L'inaspettato ristoro

[5 Dicembre 2E5 - 9 Dicembre 2E5]

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    Sara si perse nei suoi pensieri. Il movimento ondulatorio del galoppo le ricordava leggermente il costante dondolio di Lithoscaelia. E all'improvviso sentì nostalgia di casa.
    Le sarebbe piaciuto far visita ai suoi genitori, ormai era via da più di un anno e loro non sapevano neanche come stava.
    'Che gli interessi, in fondo..?' si chiese. Ma subito scosse la testa furiosa. Non era neanche da prendere in considerazione quell'idea, erano i suoi genitori, e per quanto potessero essere particolari o diversi da lei, l'amavano.
    'Dovrei proprio andare a trovarli'
    Dopo quasi un'ora di viaggio, le due ragazze si avvicinarono a due alti alberi che sembravano fungere da colonne laterali per un passaggio. Aedelwen le disse di stringersi forte a lei, e così fece. affondò la faccia nella sua schiena cercando di stare il più possibile a contatto con il suo corpo.
    Probabilmente c'era una qualche magia alle porte della città, e trattandosi del genere di cose che Sara non capiva, ne era spaventata. Aveva paura di sbattere contro qualche barriera mentre la sua amica proseguiva. Strinse Aedelwen ancora più forte, aveva paura di farle male ma preferiva essere sicura di seguire bene le istruzioni e non sbagliare nulla.

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    Nome: Sara Quil | Sesso: F | Età: 21 | Provenienza: Lithoscaelia | Razza: Umano | Des;Int;Cos;For |




    Abilità:
    Riparazione Immediata: 「4/4 cariche」
    Gli abitanti di Lithoscaelia possiedono una preparazione perfetta riguardo cosa ci sia da fare in caso di guasti al loro equipaggiamento. Possono riparare qualunque cosa praticamente all'istante, ma l'integrità dell'oggetto ne risente, permettendogli di essere rimesso in funzione velocemente aumentando però la sua usura. Grazie a questa speciale capacità sono molto bravi nel creare oggetti improvvisati partendo dai singoli materiali, e a comprendere il funzionamento di un meccanismo a prima vista.

    Deflagrazione Acida: 「2/2 cariche」
    Inserendo il contenuto di un sacchettino di polvere da sparo in uno scomparto a scomparsa, è possibile girare al contrario l'Escova e usare lo stesso meccanismo usato per espellere le cartucce vuote per sparare fuori la cartuccia in uso in modo che deflagri e faccia danni da acido a spargimento. Ovviamente ha effetti diversi a seconda della quantità di acido presente nella cartuccia.

    Mina Solforica: 「3/3 cariche」
    Questa mina in legno della grandezza di un piattino, puo' contenere una dose di acido solforico e una di acqua. Se rotta in qualche modo, fa entrare in contatto l'acqua con l'acido, provocando pericolosi schizzi di questa sostanza estremamente corrosiva. Gli schizzi arriverebbero dai piedi alle ginocchia di chiunque nel raggio di 3 metri dalla mina, provocando importanti e dolorose ustioni. Inoltre inizierebbe a disperdere un aereosol di acido solforico, che inalato in quantità eccessive puo' avere conseguenze negative sull'organismo. Per essere usato, prima di tutto deve essere assemblata la mina, che Sara porta con sè in parti separate (contenitori vuoti di legno, fialette di acido e acqua).

    Equipaggiamento:
    - Escova
    - Pugnale
    - Cartucce per l'Escova (30 ml) 3/5
    - Polvere da sparo 1/2
    - Materiali grezzi per la polvere da sparo
    - Pomata lenitiva 2/5 usi
    - Sacca
    - Blocco da disegno e matita
    - Kit di riparazione per l'Escova
    - Sfera trasmittente di Xotiko

    Note Giocatore:
    La finitura dei suoi abiliti lascia a intendere che siano molto costosi. Non ha l'aria di una combattente.
    Oltre ai normali attacchi, l'Escova puo', ruotando la ghiera in senso orario o antiorario, espellere tutto l'acido della cartuccia inserita sotto forma di nube o come un getto di liquido.
    Le proprietà corrosive dell'acido non sono molto pericolose, non puo' provocare ustioni gravi nè sciogliere qualunque materiale.
    Sara sa creare l'acido che usa per l'Escova da sola, è brava quando si tratta di usare la chimica per creare alcune sostanze, ma essendo autodidatta ha ancora molto da imparare.


     
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  2. Aerith˜
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    Sara si teneva forte a me, e stringeva come un figlio abbraccia la madre impaurito.
    Superammo i due alti alberi senza problemi ed ecco che ad accoglierci si presenta lo fruscio rimbombante della cascata.
    Ci muovevamo a passo lento quando eccoci arrivate alla grande cascata. I riflessi del sole sulle goccie d'acqua creano svariati arcobaleni, dalle varie dimensioni.
    Sulle rive vi sono grandi massi aguzzi e degli spiazzi con dell'erba molto corta, su uno di essi una coppia di cerbiatti ci osserva incuriosita. Il fitto bosco contorna tutta la cascata. Scendo da cavallo e faccio scendere anche Sara, era ora di proseguire a piedi, sarebbe stato più comodo e meno evidente.

