L'inaspettato ristoro

[5 Dicembre 2E5 - 9 Dicembre 2E5]

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  1. Aerith˜
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    Sara era in preda a una crisi di nervi e non riusciva a controllare le lacrime. Accettò il fungo che le avevo offerto e in poco tempo doveva avergli fatto effetto visto l'alleggerirsi del suo volto. Si misi di fianco a me ma appoggiandosi al tronco si ritirò subito indietro accorgendosi della ferita superficiale che si era procurata durante lo scontro. Si mise della pomata lenitiva. Quando saremo a Telaurëlhin la farò curare poverina pensavo guardandola. All'improvviso la sua espressione cambiò come in preda ad un'amara consapevolezza e mi guardò allibita. "Il mio..il mio..Escova.." mi disse. Purtroppo non lo avevo raccolto, come non avevo recuperato il suo pugnale.
    Non avevo avuto tempo, un attimo di esitazione in più e saremmo morte li.
    Una profonda tristezza le riempì il cuore e ricominciò a piangere. Pianse a lungo senza fermarsi e la capivo. Nonostante si desse della stupida le vicende che c'erano successe mi avevano scosso un poco anche a me. Non avevo mai incontrato nessuno di così potente. Forse era stato un mago come lui a maledire mio padre. Forse era proprio lui l'artefice. Battei un pugno a terra irritata. Ero arrabbiata con me stessa per averlo sottovalutato e non avergli chiesto nulla riguardo alle ombre. (Disgustoso)Feuyaer dissi a bassa voce. Sara intanto diceva di star bene ma era evidente che non era così. L'abbracciai cercandole di farle sentire il mio calore. Non era una cosa comune l'abbracciarsi tra la mia gente, ma avevo letto che per gli umani era un segno di affetto e di protezione. Volevo farle capire che doveva stare tranquilla.
    Presto si sistemerà tutto. Non temere. le dissi guardandola negli occhi per poi alzarmi ad osservare verso l'alto.

    Il sole era calato da circa un'ora, li nel sottobosco filtrava poco la luce ma conoscevo bene le luci della notte. Dovevamo accamparci per un poco, non saremmo andate troppo lontano se non avessimo riposato almeno qualche ora.

    Ci accamperemo qui per qualche ora, il giusto per recuperare le forze. Domani partiremo verso Telaurëlhin, la mia città. le dissi guardandola e improvvisando un giaciglio raggruppando il fogliame secco. Era un terreno morbido e per il riposo che ci serviva andava più che bene.

    Dovevamo accendere il fuoco, quindi raggruppai un po' di rametti. Iniziai ad accenderlo alla vecchia maniera con due pietre focaie.
    Dopo qualche istante le scintille provocate dallo sfregamento delle pietre si proiettarono sui rametti e presero fuoco. Non era un falò ma ci sarebbe bastato per riscaldarci per qualche ora.


    Hb3wq0V
    Nome: Aedelwen | Sesso: Femmina | Età: 100 (25) | Provenienza: Telaurëlhin | Razza: Elfa | Des;Int;For;Cos; |




    Abilità:
    Danza delle ombre: 「2/2 cariche」
    Quando entra in stato alterato, designato dalla comparsa delle ombre sotto gli occhi, assume una velocità tale da sembrare un'ombra che si muove e danza, evidenziato dalla sua lunga chioma nera che si muove come un mare oscuro, in questo stato predilige l'uso del pugnale, veloce e letale.


    Arco arcano: 「3/3 cariche」
    Attraverso il flusso vitale che la collega al suo arco riesce a irradiare una magia elementale a scelta nel suo arco. E' l'unico modo in cui possa lanciare magie.

    Equipaggiamento:
    -Arco
    -Pugnale
    -Faretra con 42/50 frecce
    -Borsellino

    Note Giocatore:

    Quando entra in stato alterato nessuno può comunicare con lei.
    Solo con l'arco può lanciare magie.
    Affidabile, di poche parole, coraggiosa e gentile.
    Sta cercando anche suo padre Owdreth.




     
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54 replies since 9/2/2016, 15:26   647 views
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