Sulla Sabbia Rovente.

[13 Dicembre 2E5 - 14 Dicembre 2E5]

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    Bios tiene tra le mani un piccolo pezzo di carta su cui è stato scritto in caratteri confusi un breve messaggio.
    CITAZIONE
    Sono Vicent Serigala, ci siamo incontrati a Grisolyum. C'è una cosa di cui vorrei parlarti. Raggiungimi all'accampamento segnato sulla mappa il prima possibile.

    E sotto al breve messaggio, un disegno un po' abbozzato del punto che la ragazzina dovebbe raggiungere.
    Non vi sono altre spiegazioni, il grosso falco che ha recapitato il messaggio è fermo sul muretto osservando Bios da quando questa ha iniziato a leggere. Sembra piuttosto docile, si è lasciato avvicinare senza dare segni di ostilità, e quando lei ha allungato una mano verso il pezzo di carta che trasportava, lui ha anche alzato la zampa per permetterle di sfilarlo dal supporto senza problemi. Appena lei finisce di leggere e alza lo sguardo verso il rapace, questo si alza in volo e in pochi secondi è solo un puntino nel cielo, diretto verso nord. E' abbastanza evidente che non è il genere di animale che si puo' trovare dalle parti dell'Avamposto, deve essere orignario del punto segnato sulla mappa: un accampamento ai limiti del deserto Lithoscaeliano.
    Sarebbero stati necessari due giorni e mezzo di viaggio a piedi, e il sole è alto nel cielo a momento, segnando che è circa mezzogiorno.
    Un post per Bios dove descrivi il viaggio e l'arrivo all'accampamento, descrivi pure anche il 'prima' se ti va :sisi:
    E non descrivere l'accampamento quando ci arrivi ovviamente :yao:


    Edited by Key.Sabine - 24/4/2016, 18:19
     
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    Sono passati diversi giorni da quanto Bios tornò all'avamposto con il carro armato, veicolo che ha lasciato in uno degli hangar che si trovavano lì. Il tempo le ha permesso di guarire completamente, ormai non c'era segno visibile su di lei, nemmeno il taglio che aveva sulla lingua e oltre a questo aveva avuto molto tempo per studiare quello che aveva raccolto molti giorni prima, come le pillole e il taccuino nel necromante. Ormai le mancava poco per decifrarlo e finire tutti i studi al riguardo. Per quanto riguarda la fiala di sangue di Chinerea non aveva ancora iniziato, la sta conservando in una sorta di mini-frigo. Quel giorno, mentre se ne stava andando in giro per l'avamposto come al suo solito per cercare qualcosa di utile, uno strano pennuto attirò la sua attenzione. "Non ho mai visto un uccello così grosso" si disse fra se e se facendosi ombra con la sua mano per proteggersi la vista. Non faceva così caldo, era comunque Dicembre ma nemmeno così freddo... il sole era particolarmente accecante, in quella zona pioveva poco a causa della scarsa pioggia, difatti il cielo è sempre limpido. "Quel uccellone si sta avvicinando pericolosamente a me" notò continuando ad osservare la bestia. Coso, hai qualcosa per me? si chiese incuriosita vedendo quell'uccello posarsi vicino a lei su un muretto. Quello che le fece pensare che fosse per lei era il fatto che sulla zampa aveva legato qualcosa. Bios si avvicinò piano piano per non spaventare la creatura e dopo una carezza per farlo star buono si prese quello che voleva. "Un messaggio?" pensò aprendo la cartina. C'era un messaggio da parte di Vincent, il lupo che aveva incontrato tempo fa a Grysolium con Sara e allegato al messaggio si trovava anche una mappa. "Beh, non ho nulla da perdere... poi sono curiosa di rincontrare quella sorta di medico, potrei imparare qualcosa di nuovo ". Prima di partire Bios si fece un turbante di colore blu, le copriva tutto il viso lasciando scoperti solo gli occhi. Passarono diverse ore, Bios era in viaggio sulla sua moto da un pezzo ormai, la strada la conosceva circa, l'aveva fatta qualche giorno fa in carro armato solo che questa volta era più difficoltoso guidare la moto sulla sabbia. "Che caldo micidiale qui" si disse raggiungendo il deserto e scendendo dalla moto. "Mi tocca lasciarla qui, è inguidabile sulla sabbia. Tornerò poi a prenderla come al solito" si disse proseguendo a piedi per le dune di sabbia e sotto il sole cocente. Passò più di un ora prima che Bios riuscì a scorgere qualcosa... "Ci siamo?" si disse notando qualcosa che non c'entrava col resto del panorama.