    Seguimi dissi a Sara.


    Hb3wq0V
    Nome: Aedelwen | Sesso: Femmina | Età: 100 (25) | Provenienza: Telaurëlhin | Razza: Elfa | Des;Int;For;Cos; |




    Abilità:
    Danza delle ombre: 「2/2 cariche」
    Quando entra in stato alterato, designato dalla comparsa delle ombre sotto gli occhi, assume una velocità tale da sembrare un'ombra che si muove e danza, evidenziato dalla sua lunga chioma nera che si muove come un mare oscuro, in questo stato predilige l'uso del pugnale, veloce e letale.


    Arco arcano: 「3/3 cariche」
    Attraverso il flusso vitale che la collega al suo arco riesce a irradiare una magia elementale a scelta nel suo arco. E' l'unico modo in cui possa lanciare magie.

    Equipaggiamento:
    -Arco
    -Pugnale
    -Faretra con 42/50 frecce
    -Borsellino

    Note Giocatore:

    Quando entra in stato alterato nessuno può comunicare con lei.
    Solo con l'arco può lanciare magie.
    Affidabile, di poche parole, coraggiosa e gentile.
    Sta cercando anche suo padre Owdreth.




     
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    Arrivarono nei pressi di una cascata, l'acqua faceva un rumore assordante. Due cerbiatti le osservarono incuriositi, ancora una volta senza la minima traccia di paura. Aedelwen disse che avrebbero proseguito a piedi, e Sara per un momento si chiese dove avrebbe lasciato il cavallo. Poi si diede della stupida, rendendosi conto che se se l'era cavato da solo prima del loro arrivo, sicuramente non aveva bisogno di essere messo da nessuna parte.
    Si aspettava grandi cose da quella città, non vedeva l'ora di visitarla, così si avvicinò il più possibile ad Aedelwen e la incitò con lo sguardo a proseguire: sarebbe stata la sua ombra.

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  4. Aerith˜
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    Salutai Nahier con una carezza sul muso e gli dissi di andare. Pian piano la sua ombra si dileguò tra la vegetazione e quando non lo vidi più mi girai verso il nostro percorso.
    Sara aveva capito che doveva restarmi vicino, sembrava un'ombra che mi segue.
    Di fronte a noi, sullo scorrere dell'acqua precipitata dalla cascata vi erano dei massi su cui camminare sopra per superare il fiume senza bagnarci.
    Devi mettere i piedi dove li metto io, presta attenzione perchè se sbagli finisci in acqua e la corrente è molto forte e l'acqua molto fredda. le dissi con tono tranquillo e gentile per non metterle paura.
    Mi avvicinai al primo masso e fece il primo passo sul masso di sinistra. Proseguii sul masso a destra, di nuovo a destra, poi sul masso di sinistra e infine sul masso in centro. Eravamo sull'altra sponda e con occhio attento si poteva intravedere un passaggio sotto la cascata, dove l'acqua non cadeva.
    Andiamo le dissi tranquilla e con tono anche un po' felice.
    Ci avvicinammo al passaggio, per raggiungerlo bisognava arrampicarsi su di una pianta rampicante che cresceva sulla parete. Aveva un color verde sgargiante ed era molto robusta. Bisognava arrampicarsi per pochi centrimetri, e superare la parete per lasciarci indietro la cascata. Al di là di essa dei gradini ricavati dalla roccia indicavano la via da proseguire.



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    Edited by Aerith˜ - 13/2/2016, 12:11
     
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    Sara seguì Aedelwen in tutti i suoi movimenti, mettendo i piedi sugli stessi sassi su cui li metteva lei, e facendo attenzione a non scivolare. La corrente produceva un rumore molto forte, come se volesse rafforzare le parole dell'elfa sul pericolo che avrebbe corso cadendo in acqua. Per un momento temette di scivolare, ma riuscì a riprendere l'equilibrio all'ultimo, e a raggiungere l'altra sponda del fiume. Le era sempre piaciuto attraversare zone poco agibili per raggiungere punti pericolosi, e questo l'aiutò un po' durante il percorso, ma non poteva fare a meno di chiedersi un'altra persona come avrebbe fatto.
    "Senti Aedelwen ma..quando dovete trasportare qualcosa da dentro a fuori o viceversa, o se dovete entrare in città con un carro..insomma, come fate?" chiese Sara sbalordita mentre si avvicinava alla parete con la pianta rampicante.
    'Probabilmente siamo vicine all'entrata..' si disse mentre iniziava ad arrampicarsi, e trovandosi davanti ai gradini.
    Adesso avevano passato la cascata, e lo scrosciare dell'acqua era più forte che mai.

