte li.
    Una profonda tristezza le riempì il cuore e ricominciò a piangere. Pianse a lungo senza fermarsi e la capivo. Nonostante si desse della stupida le vicende che c'erano successe mi avevano scosso un poco anche a me. Non avevo mai incontrato nessuno di così potente. Forse era stato un mago come lui a maledire mio padre. Forse era proprio lui l'artefice. Battei un pugno a terra irritata. Ero arrabbiata con me stessa per averlo sottovalutato e non avergli chiesto nulla riguardo alle ombre. (Disgustoso)Feuyaer dissi a bassa voce. Sara intanto diceva di star bene ma era evidente che non era così. L'abbracciai cercandole di farle sentire il mio calore. Non era una cosa comune l'abbracciarsi tra la mia gente, ma avevo letto che per gli umani era un segno di affetto e di protezione. Volevo farle capire che doveva stare tranquilla.
    Presto si sistemerà tutto. Non temere. le dissi guardandola negli occhi per poi alzarmi ad osservare verso l'alto.

    Il sole era calato da circa un'ora, li nel sottobosco filtrava poco la luce ma conoscevo bene le luci della notte. Dovevamo accamparci per un poco, non saremmo andate troppo lontano se non avessimo riposato almeno qualche ora.

    Ci accamperemo qui per qualche ora, il giusto per recuperare le forze. Domani partiremo verso Telaurëlhin, la mia città. le dissi guardandola e improvvisando un giaciglio raggruppando il fogliame secco. Era un terreno morbido e per il riposo che ci serviva andava più che bene.

    Dovevamo accendere il fuoco, quindi raggruppai un po' di rametti. Iniziai ad accenderlo alla vecchia maniera con due pietre focaie.
    Dopo qualche istante le scintille provocate dallo sfregamento delle pietre si proiettarono sui rametti e presero fuoco. Non era un falò ma ci sarebbe bastato per riscaldarci per qualche ora.


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    Aedelwen abbracciò Sara dicendole parole confortanti, e Sara si sentì meglio all'istante. Innanzitutto sentiva l'impegno che Aedelwen stava mettendo in quell'abbraccio, non era un gesto comune per gli elfi. E poi percepiva chiaramente quanto anche l'amica fosse scossa dal'accaduto, e nonostante ciò era lì per lei cercando di rassicurarla.
    Quando si fu calmata, l'elfa disse che sarebbero partite per Telaurëlhin dopo essersi riposate, e iniziò subito ad allestire un piccolo campo improvvisato. Accese un piccolo fuoco e raccolse delle foglie secche che sarebbero servite da giacigli. Sara cercò di aiutarla come meglio poteva, ma non era mai stata molto brava quando si trattava di dormire all'aperto.
    Una volta sistemato il necessario, la ragazza decise di approfittare di quel momento di tranquillità per controllare se le mancava altro dalla borsa. Iniziò a frugare nella sacca, facendo passare con nostalgia le dita sulla superficie del kit di riparazione per l'Escova. Avrebbe potuto provare a metterlo a posto se lo avesse avuto con sè, non aveva mai avuto problemi a rimetterlo insieme anche quando i danni sembravano critici. Scacciò quel pensiero scrollando la testa, non ci voleva pensare. Notò subito però che mancava qualcos'altro.
    "Il mio blocco da disegno e la matita..deve averli tenuti Bios.." e proprio mentre pronunciava quelle parole fu come risvegliarsi da un sogno "Aspetta! Ma dov'era Bios? Perchè non era con noi alla fine dello scontro?!" chiese preoccupata "E..e..mi sembrava..sì, mi sembrava di aver sentito la voce di Xotiko! Cos'è successo?"chiese con un tono di voce sempre più preoccupata, guardando allarmata Aedelwen in cerca di risposte.