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    Nome: Bios | Sesso: F | Età: 4 (16) | Provenienza: Mugtjat | Razza: Mutante | Int;Des;For;Cos |




    Abilità:
    Toksichnost: 「2/2 cariche」
    Ingerendo una speciale pillola rossa il sangue di Bios diventa estremamente tossico se respirato o ingerito e oltretutto in questo stato se entra in contatto con l'aria inizia a trasformarsi in gas letale. Più la ferita è grande più "sangue gassoso" fuoriesce, creando una vera e propria nube di gas velenoso intorno a Bios.
    Vid: 「3/3 cariche」
    Delle speciali pastiglie bianche aumentano la percezione dell'ambiente circostante a Bios, scientificamente parlando il cervello di Bios diventa un super calcolatore che riesce a prevedere qualsiasi movimento circostante a lei di qualche secondo.
    Teplokrovnyy: 「2/2 cariche」
    Ingerendo una pillola azzurra il sangue della ragazza diventa estremamente infiammabile, tanto infiammabile che se una scintilla dovesse entrare in contatto con il sangue in circolazione nel corpo di Bios non si avrebbe un effetto tanto diverso di un Zeppelin che prende fuoco.

    Equipaggiamento:
    - Katana
    - Maschera Anti-Gas
    - Bisturi 3/3
    - Taser
    - Bende Mediche
    - Marsupio
    - 3 Contenitori di Pastiglie
    - Grossa Siringa
    - Kit Medico
    - Sfera trasmittente di Xotiko
    - Matita
    - Foglio Scarabocchiato

    Note Giocatore:
    Bios appare come una ragazza di 16 anni senza particolari stranezze. Ha spesso un'espressione arrogante.
    Bios è in grado di perdere e più o meno rigenerarsi ( dipende dal danno ) parti del corpo come braccia o gambe, perfino la testa. Ha un' alta resistenza al dolore.


     
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    Quando Bios arriva nei pressi dell'accampamento il sole sta già scendendo sull'orizzonte. Le dune di sabbia in lontanza sono illuminate da una luce calda, e un venticello leggero e freddo le sfiora la pelle, tipico delle zone desertiche.
    L'accampamento è composto da circa una decina di tende molto grandi, sembrano poter sostituire tranquillamente delle rulottes, e i teli che le ricoprono sono chiari per sopportare meglio i raggi del sole diurni.
    Alcuni uomini molto muscolosi camminano tra le tende trasportando pesanti sacchi di juta, altri portano in spalla delle grosse travi di legno, qualcuno dall'aria un po' più sporca si trascina dietro degli attrezzi da lavoro, che a prima vista sembrano essere pale, picconi e chiodi da rocciatore. Hanno tutti la pelle abbronzata e portano vestiti chiari un po' malconci, con stretti turbanti intono alla testa e pesanti scarponi.
    C'è uno strano fermento, non solo gli uomini ma anche alcune donne dai fisichi asciutti e ben allenati aiutano a spostare cose e impilare casse in vicinanza di alcuni carri.
    Man mano che avanza, Bios attira alcune occhiate interessate: non è difficile notare infatti, che è l'unica ragazzina dell'accampamento, probabilmente la più giovane.

    Un uomo non molto alto, con i lunghi capelli castano scuro raccolti in una treccia, quando si accorge di lei interrompe le sue attività per andarle incontro con aria ansiosa.
    "Finalmete per le roccie friabili del Monte Lucertola! Prima risolviamo la questione e prima potremo partire..forza, vieni con me! Ti porto da quel..quel cane!" dice l'uomo in tono sprezzante. Parla a un tono di voce molto alto, come se il suo udito fosse danneggiato.
    Senza neanche aspettare una risposta, da una pacca sulla spalla alla ragazza per incitarla a seguirlo, e la guida tra e tende scansando in malo modo tutti quelli che incontra, camminando a passo svelto. Sebbene in un primo momento sembri attirare le antipatie e le grida di disappunto di molti, quando questi si accorgono della persona che lo segue, tacciono e assumono un'aria sollevata, mormorando "Finalmente.." o "Era proprio ora.." come se la presenza di Bios fosse una gran cosa.
    Giungono infine davanti a una tenda illuminata dall'interno, posta in una parte di accampamento in cui sembra non girare molta gente.
    L'uomo scosta il lembo di tessuto che copre l'entrata ed entra senza fare troppi complimenti.
    "Eccola! Era lei quella che stavi aspettando no?!" dice con il solito tono di voce troppo alto, mentre Vincent si porta una mano alla testa infastidito.
    "Sì Korag..ti avevo già sentito quando eravate ancora dall'altra parte dell'accampamento, grazie.."
    L'uomo di nome Korag non sembra cogliere l'allusione al suo tono di voce, e grugnendo in risposta esce dalla tenda borbottando qualcosa di simile a "Che i demoni dei Colli Vermigli ti prendano..!" cercando di allontanarsi il più in fretta possibile.