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  6. Aerith˜
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    Quando Sara mi fece quella domanda rimasi un po' sbalordita, effettivamente da questa parte era improponibile.
    In realtà é più semplice di quel che credi.. feci una pausa c'é un'altra entrata per queste cose, é a nord, qui ci troviamo a sud dissi sorridendo. Te la mostrerò, ha un'entrata totalmente diversa e molto bella dicendo ciò proseguiì verso nord, camminando sugli scalini. Le pareti erano umide e il rumore dell'acqua rimbombava, ma in una maniera molto gentile, quasi rilassante. Incominciammo ad intravedere la luce verso la fine della galleria e sulla pareti cominciavano a presentarsi nuovamente delle piante arrampicanti, sulle quali erano presenti i lumi che vengono accesi la sera.
    Ci siamo quasi dissi a Sara sorridendole.
    Più ci avvicinevamo più la luce si espandeva, era quasi mezzogiorno. Il profumo di casa mi pervase, il muschio e l'odore dell'erba. Arrivammo alla fine della scala ed eccoci arrivate. Ci trovevamo in una posizione sollevata da cui si riusciva a vedere quasi tutta la città. Il grande albero della vita al centro e tutto il bosco intorno. Le grandi pareti che racchiudevano la valle avevano piante rampicanti e ogni tanto si svorgevano delle casette delle guardie. Il lungo fiume che scorreva nella valle girava intorno all'albero della vita e le case erano disposte in modo da inserirsi con naturalezza nella natura. Da quel punto riuscivo a vedere la mia casa. Guarda Sara, quella é casa mia! le dissi indicandole verso giù vicino a un grandealbero una casetta, fatta con rami e tronchi e con i rovi delle rose tutte intorno.
    Scendiamo le dissi incamminandomi sulla discesa. Consisteva nel tronco di un albero caduto, molto possente che creava un ponte dalla terra al cielo.


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    Edited by Aerith˜ - 15/2/2016, 10:30
     
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    Aedelwen spiegò che quella che stavano prendendo loro era una sorta di 'entrata di servizio', che a Nord ve n'era una più ampia e agibile.
    'Probabilmente è meglio così, passeremo più facilmente inosservate..' pensò Sara mentre percorrevano il corridoio che le avrebbe fatte arrivare finalmente in città.
    Dovettero camminare un po', ma quando giunsero a destinazione la ragazza rimase senza fiato. Quella cascata nascondeva un vastissimo ambiente, al centro del quale torreggiava uno stupendo albero che sembrava irradiare vita. Le case si distribuivano intorno ad esso senza un ordine preciso, ed erano fatte di materiali naturali. Era uno spettacolo senza fiato.
    L'elfa indicò una casetta dicendo che era dove abitava, e che sarebbero dovute andare lì. Per scendere dalla sporgenza su cui si trovavano, dovettero usare un tronco caduto che fungeva da discesa, e ancora una volta Sara fu felice di essere abituata ai percorsi accidentati.
    Pur lasciando andare avanti Aedelwen, Sara cercò di affrettarsi il più possibile, non voleva perdere tempo, voleva poter vedere tutto il prima possibile. A questo proposito per la prima volta le passò per la mente una cosa a cui non aveva pensato.
    "Se è vero che probabilmente non dovrei essere qui..mi sarà comunque possibile visitare la città?" chiese all'amica con un'espressione piena di speranza.
    Era ancora un po' stanca per gli avvenimenti del giorno prima, e sicuramente prima di tutto avrebbe voluto farsi un bagno, medicarsi, e riposarsi un po'. E mangiare ovviamente. E magari trovare dei vestiti nuovi visto che il suo era stato rovinato dall'acido. Ma soprattutto ci teneva a vedere da vicino quel grande albero, e a conoscere gli elfi! Prima di Aedelwen non ne aveva mai visto uno se non da lontano alle Rovine, e non voleva perdere l'occasione di poter fare anche qualche ritratto. E chissà quante altre cose stupende poteva vedere a Telaurëlhin!

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  8. Aerith˜
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    Stavamo percorrendo il tronco caduto per arrivare a terra quando Sara mi raggiunse un po' preoccupata chiedendomi se avrebbe potuto visitare la città.
    Ti farò da garante e in ogni caso noi sentiamo se una persona è cattiva, e tu non lo sei. le dissi sorridendo facendole capire che non doveva preoccuparsi, ci avrei pensato io, e di sicuro mia nonna mi avrebbe aiutato. Eravamo ormai alla fine del tronco, alla fine di esso due elfi di guardia erano dritti come statue.
    Li conoscevo, erano i guardiani del tronco caduto, i guardiani del ponte.
    Si girarono verso di noi e quello di sinistra disse:

    (Ben trovata Aedelwen. Chi è lei?)
    Mae govannen Aedelwen. Ya naa tanya? facendo con la testa un cenno in direzione di Sara.
    Erano degli alti elfi, dai capelli lunghi e lucenti con armature altrettanto lucenti, sono molto più corazzati di me e impugnano una lunga lancia.
    En edan, en mellonamin, goth en gothamin. (Un umana, una mia amica, nemica del mio nemico) risposi con un sorriso ma con sguardo deciso. Al che mi sorrisero e mi lasciarono passare. Non dovevo temere di loro. Erano sempre stati dalla mia parte, erano vecchi amici di mia madre, suoi coetanei, e sapevano che era una brava donna e in me la rivedevano molto.
    Si spostarono lasciando libero il passaggio e insieme al nostro passare dissero: Creoso. (benvenuta)