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    Mentre ci stavamo sistemando sui nostri giacigli all'improvviso Sara, come in cerca di qualcosa si rese conto di non aver più il suo blocco da disegno e la matita. Li aveva lasciati a Bios per comunicare quando aveva la lingua tagliata.
    D'un tratto accorgendosi che stava parlando di Bios mi disse: "Aspetta! Ma dov'era Bios? Perchè non era con noi alla fine dello scontro?!" chiese preoccupata "E..e..mi sembrava..sì, mi sembrava di aver sentito la voce di Xotiko! Cos'è successo?. Probabilmente non aveva visto nulla a causa del mago che la teneva in pugno e neppure io avevo ben capito la situazione.
    Bios credo stia bene. La sua amica l'ha presa con sè e sono scomparse allo stesso modo in cui era arrivata. Deve avere una qualche dote di teletrasporto. dissi rassicurandola. Non sapevo se stava bene o meno, aveva subito dei grossi colpi anche lei. Era stata davvero dura.
    Ora faresti bene a dormire. Devi recuperare. le dissi mentre mi stendevo a pancia in su e chiudevo gli occhi. Mi misi a riflettere sul come saremmo tornate in città. Camminare nelle nostre condizioni sarebbe stato davvero arduo.


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    Dopo la spiegazione di Aedelwen, Sara era ancora preoccupata. Sapeva che Xotiko credeva che Bios fosse 12 invece di 11, se aveva scoperto la verità probabilmente Bios in quel momento era in pericolo. Ma essendosi teletrasportate chi poteva dire dove fossero andate.
    'In ogni caso..almeno sappiamo che Bios ha lasciato Chinerea viva, magari in seguito se l'è cavata in qualche modo..' si disse Sara quasi per tranquillizzarsi.
    Aedelwen disse che era ora di dormire, e lei non poteva essere più d'accordo. Stava morendo di sonno, voleva solo aspettare che arrivasse il giorno dopo per dimenticare quello che era successo.
    Aveva il terrore di fare degli incubi, e il pensiero la preoccupava al punto che le ci volle del tempo per addormentarsi. Ma alla fine era talmente tanto stanca da scivolare in un sonno senza sogni fino a che un rumore non la svegliò.
    Si alzò di soprassalto terrorizzata, iniziò a guardarsi intorno ma non vide nulla di allarmante. Alla fine un paio di scoiattoli corsero fuori da un cespuglio e si inseguirono giocosamente fino al tronco di un alto albero. Si era spaventata senza motivo, si diede nuovamente della stupida prima di rimettersi a sedere con la schiena contro il tronco come la sera prima. Osservando la luna doveva mancare poco all'alba, era certa che non si sarebbe riuscita a riaddormentare, e in ogni caso non avrebbe avuto senso. Del fuoco acceso dall'amica ormai rimanevano solo le braci.
    'Forse è il caso di svegliare Aedelwen..prima partiamo e prima arriviamo alla sua città. Lì potremo riposare meglio che su questo letto di foglie' pensò assorta rigirandosi un filo d'erba tra le dita.
    "Aedelwen..sveglia.." le disse dolcemente sfiorandole un braccio. Di certo non voleva allarmarla, era bastato il suo di risveglio brusco.

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    Nome: Sara Quil | Sesso: F | Età: 21 | Provenienza: Lithoscaelia | Razza: Umano | Des;Int;Cos;For |




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    La notte era trascorsa tranquilla, avevo riposato circa 4 ore, poi mi ero svegliata. Avevo dormito più di quello che facevo di solito ma ero restata distesa li, nel mio giaciglio per non allarmare Sara. Poco cielo si riusciva a scrutara a causa del basso bosco, ma l'aria di casa mi si insediava nei polmoni riempiendoli. Un misto di felicità e tristezza mi pervadeva. Il ritorno a casa era sempre una gioia ma allo stesso tempo un dolore, chissà se mai si trasformerà in gioia pensavo.