    La tenda non sembra grande come le altre, e anzi non ha nemmeno un aspetto altrettanto curato. Sembra sistemata con travi di scarto e teli rattoppati e poco resistenti. Al centro vi è una grossa lanterna ad olio che riscalda leggermente l'ambiente, e affianco ad essa è disteso Vincent. Ha un'aria stanca ed emaciata, la sua pelliccia ha un colore quasi sporco, addirittura spento, e i suoi occhi sembrano stare aperti con grande sforzo. E' adagiato in un giaciglio fatto di stracci, il minimo indispensabile per non stare a contatto con lo sporco tappeto che funge da pavimento della tenda. Si tiene una mano sul ventre, non è difficile notare la fasciatura lurida sporca di sangue, sembra stata fatta di fretta e male. Vincent ha il respiro affannoso, e il pelo è lucido, probabilmente sta sudando molto a causa dell'infezione.
    Guarda Bios entrare nella tenda con lo stesso sguardo di un predatore, attento, vigile. E quando parla lo fa a voce bassa e controllata. Sembra soffrire molto.
    "Ben arrivata..vedo che quel nobile falco ha fatto quello che gli ho chiesto. E' stato decisamente gentile, senza dubbio più di quanto lo sono stati tutti gli altri.." dice facendo un gesto vago per indicare il resto dell'accampamento, prima di iniziare a tossire.
    "Ma ti prego, accomodati nella mia umile dimora. Io la chiamo 'La Stanza degli Ospiti Indesiderati'." continua facendole gesto di sedersi per terra.
    Un post per Bios :sisi:
     
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    "Il posto deve essere questo" si disse fra se e se guardando quello che stava succedendo davanti a lei nell'accampamento. "Ma cosa ci fanno qui?... estraggono minerali? o scavano per qualche altro motivo?" intuì notando gli arnesi che si portavano appresso. Pochi attimi dopo un uomo forzuto iniziò a scrutarla da lontano per poi iniziare ad avvicinarsi a lei... Bios non si spostò di un millimetro, lo seguì solamente con lo sguardo, non le sembrava pericoloso o comunque un qualcuno che poteva metterla in difficoltà. L'uomo iniziò a parlare con lei ma Bios non riuscì quasi a seguire una frase di quello che disse, capii solo che doveva seguirlo, e così fece. Stando alle spalle dell'uomo che continuava a borbottare qualcosa Bios scrutò a destra e a sinistra le persone senza togliersi il turbante e tenendo stretti i pugni, era leggermente nervosa, non capiva cosa stesse succedendo. "Perché quella palla di pelo ha voluto portarmi qui?". Riusciva a capire quasi meglio quello che stavano dicendo le persone attorno a lei che non quell'uomo che stava seguendo, "perché mi stavano aspettando? non hanno sbagliato persona? no no... il messaggio era proprio riferito a me e la zona è questa. Vincent deve aver parlato a loro di me probabilmente", pensò cercando di ragionare ma senza riuscire a capire proprio il perché Vincent avesse bisogno di lei, non la conosceva alla fine. L'uomo si fermò davanti a una piccola tenda, non messa molto bene e ci fece entrare Bios per poi andarsene borbottando di nuovo qualcosa di incomprensibile per Bios. "E' messo male" Bios lo osservò per un po', non che non avesse capito alla prima occhiata che non stesse bene, saltava all'occhio ciò. Vincent le chiese di mettersi seduta ma Bios preferì rimanere in piedi abbassandosi la parte del turbante che le copriva il volto. Fammi indovinare, devo cercare qualche tipo di medicinale per te? gli disse, era la conclusione a cui arrivò dopo averlo visto ridotto in quello stato pietoso.