    Andiamo Sara le dissi facendole capire che potevamo proseguire senza indugio.
    Li lasciammo indietro insieme al grande tronco. Gli elfi incominciarono a notare la nostra presenza e incominciarono a bisbigliare, mancava pochissimo alla mia casa e accellerai il passo per incontrare il prima possibile la nonna. Dopo averla incontrata saremmo state di certo più tranquille.
    Non distava molto, passammo sotto il grande albero della vita, lo salutai nelle mente, dopo sarei passata a dedicargli un canto.
    Eccoci di fronte la mia casa, sempre ben curata e con un evidente profumo di rovi di rose. Uscii dalla casa la persona che tanto volevo vedere.
    Muileth la Curatrice, mia nonna.
    (il mio cuore canta al vederti)
    Cormamin lindua ele lle disse nonna mentre mi veniva incontro e mi abbracciava. Le ricambiai l'abbraccio.
    An lema? (è stato un lungo viaggio?) mi chiese allontanandosi e guardandomi bene in faccia.
    Leh(si) le risposi io, girandomi poi verso Sara e facendole un cenno di venire avanti.
    Mia nonna si avvicinò a Sara e la guardò un po' intensamente, attraverso lo sguardo riusciva a capire le persone, era molto saggia e aveva conosciuto molta gente.
    Benvenuta cara le disse mettendole una mano sul capo.
    In quel momento sapevo che stava facendo una magia. Lo scaccia paura, aveva capito che il suo cuore era tormentato e voleva rilassarla. Intonò un breve incantesimo che all'udito non si poteva sentire ma lo si poteva leggere sulle labbra. Lo aveva fatto per non farle capire che le stava facendo una magia.
    Andiamo dentro, avete molto da raccontarmi. disse le nonna nella lingua comune per potersi far capire anche da Sara.
    Così entrammo in casa, mi sentìì subito un po' meglio, sulla porta di casa era appeso un oggetto che dava una benedizione temporanea a chi stava all'interno della casa, un oggetto che dava tranquillità.


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    Nome: Aedelwen | Sesso: Femmina | Età: 100 (25) | Provenienza: Telaurëlhin | Razza: Elfa | Des;Int;For;Cos; |




    Abilità:
    Danza delle ombre: 「2/2 cariche」
    Quando entra in stato alterato, designato dalla comparsa delle ombre sotto gli occhi, assume una velocità tale da sembrare un'ombra che si muove e danza, evidenziato dalla sua lunga chioma nera che si muove come un mare oscuro, in questo stato predilige l'uso del pugnale, veloce e letale.


    Arco arcano: 「3/3 cariche」
    Attraverso il flusso vitale che la collega al suo arco riesce a irradiare una magia elementale a scelta nel suo arco. E' l'unico modo in cui possa lanciare magie.

    Equipaggiamento:
    -Arco
    -Pugnale
    -Faretra con 42/50 frecce
    -Borsellino

    Note Giocatore:

    Quando entra in stato alterato nessuno può comunicare con lei.
    Solo con l'arco può lanciare magie.
    Affidabile, di poche parole, coraggiosa e gentile.
    Sta cercando anche suo padre Owdreth.




     
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    Ancora un volta Aedelwen rassicurò Sara con molta pazienza. Poi poterono discendere il ponte composto dall'albero caduto che avevano davanti e raggiungere così due guardie in armatura scintillante.
    Inizialmente la ragazza cercò quasi di farsi scudo con il corpo dell'amica per non farsi notare, ma quando vide che i tre parlavano con tranquillità, immaginò che non ci fosse nulla di cui preoccuparsi. Le guardie avevano entrambe dei visi bellissimi, e Sara si perse nei loro lineamenti perfetti, quasi senza accorgersi che le parole che udiva erano in elfico. Non sapeva cosa si stessero dicendo, ma potè nuovamente notare come il tono di voce fosse calmo, e sia da parte loro che da parte di Aedelwen ci furono diversi sorrisi, quindi evidentemente andava tutto bene.
    "Andiamo Sara" le disse l'amica all'improvviso, incamminandosi verso la città e cogliendola di sorpresa.
    "V-va bene.." rispose lei voltandosi un secondo verso le guardie e facendo un mezzo inchino impacciato. Non sapeva come relazionarsi con loro, sperava che così andasse bene.
    Iniziarono a camminare per le strade di Telaurëlhin prima con calma, poi a passo sempre più svelto, e più di una volta Sara rischiò di rimanere indietro. Continuava a far vagare lo sguardo su quello che aveva intorno, a osservare estasiata i visi degli elfi, i loro vestiti, le piante, le case, tutto era una sorpresa per lei, e tutto le sembrava favoloso. Per non parlare del grande albero al centro della città, voleva tornare a vederlo a tutti i costi. Qualche volta si accorse di aver rallentato il passo per guardare bene qualcosa, mentre Aedelwen era già andata avanti e a lei toccava fare una corsetta per raggiungerla.
    Era un po' preoccupata per tutti gli sguardi che si rivolgevano verso le ragazze al loro passaggio, ma nessuno le fermò, e poterono così raggiungere la casa di Aedelwen.
    Emanava un delicato profumo di rose, molto piacevole da sentire.
    Ci venne incontro una donna stupenda, con dei bellissimi capelli chiari e uno strano copricapo a forma di teschio. Sara si chiese se fosse un teschio vero. Lei e Aedelwen si abbracciarono, scambiandosi qualche parola in elfico, l'amica sembrava davvero felice di rivederla e di essere a casa.
    Poi la donna si avvicinò a Sara, e lei si mise istintivamente dritta, come se fosse davanti a una figura molto importante. Non sapeva chi fosse, ma emanava una certa aura..si capiva solo guardandola che era una persona molto saggia. Questa la salutò dandole il benvenuto, e ponendole una mano sulla testa. Senza sapere perchè, Sara chiuse gli occhi, le venne semplicemente naturale, e come se fosse sotto l'effetto di una magia si sentì subito rilassata e più tranquilla. Quando riaprì gli occhi scrutò il bellissimo volto della donna, sussurrando un flebile "..grazie".
    "Andiamo dentro, avete molto da raccontarmi." disse poi, prima di precederle dentro casa.
    Prima di dirigersi verso la porta, Sara sfiorò la spalla di Aedelwen chiedendole "Ma quella donna..chi è?"