    Sara aveva avuto una nottata tormentata e infatti prima del sorgere del sole si avvicinò a me e toccandomi delicatamente il braccio mi disse di svegliarmi.
    Aprìi piano gli occhi per non spaventarla.
    Non preoccuparti, sono sveglia già da un po'. le dissi tirandomi su e sorridendole.
    Quelle poche ore di sonno mi avevano rigenerato un po' ma qui le ferite erano profonde, avevamo bisogno di ben altro per rimetterci in sesto.
    Sei riuscita a riposare almeno un po'? le chiese alzandomi e spolverandomi i vestiti con la mano. Avevo qualche foglia attaccata qui e li, misi una mano fra i capelli e li pettinai con le dita.
    Nella notte avevo pensato ad un piano per arrivare il prima possibile a Telaurëlhin.
    Iniziai a concentrarmi per ricordarmi delle parole precise, mentre guardavo Sara per non insospettirla.


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    -Faretra con 42/50 frecce
    -Borsellino

    Note Giocatore:

    Quando entra in stato alterato nessuno può comunicare con lei.
    Solo con l'arco può lanciare magie.
    Affidabile, di poche parole, coraggiosa e gentile.
    Sta cercando anche suo padre Owdreth.




     
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    A sorpresa, Aedelwen era già sveglia, e Sara arrossì chiedendosi se l'avesse sentita agitarsi per degli scoiattoli poco prima.
    "Sei riuscita a riposare almeno un po'?" le chiese l'elfa.
    "Sì..stranamente sì. Ho dormito come un sasso." le rispose la ragazza sorridendo.
    Si sentiva ancora sporca e un po' dolorante, ma la stanchezza era andata via al momento.
    Si controllò la ferita alla spalla e vide che la pelle rossa non bruciava più molto, e grazie alla pomata non si erano formate vesciche. Decise comunque di applicarne ancora un po' per mantenere la pelle fresca.
    Quando ebbe finito si mise la sacca a tracolla, coprendosi con il mantello. Non era particolarmente freddo, ma ogni tanto un soffio di vento le si infilava tra i vestiti e la faceva rabbrividire.
    "Allora, da che parte dobbiamo andare?" chiese guardandosi attorno, cercando di riconoscere il punto da cui erano arrivate.

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    Nome: Sara Quil | Sesso: F | Età: 21 | Provenienza: Lithoscaelia | Razza: Umano | Des;Int;Cos;For |




    Abilità:
    Riparazione Immediata: 「4/4 cariche」
    Gli abitanti di Lithoscaelia possiedono una preparazione perfetta riguardo cosa ci sia da fare in caso di guasti al loro equipaggiamento. Possono riparare qualunque cosa praticamente all'istante, ma l'integrità dell'oggetto ne risente, permettendogli di essere rimesso in funzione velocemente aumentando però la sua usura. Grazie a questa speciale capacità sono molto bravi nel creare oggetti improvvisati partendo dai singoli materiali, e a comprendere il funzionamento di un meccanismo a prima vista.

    Deflagrazione Acida: 「2/2 cariche」
    Inserendo il contenuto di un sacchettino di polvere da sparo in uno scomparto a scomparsa, è possibile girare al contrario l'Escova e usare lo stesso meccanismo usato per espellere le cartucce vuote per sparare fuori la cartuccia in uso in modo che deflagri e faccia danni da acido a spargimento. Ovviamente ha effetti diversi a seconda della quantità di acido presente nella cartuccia.

    Mina Solforica: 「3/3 cariche」
    Questa mina in legno della grandezza di un piattino, puo' contenere una dose di acido solforico e una di acqua. Se rotta in qualche modo, fa entrare in contatto l'acqua con l'acido, provocando pericolosi schizzi di questa sostanza estremamente corrosiva. Gli schizzi arriverebbero dai piedi alle ginocchia di chiunque nel raggio di 3 metri dalla mina, provocando importanti e dolorose ustioni. Inoltre inizierebbe a disperdere un aereosol di acido solforico, che inalato in quantità eccessive puo' avere conseguenze negative sull'organismo. Per essere usato, prima di tutto deve essere assemblata la mina, che Sara porta con sè in parti separate (contenitori vuoti di legno, fialette di acido e acqua).