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    Il viso di Vincent assume una strana espressione alle parole di Bios, mentre il suo corpo inizia a venire scosso da dei sussulti. Inizia a mostrare i canini poco per volta, poi sempre di più, fino a che non inizia a produrre uno strano suono a metà tra un ringhio e un guaito. Sembrava proprio che si stesse sbellicando dalle risate. Ovviamente l'esplosione di ilarità non dura molto, e gli strani suoni vengono in breve sostituiti da poderosi colpi di tosse, e conseguente sputo di sangue. Dopo un paio di minuti in cui l'uomo lupo cerca di fermare la tosse e calmare gli spasmi, tutto torna alla normalità, e lui si puo' abbandonare nuovamente tra gli stracci.
    "Si capiva dal tuo odore..sei diversa da..queste persone" le dice arrancado.
    Allunga poi una mano verso una brocca per bere, ma dentro ci sono appena un paio di dita d'acqua. Lascia scivolare la brocca al suo fianco con aria di disapprovazione, spostando nuovamente lo sguardo su Bios.
    "Da dove vengo io non ci saremmo mai sognati di trattare in questo modo un ferito. Ma loro credono che io sia un mostro..un abominio. Sono solo troppo spaventati per uccidermi, ma è abbastanza evidente che sperano di trovarmi morto 'per caso' un giorno di questi. Non mi aiutano a medicarmi, non passano nemmeno a controllre che abbia da bere!" dice irato tirando una zampata alla brocca e mandandola dall'altra parte della tenda.
    Poi sembra cercare di calmarsi facendo qualche respiro profondo che lo porta solo a nuovi e violenti colpi di tosse.
    "Non ti avrei mai disturbata se avessi avuto qualcun altro a cui chiederlo..e in realtà ce l'avevo. Ma le altre due persone che ho contattato non si sono fatte vive. E tu eri l'unica che sapevo dove trovare. Come puoi ben immaginare non sono in molti quelli che vogliono aver a che fare con me..ma tu. Tu mi hai detto di vivere in quel..in qell'avamposto. Ho pensato che forse se te lo avessi chiesto.." ma non riesce a finire la frase a causa di un nuovo colpo di tosse.
    "E' inutile tirarla per le lunghe, sono troppo stanco." dice provando a mettersi a sedere ma rinunciando subito dopo.
    "Stavo cercando un fungo particolare che cresce solo nelle grotte dei monti a ovest del deserto. Quando sono arrivato lì sono stato attaccato da una strana creatura, che mi ha lasciato questa brutta ferita. Non è profonda ma..da quello che ho potuto constatare è impregnata di veleno. Ho provato a medicarmi, ma con le erbe che ho a disposizione non sono riuscito a fare nulla.." queste ultime parole sembrano uscire a fatica, come se il suo orgoglio fosse ancora ferito.
    "Ho bisogno di un po' di quel veleno per sintetizzare un antidoto, e vorrei che tu mi aiutassi a procurarmelo." dice infine guardandola dritta negli occhi. Si puo' vedere chiaramente quanto gli costi fare quella richiesta, è una creatura orgogliosa in fondo.
    Ancora un post prima dell'arrivo di Thalia :sisi:
     
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    Bios rimase lì immobile, quasi impassibile a quel povero lupo tenendo uno sguardo tra il serio e di disapprovazione. Ascoltò attentamente quello che aveva da dirle... come aveva ipotizzato l'aveva cercata per riuscire a riprendersi. Il lupo gettò la caraffa vuota e Bios a quel gesto non resistette, dopo che Vincent finì di parlare raccolse la brocca e uscì frettolosamente fuori dalla tenda. Non poteva farne a meno, doveva cercare di curarlo, era fatta così... ogni tal volta che vede qualcuno di ferito, anche se un nemico deve curarlo se questo poi non l'attaccherà. Era anche un modo per allenare le sue doti medico-chirurgiche. Fuori dalla tenda si guardò un po' in giro per vedere se poteva scorgere del'acqua. "Deve pur esserci qui attorno un pozzo, nel deserto di solito ci si accampa dove c'è acqua" e infatti così era, in mezzo a una folla di persone si trovava quello che sembrava un pozzo al quale Bios si avvicinò velocemente facendosi largo tra le persone con qualche difficoltà. Un uomo stava tirando su un secchio d'acqua ma proprio nel mentre stava per raccogliere questa Bios si riempì la brocca prendendosi qualche brutta parola dal'uomo che doveva da capo raccoglierla dal pozzo col secchio. Tornata alla tenda si avvicinò al lupo dicendogli bevi porgendogli la caraffa. L'acqua non era sicuramente contaminata, probabilmente arrivava da un lago molti metri sotto le sabbie. "Non gli hanno proprio dato una bella sistemazione" pensò guardandosi un po' in giro. Da quanto sei ridotto così e che cosa ti ha ridotto così? gli chiese osservando la sua fasciatura. Le tue bende vanno cambiate "Guardando le bende probabilmente non si è ferito ieri..." Tirò fuori le sue bende dal marsupio dicendogli Guarda, le riconosci? a quanto pare non sei l'unico medico qui"medico, sì, io..." ridacchiò un po' per la propria frase.