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    Nome: Sara Quil | Sesso: F | Età: 21 | Provenienza: Lithoscaelia | Razza: Umano | Des;Int;Cos;For |




    Abilità:
    Riparazione Immediata: 「4/4 cariche」
    Gli abitanti di Lithoscaelia possiedono una preparazione perfetta riguardo cosa ci sia da fare in caso di guasti al loro equipaggiamento. Possono riparare qualunque cosa praticamente all'istante, ma l'integrità dell'oggetto ne risente, permettendogli di essere rimesso in funzione velocemente aumentando però la sua usura. Grazie a questa speciale capacità sono molto bravi nel creare oggetti improvvisati partendo dai singoli materiali, e a comprendere il funzionamento di un meccanismo a prima vista.

    Deflagrazione Acida: 「2/2 cariche」
    Inserendo il contenuto di un sacchettino di polvere da sparo in uno scomparto a scomparsa, è possibile girare al contrario l'Escova e usare lo stesso meccanismo usato per espellere le cartucce vuote per sparare fuori la cartuccia in uso in modo che deflagri e faccia danni da acido a spargimento. Ovviamente ha effetti diversi a seconda della quantità di acido presente nella cartuccia.

    Mina Solforica: 「3/3 cariche」
    Questa mina in legno della grandezza di un piattino, puo' contenere una dose di acido solforico e una di acqua. Se rotta in qualche modo, fa entrare in contatto l'acqua con l'acido, provocando pericolosi schizzi di questa sostanza estremamente corrosiva. Gli schizzi arriverebbero dai piedi alle ginocchia di chiunque nel raggio di 3 metri dalla mina, provocando importanti e dolorose ustioni. Inoltre inizierebbe a disperdere un aereosol di acido solforico, che inalato in quantità eccessive puo' avere conseguenze negative sull'organismo. Per essere usato, prima di tutto deve essere assemblata la mina, che Sara porta con sè in parti separate (contenitori vuoti di legno, fialette di acido e acqua).

    Equipaggiamento:
    - Escova
    - Pugnale
    - Cartucce per l'Escova (30 ml) 3/5
    - Polvere da sparo 1/2
    - Materiali grezzi per la polvere da sparo
    - Pomata lenitiva 2/5 usi
    - Sacca
    - Blocco da disegno e matita
    - Kit di riparazione per l'Escova
    - Sfera trasmittente di Xotiko

    Note Giocatore:
    La finitura dei suoi abiliti lascia a intendere che siano molto costosi. Non ha l'aria di una combattente.
    Oltre ai normali attacchi, l'Escova puo', ruotando la ghiera in senso orario o antiorario, espellere tutto l'acido della cartuccia inserita sotto forma di nube o come un getto di liquido.
    Le proprietà corrosive dell'acido non sono molto pericolose, non puo' provocare ustioni gravi nè sciogliere qualunque materiale.
    Sara sa creare l'acido che usa per l'Escova da sola, è brava quando si tratta di usare la chimica per creare alcune sostanze, ma essendo autodidatta ha ancora molto da imparare.


     
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  10. Aerith˜
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    Stavo per rispondere a Sara quando fui preceduta: Sono Muileth la Curatrice, o meglio, sono la nonna di Aedelwen. Rispose mia nonna, sorridendole.
    Entrammo in casa, era tutto impassibile come l'avevo lasciata. Sul fuoco una pentola con dell'acqua calda bolliva, probabilmente la nonna stava preparando una qualche tisana, erano una delle sue specialità e in molti gliele richiedevano.
    Ci sedemmo sul tavolo in centro alla stanza e la nonna ci servì le tazze con la tisana. La tazza era costituita da un insieme di foglie molto lisce e resistenti, con un manico fatto di rametti.