    Equipaggiamento:
    - Escova
    - Pugnale
    - Cartucce per l'Escova (30 ml) 3/5
    - Polvere da sparo 1/2
    - Materiali grezzi per la polvere da sparo
    - Pomata lenitiva 2/5 usi
    - Sacca
    - Blocco da disegno e matita
    - Kit di riparazione per l'Escova
    - Sfera trasmittente di Xotiko

    Note Giocatore:
    La finitura dei suoi abiliti lascia a intendere che siano molto costosi. Non ha l'aria di una combattente.
    Oltre ai normali attacchi, l'Escova puo', ruotando la ghiera in senso orario o antiorario, espellere tutto l'acido della cartuccia inserita sotto forma di nube o come un getto di liquido.
    Le proprietà corrosive dell'acido non sono molto pericolose, non puo' provocare ustioni gravi nè sciogliere qualunque materiale.
    Sara sa creare l'acido che usa per l'Escova da sola, è brava quando si tratta di usare la chimica per creare alcune sostanze, ma essendo autodidatta ha ancora molto da imparare.




    Edited by Key.Sabine - 11/2/2016, 23:42
     
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  9. Aerith˜
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    Per fortuna era riuscita a riposare, il sottobosco ci aveva protette e nulla di strano era successo, la sua tranquillità aveva cullato il nostro riposo.
    Dopo che anche Sara si fu sistemata, impotandosi nuovamente la ferita, mi chiese da che parte saremmo andate. Si guardava intorno e io avevo ricordato quello che dovevo fare.
    Non le risposti e mi misi in piedi sopra ad una radice che era rialzata rispetto al terreno. Preparai le dita della mano destra e me le portai alla bocca. Espirai l'aria emettendo un fischio melodioso, il fischio consisteva in due note che ripetei tre volte.
    Aspettai circa un minuto prima di sentir nitrire in lontanza.
    Dopo qualche secondo trottando arrivò Nahier il mio cavallo nero.
    Era bello come me lo ricordavo, con la sua lunga criniera selvaggia e il manto corto.
    Mi avvicinai a esso e gli misi il mio volto accanto al suo per poi pronunciare: Nae saian luume’,cormamin lindua ele lle..
    (È passato troppo tempo, il mio Cuore canta al vederti) dissi accarezzandoli il muso.
    Dopodiché mi voltai verso Sara.
    Andremo a Telaurëlhin cavalcando. le dissi sorridendo. Ero felicissima di poter cavalcare di nuovo, quando dovevo fare qualche missione preferivo non portarlo con me, avevo paura per lui.


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    Nome: Aedelwen | Sesso: Femmina | Età: 100 (25) | Provenienza: Telaurëlhin | Razza: Elfa | Des;Int;For;Cos; |




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    Danza delle ombre: 「2/2 cariche」
    Quando entra in stato alterato, designato dalla comparsa delle ombre sotto gli occhi, assume una velocità tale da sembrare un'ombra che si muove e danza, evidenziato dalla sua lunga chioma nera che si muove come un mare oscuro, in questo stato predilige l'uso del pugnale, veloce e letale.


    Arco arcano: 「3/3 cariche」
    Attraverso il flusso vitale che la collega al suo arco riesce a irradiare una magia elementale a scelta nel suo arco. E' l'unico modo in cui possa lanciare magie.

