Sulla Sabbia Rovente.

[13 Dicembre 2E5 - 14 Dicembre 2E5]

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  1. Key.Sabine
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    Quando Bios arriva nei pressi dell'accampamento il sole sta già scendendo sull'orizzonte. Le dune di sabbia in lontanza sono illuminate da una luce calda, e un venticello leggero e freddo le sfiora la pelle, tipico delle zone desertiche.
    L'accampamento è composto da circa una decina di tende molto grandi, sembrano poter sostituire tranquillamente delle rulottes, e i teli che le ricoprono sono chiari per sopportare meglio i raggi del sole diurni.
    Alcuni uomini molto muscolosi camminano tra le tende trasportando pesanti sacchi di juta, altri portano in spalla delle grosse travi di legno, qualcuno dall'aria un po' più sporca si trascina dietro degli attrezzi da lavoro, che a prima vista sembrano essere pale, picconi e chiodi da rocciatore. Hanno tutti la pelle abbronzata e portano vestiti chiari un po' malconci, con stretti turbanti intono alla testa e pesanti scarponi.
    C'è uno strano fermento, non solo gli uomini ma anche alcune donne dai fisichi asciutti e ben allenati aiutano a spostare cose e impilare casse in vicinanza di alcuni carri.
    Man mano che avanza, Bios attira alcune occhiate interessate: non è difficile notare infatti, che è l'unica ragazzina dell'accampamento, probabilmente la più giovane.

    Un uomo non molto alto, con i lunghi capelli castano scuro raccolti in una treccia, quando si accorge di lei interrompe le sue attività per andarle incontro con aria ansiosa.
    "Finalmete per le roccie friabili del Monte Lucertola! Prima risolviamo la questione e prima potremo partire..forza, vieni con me! Ti porto da quel..quel cane!" dice l'uomo in tono sprezzante. Parla a un tono di voce molto alto, come se il suo udito fosse danneggiato.
    Senza neanche aspettare una risposta, da una pacca sulla spalla alla ragazza per incitarla a seguirlo, e la guida tra e tende scansando in malo modo tutti quelli che incontra, camminando a passo svelto. Sebbene in un primo momento sembri attirare le antipatie e le grida di disappunto di molti, quando questi si accorgono della persona che lo segue, tacciono e assumono un'aria sollevata, mormorando "Finalmente.." o "Era proprio ora.." come se la presenza di Bios fosse una gran cosa.
    Giungono infine davanti a una tenda illuminata dall'interno, posta in una parte di accampamento in cui sembra non girare molta gente.
    L'uomo scosta il lembo di tessuto che copre l'entrata ed entra senza fare troppi complimenti.
    "Eccola! Era lei quella che stavi aspettando no?!" dice con il solito tono di voce troppo alto, mentre Vincent si porta una mano alla testa infastidito.
    "Sì Korag..ti avevo già sentito quando eravate ancora dall'altra parte dell'accampamento, grazie.."
    L'uomo di nome Korag non sembra cogliere l'allusione al suo tono di voce, e grugnendo in risposta esce dalla tenda borbottando qualcosa di simile a "Che i demoni dei Colli Vermigli ti prendano..!" cercando di allontanarsi il più in fretta possibile.

    La tenda non sembra grande come le altre, e anzi non ha nemmeno un aspetto altrettanto curato. Sembra sistemata con travi di scarto e teli rattoppati e poco resistenti. Al centro vi è una grossa lanterna ad olio che riscalda leggermente l'ambiente, e affianco ad essa è disteso Vincent. Ha un'aria stanca ed emaciata, la sua pelliccia ha un colore quasi sporco, addirittura spento, e i suoi occhi sembrano stare aperti con grande sforzo. E' adagiato in un giaciglio fatto di stracci, il minimo indispensabile per non stare a contatto con lo sporco tappeto che funge da pavimento della tenda. Si tiene una mano sul ventre, non è difficile notare la fasciatura lurida sporca di sangue, sembra stata fatta di fretta e male. Vincent ha il respiro affannoso, e il pelo è lucido, probabilmente sta sudando molto a causa dell'infezione.
    Guarda Bios entrare nella tenda con lo stesso sguardo di un predatore, attento, vigile. E quando parla lo fa a voce bassa e controllata. Sembra soffrire molto.
    "Ben arrivata..vedo che quel nobile falco ha fatto quello che gli ho chiesto. E' stato decisamente gentile, senza dubbio più di quanto lo sono stati tutti gli altri.." dice facendo un gesto vago per indicare il resto dell'accampamento, prima di iniziare a tossire.
    "Ma ti prego, accomodati nella mia umile dimora. Io la chiamo 'La Stanza degli Ospiti Indesiderati'." continua facendole gesto di sedersi per terra.
    Un post per Bios :sisi:
     
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