    Che cosa vi è successo dunque? ci chiese la nonna sorseggiando la tisana.
    Ci siamo ritrovate nel medesimo percorso, abbiamo deciso di intraprendere un viaggio insieme ad altri 3 compagni verso Chinerea del Sangue.. Ma siamo stati sopraffatti da un mago di Dagmatem. feci una pausa Ho sottovalutato il nemico e abbiamo rischiato la vita, siamo dovute fuggire dal campo di battiglia. Un grave disonore per me.. dissi con tono arrabbiato e battendo sul tavolo. Il dolore della sconfitta era ancora vivido nel mio cuore e la tristezza per la cattura di Funetsumi mi facevano star male.


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    Nome: Aedelwen | Sesso: Femmina | Età: 100 (25) | Provenienza: Telaurëlhin | Razza: Elfa | Des;Int;For;Cos; |




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    Danza delle ombre: ?2/2 cariche?
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    "T-tua nonna?!" esclamò Sara guardando la figura giovanile della donna che era appena entrata in casa. Ma non fece in tempo a fare altre domande, appena varcata la soglia sentì tutti i dubbi e le preoccupazioni scivolare via.
    Si sedettero al tavolo e iniziarono a bere la tisana preparata da Muileth, davvero buona e profumata. Dopo il loro lungo viaggio, a Sara sembrò la cosa più buona del mondo.
    Quando la donna chiese ad Aedelwen di raccontarle cos'era successo, lei spiegò brevemente delle loro disavventure, e del combattimento contro il mago. Era molto arrabbiata, la delusione e la frustrazione sembravano star avendo la meglio su di lei.
    Sara, che si sentiva più tranquilla, le mise una mano sul braccio con fare rassicurante, rivolgendole un sorriso.
    "Calmati Aedelwen..non potevamo fare altro, ci sono momenti in cui possiamo solo riconoscere i nostri limiti e agire di conseguenza. Anche io avrei voluto salvare la nostra amica..e di sicuro troveremo un modo per aiutarla. Ma ora dobbiamo riprendere le forze. Abbiamo visto di cos'è capace quel mago, la prossima volta che lo incontreremo saremo pronte." cercò di rassicurarla.
    Poi si rivolse verso Muileth.
    "La ringrazio per la sua ospitalità, non mi sono ancora presentata. Mi chiamo Sara Quil e vengo dal nord." disse abbassando lo sguardo imbarazzata. Se l'avesse vista sua madre l'avrebbe senza dubbio rimproverata per la sua maleducazione: entrare in casa altrui senza nemmeno presentarsi!
    "Aedelwen si è presa molto cura di me, mi ha salvato la vita in quello scontro!" aggiunse poi rivolgendo un sorriso riconoscente verso l'amica.

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    Nome: Sara Quil | Sesso: F | Età: 21 | Provenienza: Lithoscaelia | Razza: Umano | Des;Int;Cos;For |




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  12. Aerith˜
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    Capisco.. disse nonna dopo il mio racconto. Ascoltò poi Sara che prese coraggio nel parlare e si presentò alla fine del suo intervento.
    E' un piacere conoscerti Sara Quil, devi essere una ragazza molto curiosa vero? le chiese sorridendole.
    Nonna..abbiamo bisogno di cure e di riposo. Vorrei anche far visitare Telaurëlhin a Sara, ci terrebbe moltissimo. Ma non possiamo girare con gli sguardi puntati addosso, puoi tranquillizzare tutti? le chiesi gentilmente, sapevo che era nelle sue facoltà e per lei sarebbe stato molto più semplice che per me.
    Immaginavo me l'avresti chiesto, Aedelwen. mi rispose nonna Certo, lo farò, e per quanto riguarda le cure affidatevi pure a me, è la mia specialità.. nel mentre finiva la frase un bagliore dalle mani gli uscii irradiando una luce celestiale tra le dita, sembrava quasi danzare.
    Finite la vostra tisana mentre io vado a informare tutti. Riposatevi e mangiate qualcosa, ormai è ora di pranzo. Al mio ritorno vi farò rinascere letteralmente. disse sorridendoci mentre si sistemava uscii di casa.
    Restammo io e Sara sole con la tisana, nella più profonda pace.
    La tisana era un composto di erbe come la rosa, il gelsomino e la foglia di re. Bevendola mi sentii già meglio.
    Cosa ne pensi? chiesi a Sara finendo di sorseggiare la tisana.
    Poi mi alzai ed andai in cerca degli alimentari che avrei potuto usare per il pranzo. Notai sul tavolo del pane lo presi e lo tagliai a fette. Nella dispensa erano riposte le patate, ne presi alcune, presi anche delle carote e delle lenticchie.
    Inizia a preparare una pietanza a base di patate tagliate a semicerchio cotte su un letto di erbe aromatiche, con carote tagliate fine e lenticchie cotte. Aggiunsi gli ultimi ritocchi e lo porsi a Sara con una forchetta di legno intarsiata. Spero sia di tuo gradimento le dissi mentre mi sedei e inizia a mangiare.