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    Invece di risponderle, Aedelwen si mise in piedi su una radice e produsse un lungo fischio che sembrava una melodia. Ci fu quasi in un minuto di silenzio in cui entrambe attesero in silenzio, fino a che dal folto del boschetto arrivò al galoppo un bellissimo cavallo nero. Aveva una chioma che sembrava disperdersi nell'aria come fosse fumo, era decisamente il cavallo più bello che Sara avesse mai visto. E assomigliava incredibilmente ad Aedelwen quando diventava un'ombra.
    Sara rimase immobile a fissarlo strabiliata, mentre l'amica gli si avvicinava e gli sussurrava delle parole in elfico.
    Avrebbe tanto voluto avere il suo blocco da disegno e la matita per poterlo immortalare!
    "Andremo a Telaurëlhin cavalcando." le disse Aedelwen.
    Sara si avvicinò allora al cavallo con calma, cercando di non spaventarlo, allungando una mano per fargli sentire il suo odore in modo che si potesse abituare.
    "E'..è bellissimo Aedelwen." disse verso l'amica, poi ci ripensò, e guardando il cavallo negli occhi gli sussurrò "Sei bellissimo.." accarezzandogli poi il muso.
    Era senza sella, e questo fece preoccupare Sara. Non vedeva l'ora di salire in groppa, ma allo stesso tempo temeva di cadere o fare qualche sciocchezza.
    "Io però non ho mai cavalcato.." iniziò a dire all'elfa "Non vorrei fargli male"
    Andò verso il fianco del cavallo guardando Aedelwen come se aspettasse di sentire cosa doveva fare.

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    Nome: Sara Quil | Sesso: F | Età: 21 | Provenienza: Lithoscaelia | Razza: Umano | Des;Int;Cos;For |




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  11. Aerith˜
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    Nahier era tranquillo e Sara si era avvicinata con cautela e gentilezza, il modo giusto per entrare in contatto con lui. Le diede un buffo con il muso, era il suo modo per manifestare felicità.
    Alle mie parole che saremmo andate cavalcando Sara sembrò preoccuparsi.
    Non aveva mai cavalcato e aveva paura ma le dissi: Tu stringiti forte a me e non temere le disse sorridendo.
    Vista la sua inesperienza l'aiuto a salire a cavallo. Si mise in ginocchio e unii le mani a formare una scodella che avrebbe fatto da leva.
    Con il piede sinistro spingiti sulle mie mani e con la gambe destra forma un arco che vada a finire dall'altra parte. Nahier non si muoverà, non preoccuparti. le dissi guardandola e sorridendo. Si trattava di avere calma e fiducia, non avevamo fretta, andando a cavallo avremmo recuperato molto tempo rispetto l'andare a piedi, quindi qualche minuto per prendere confidenza con Nahier c'era e non avrei affrettato le cose. Nonostante il suo aspetto possente e tenebroso Nahier è sempre stato un cavallo gentile e fedele, è diventato il mio cavallo quando compii 95 anni, era ancora un giovanissimo cavallo.


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    Aedelwen fece a Sara uno scalino con le mani, e la ragazza accettò il suo aiuto per salire sul cavallo, che a quanto pareva si chiamava Nahier.
    Fece un po' fatica perchè non voleva aggrapparsi alla sua criniera, così usò la mano per tenersi al suo garrese, e dopo un paio di tentativi fu finalmente sopra.
    'Certo che..è alto qui su' pensò guardandosi attorno.
    Nahier era rimasto immobile aspettando paziente che lei montasse, e per ringraziarlo Sara gli passò una mano sul colo accarezzandolo.
    "Aedelwen, mi stavo chiedendo..cosa devo aspettarmi da Telaurëlhin?" chiese un po' titubante "Mi riferisco a come reagiscono agli estranei..da quello che so non è possibile entrare e uscire come se niente fosse. Potrebbe essere un problema il fatto che tu mi stia portando lì?"

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    Edited by Key.Sabine - 11/2/2016, 23:42
     
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  13. Aerith˜
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    La salita a cavallo andò molto bene, Sara non era caduta ed era riuscita al primo colpo per poi accarezzare Nahier come ringraziamento. Mi chiese poi la domanda che mi aspettavo. Ero ancora giù da cavallo e la guardavo alzando un po' la testa.
    A Telaurëlhin non sono la persona più indicata per portare gente estranea..ma confido nell'aiuto di mia nonna. E' un'elfa importante e saprà aiutarmi.. Riguardo agli estranei sono molto pochi quelli che ho avuto il piacere di vedere. Se non hai il permesso di entrare a Telaurëlhin è impossibile riuscirci, l'entrata è nascosta. dissi alzando le spalle. In ogni caso, tu restami accanto e non mostrarti ostile le dissi sorridendo.
    A quel punto salì in groppa a Nahier anche io, mi aggrappai lievemente alla criniera e con un balzo fui sopra.
    Tieniti stretta a me. dissi a Sara che mi stava dietro.
    Alarka Nahier, Alarka. dissi al mio cavallo e partimmo lasciando dietro di noi lo spiazzio in cui ci eravamo riposate.


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    Come Sara si era immaginata, sarebbe potuto essere un problema il tuo arrivo a Telaurëlhin, ma Aedelwen la rassicurò dicendole che se restavano vicine e non si dimostrava ostile sarebbe andato tutto bene.
    'Non potrei dimostrarmi ostile neanche volendo, la città da cui viene Aedelwen deve essere stupenda, spero di procurarmi qualcosa per disegnare, non voglio perdermi niente di quello che vedrò, voglio immortalare tutto su carta!' pensò eccitata.
    Poi anche l'amica montò a cavallo, e raccomandandosi di reggersi bene, partirono alla volta della città.
    Più il tempo passava, e più il paesaggio sembrava mutare. Era come se la natura diventasse più bella, più rigogliosa, più viva man mano che si avvicinavano a Telaurëlhin.
    L'erba aveva nuove sfumature di verde, più intenso di quello che Sara era abituata a vedere, e molti animali selvatici rimanevano tranquilli al loro passaggio, senza fuggire, come se non conoscessero la paura. Sara, che aveva sempre osservato dall'alto di casa sua il deserto sotto Lithoscaelia, era sempre stata solita fantasticare su paesaggi simili, chiedendosi se esistessero davvero.
    In quel momento fu felice di aver deciso di vedere il mondo e di esplorare anche le terre più a Sud, ed era grata ad Aedelwen per averle dato l'opportunità di sfamare gli occhi con quei colori così vivi ed estranei.

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    Nome: Sara Quil | Sesso: F | Età: 21 | Provenienza: Lithoscaelia | Razza: Umano | Des;Int;Cos;For |




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  15. Aerith˜
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    Stavamo cavalcando molto velocemente, Nahier era molto veloce e non mancava troppo al nostro arrivo.
    Dalla velocità che avevamo il vento si stagliava sui nostri volti e ci riempiva i capelli, prima di salire a cavallo mi ero legata i capelli per evitare che finissero tutti in viso a Sara, che di sicuro era presa dal paesaggio.
    Era sempre bello tornare per quelle zone, con i loro colori sgargianti, il verde che avvolgeva tutto ricordava tanto il verde delle foglie dell'albero della vita quando stava ancora bene, anzi erano ancora più magnifiche.
    Non stavamo seguendo un vero e proprio percorso, Nahier sapeva bene che strada fare per evitare qualsiasi intoppo. Correndo passevamo da alberi molto alti a piante più basse, piante dalle foglie giganti o foglie molto piccole. Era un piacere ritornare in quella natura incontaminata.
    Ogni tanto si intravedevano delle coppie di volpi, cerbiatti, orsi. Era un bosco tranquillo e protetto dalla fitta vegetazione.

    Dopo circa un'ora di viaggio, forse anche meno eccoci dunque al capo linea.
    Due altissimi alberi stavano a segnare la vicinanza alla città, feci rallentare Nahier, così che potessimo entrare a Telaurëlhin in tranquillità.
    I due alti alberi erano molto antichi, con fronde molto alte e rami possenti. Il tronco era intarsiato con simboli elfici di protezione.

    Continua a tenerti stretta a me, devi mantenere il contatto. dissi a Sara mentre piano piano superavamo i due alberi. Se non avesse mantenuto il contatto non sarebbe potuta procedere e probabilmente sarebbe iniziato l'allarme.


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    Quando entra in stato alterato nessuno può comunicare con lei.
    Solo con l'arco può lanciare magie.
    Affidabile, di poche parole, coraggiosa e gentile.
    Sta cercando anche suo padre Owdreth.




     
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