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    La nonna di Aedelwen era molto gentile e premurosa, mantenendo comunque quell'alone di saggezza e imponenza.
    'E' come stare al cospetto di una dea..' pensò Sara, prima di arrossire e abbassare lo sguardo imbarazzata.
    Mulieth disse che si sarebbe occupata delle loro cure una volta tornata, e che intanto avrebbero potuto mangiare qualcosa. La pancia di Sara gorgogliava lievemente, per quanto quel fungo fosse buono non l'aveva di certo sfamata del tutto.
    Una volta che la nonna fu uscita, Aedelwen si mise a cucinare dopo aver chiesto a Sara cosa ne pensava.
    "Della città? O di tua nonna? O della tisana?" le chiese sorseggiandone un po' per poi ridacchiare "No perchè le trovo tutte e tre meravigliose, mi sembra di essere in un altro mondo! Gli elfi sono tutti così belli, da quello che ho potuto vedere per strada, e la città è così..diversa da dove vengo io. E Mulieth. Beh, è semplicemente favolosa! Sembra incutere molto rispetto a tutti da quello che dici, immagino che sia una persona importante..più che altro, mi dispiace di starvi arrecando tutto questo disturbo." disse appoggiando la tazza sul tavolo.
    Aedelwen tornò al tavolo porgendole un piatto a base di vegetali, e a quel punto Sara notò che non l'aveva mai vista mangiare della carne. Evidentemente andare a caccia non era una cosa abituale per gli elfi? O solo per lei? Prese un appunto mentale, glielo avrebbe chiesto più tardi, prima doveva chiederle un'altra cosa.
    "E..proprio perchè vi sto disturbando tanto mi spiace chiederlo, ma..c'è la possibilità di farsi un bagno e cambiarsi i vestiti?" chiese un po' titubante, guardando l'amica di sottecchi.
    Si vergognava un po', ma non voleva uscire in città in quelle condizioni.
    Per evitare il suo sguardo mangiò un paio di bocconi di quello che le aveva portato Aedelwen, e sgranò gli occhi.
    "Ma è delizioso!" esclamò sorpresa. Mangiava un po' di tutto perchè le avevano insegnato che faceva bene, ma aveva sempre pensato che i piatti a base di carne fossero mille volte più buoni di quelli senza. E invece si doveva essere sbagliata.

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    Nome: Sara Quil | Sesso: F | Età: 21 | Provenienza: Lithoscaelia | Razza: Umano | Des;Int;Cos;For |




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  14. Aerith˜
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    Come immaginavo le sembrava tutto rosa e fiori, la gente, l'ambiente.. chissà cosa ne avrebbe pensato se ci avesse visti prima del cataclisma pensai mentre Sara mi diceva come fosse tutto meraviglioso. Rispetto a 5 anni fa questo non è che la lieve luce di quello che eravamo, di quello che l'albero della vita era.
    Iniziammo a mangiare e Sara un po' imbarazzato mi chiese se poteva farsi un bagno e se poteva cambiarsi i vestiti. Oh si tranquilla, farà tutto parte delle cure che ci recherà Mulieth, non preoccuparti. le dissi sorridendole. Saremmo come rinate dopo le attenzioni di nonna, il bello di conciarsi male era di essere fortificate da lei.
    A un certo puntò esclamò che era delizioso. Ne sono felice le dissi.
    Finito di mangiare mi alzai, presi i piatti e li ripulìì. Aspettammo circa un'oretta prima che nonna ritornasse.
    (Avete finito?)
    Lle telanen? disse nonna mentre varcava la porta. Leh le risposi.
    Allora possiamo incominciare disse sorridendo e strofinandosi le mani, le piaceva mostrare le sue doti, sopratutto alla gente nuova. In queste cose nonna era un po' egocentrica ma dopotutto poteva esserlo.
    Seguitemi ci disse, mentre uscivamo di casa per recarci alla sorgente dietro casa. Non a caso la nonna aveva scelto come locazione della casa questo posto. Da qui poteva comunicare in qualsiasi momento con la sorgente, un potente centro di cura, in cui le sue doti si implificavano.
    Non preoccuparti dissi a Sara per tranquilizzarla, visto che poco prima si era preoccupata del com'era vestita.
    Eccoci difronte alla sorgente, splendente come non mai, con l'acqua limpidissima tale da vederne il fondo composto di roccia liscia.
    Immergetevi ci disse nonna. Mi spogliai della mia armatura per restare completamente nuda e mi immersi. L'acqua era freddissima ma era un freddo avvolgente, fortificante. mi immersi fino alle spalle e poi immersi la testa bagnandomi il capo, ora avevo i capelli sciolti e bagnati che sembravano unirsi all'acqua come fossero della alghe nel mare.


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    Sara non capiva esattamente quali potessero essere le capacità della nonna di Aedelwen, aveva visto qualche volta in azione dei guaritori, ma a parte ristorare il corpo dei viaggiatori occupandosi di piccole ferite, non aveva mai assistito a niente di più.
    Quando Muileth tornò le accompagnò dietro casa, presso una sorgente di acqua limpidissima. Sembrava molto felice di poter mostrare le sue capacità, e Sara era curiosa di assistere, ma quando disse che si dovevano immergere nella sorgente, la ragazza si dimostrò confusa.
    "Nella sorgente..intende che dobbiamo.." iniziò a chiedere rivolta verso Aedelwen, che aveva già iniziato a spogliarsi. Sara rimase impietrita da tanta naturalezza nel mostrarsi nuda, e si coprì con una mano la bocca per non fare un gridolino di sorpresa. Non aveva mai fatto quel genere di cose, anche se si proclamava uno spirito libero e ci teneva a prendere le distanza dalla sua vita precedente, non riusciva a mettere da parte il modo in cui era stata cresciuta e la sua educazione. Quelle cose non rientravano nella sua educazione, neanche per sbaglio.
    Era rossa come un pomodoro, da un lato voleva distogliere lo sguardo, ma dall'altro non riusciva a smettere di guardare l'amica e il suo corpo perfetto.
    Quando Aedelwen fu in acqua, Sara si guardò intorno preoccupata. Sembrava che non ci fosse nessuno a parte loro, e Muileth la guardava come per incoraggiarla a tuffarsi.
    'O-ok. Se proprio devo..lo farò. Ma cerchiamo di fare in fretta.' pensò arrossendo sempre di più, mentre con pochi gesti meccanici iniziava a togliersi i vestiti.
    Quando ebbe finito, totalmente accartocciata su sè stessa e nel più totale imbarazzo, cercò di entrare in acqua come un lampo per non farsi vedere, benchè sapesse che ormai era troppo tardi.
    L'acqua della sorgente era fredda, ma non in modo fastidioso, anzi. Quando entrò in contatto con la sua ustione sulla spalla fu quasi piacevole, come se calmasse il calore che sentiva ancora. E in un secondo si sentì già meglio. Immerse la testa per bagnarsi i capelli, ma per la vergogna non riusciva a non tenere le braccia incrociate sul petto, a coprirle il seno.

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    Nome: Sara Quil | Sesso: F | Età: 21 | Provenienza: Lithoscaelia | Razza: Umano | Des;Int;Cos;For |




    Abilità:
    Riparazione Immediata: 「4/4 cariche」
    Gli abitanti di Lithoscaelia possiedono una preparazione perfetta riguardo cosa ci sia da fare in caso di guasti al loro equipaggiamento. Possono riparare qualunque cosa praticamente all'istante, ma l'integrità dell'oggetto ne risente, permettendogli di essere rimesso in funzione velocemente aumentando però la sua usura. Grazie a questa speciale capacità sono molto bravi nel creare oggetti improvvisati partendo dai singoli materiali, e a comprendere il funzionamento di un meccanismo a prima vista.

    Deflagrazione Acida: 「2/2 cariche」
    Inserendo il contenuto di un sacchettino di polvere da sparo in uno scomparto a scomparsa, è possibile girare al contrario l'Escova e usare lo stesso meccanismo usato per espellere le cartucce vuote per sparare fuori la cartuccia in uso in modo che deflagri e faccia danni da acido a spargimento. Ovviamente ha effetti diversi a seconda della quantità di acido presente nella cartuccia.

    Mina Solforica: 「3/3 cariche」
    Questa mina in legno della grandezza di un piattino, puo' contenere una dose di acido solforico e una di acqua. Se rotta in qualche modo, fa entrare in contatto l'acqua con l'acido, provocando pericolosi schizzi di questa sostanza estremamente corrosiva. Gli schizzi arriverebbero dai piedi alle ginocchia di chiunque nel raggio di 3 metri dalla mina, provocando importanti e dolorose ustioni. Inoltre inizierebbe a disperdere un aereosol di acido solforico, che inalato in quantità eccessive puo' avere conseguenze negative sull'organismo. Per essere usato, prima di tutto deve essere assemblata la mina, che Sara porta con sè in parti separate (contenitori vuoti di legno, fialette di acido e acqua).

    Equipaggiamento:
    - Escova
    - Pugnale
    - Cartucce per l'Escova (30 ml) 3/5
    - Polvere da sparo 1/2
    - Materiali grezzi per la polvere da sparo
    - Pomata lenitiva 2/5 usi
    - Sacca
    - Blocco da disegno e matita
    - Kit di riparazione per l'Escova
    - Sfera trasmittente di Xotiko

    Note Giocatore:
    La finitura dei suoi abiliti lascia a intendere che siano molto costosi. Non ha l'aria di una combattente.
    Oltre ai normali attacchi, l'Escova puo', ruotando la ghiera in senso orario o antiorario, espellere tutto l'acido della cartuccia inserita sotto forma di nube o come un getto di liquido.
    Le proprietà corrosive dell'acido non sono molto pericolose, non puo' provocare ustioni gravi nè sciogliere qualunque materiale.
    Sara sa creare l'acido che usa per l'Escova da sola, è brava quando si tratta di usare la chimica per creare alcune sostanze, ma essendo autodidatta ha ancora molto da imparare.


     
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