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    Vincent osserva Bios prendersi inaspettatamente cura di lui, portandogli dell'acqua e iniziando a medicargli la ferita.
    "Grazie..eppure avrei giurato che delle due, quella gentile fosse la tua amica." le dice scoprendo i canini in un prototipo di sorriso.
    Con molto sforzo cerca di spostarsi in modo da permettere a Bios di cambiargli la fasciatura, osservando con interesse i suoi movimenti. Come aveva accennato a Grisolyum, Vincent non è un medico, è solo una sorta di erborista, ed è molto interessato alle tecniche usate da questa parte delle montagne. E intanto ne approfitta per rispondere alle domande della ragazzina.
    "Sono arrivato in questa zona circa una settimana fa. Mi sono subito diretto verso i monti a ovest, e a dire la verità mi sentivo fortunato ad aver trovato così velocemente la grotta giusta. La pietra era porosa, l'aria umida..sembrava proprio il posto giusto dove trovare quel fungo. Ma una volta dentro sono stato attaccato da una creatura molto simile a un puma..strano trovare una creatura simile da queste parti. Era abbastanza buio e i suoi movimenti erano molto veloci..non sono stato in grado di capire da dove provenisse il veleno. Era come essere morso da mille direzioni contemporaneamente.." e per farle capire che intende, scosta il pelo sulle braccia per mostrarle alcuni piccoli morsi. Sono ferite superficiali e poco profonde, tuttavia sono numerose. Molto numerose.
    "Mi sono trascinato fuori e ho incontrato dei minatori. Inizialmente sono scappati, ma io li ho inseguiti e ho raggiunto l'accampamento. Qui..beh come ti ho già detto non si sono sforzati molto di aiutarmi." la sua espressione è dura, sembra provare molto rancore nei loro confronti.
    "L'unica persona che si è dimostrata minimamente interessata a me negli ultimi 5 giorni è stata una ragazzina un po' strana..ha ascoltato più volte la mia storia, e cerca sempre di portarmi qualcosa da mangiare quando viene a trovarmi..e posso ben capire da dove venga la sua gentilezza, non è una di questi aridi e luridi spaccapietre." conclude ringhiando.
    - - - - - - - -
    L'orgogliosa Lithoscaelia non perde mai occasione per dimostrare la sua superiorità, e lo fa anche mostrando alle altre città di essere indipendente quando si parla dell'estrazione di minerali e altri materiali.
    Per fare ciò, periodicamente alcune squadre di lavoro si allontanano dall'ombra della città per accamparsi nei pressi dei giacimenti minerari, e dopo un mese di lavoro tornano a Lithoscaelia per consegnare il ricavato del loro duro lavoro.
    E tra i massicci e muscolosi minatori che stanno facendo ritorno ora al campo, si distingue una ragazzina dai capelli rossicci e con un braccio metallico.
    E' calato il sole e l'oscurità viene diradata solo dal fuoco del grande falò acceso al centro dell'accampamento, attorno a cui si stringono tutti i lavoratori aspettando di cenare.
    "Non ne posso più di prolungare il lavoro solo per colpa di quella..bestia!" esclama una donna dalla voce molto rauca e la pelle più scura degli altri.
    "Qualcuno dovrebbe mandarlo via. Qualcuno doveva mandarlo via fin dall'inizio!" le da manforte un uomo sulla quarantina pelato e con delle folte sopracciglia.
    "Sì certo..e ci vuoi pensare tu ad andare a dirglielo?" dice una voce canzonatoria in mezzo al gruppo.
    L'uomo aggrotta le sopracciglia e si guarda intorno scrutando i presenti.
    "Beh..non esageriamo. Non sappiamo di cosa sia capace in fondo. Dico solo che avremmo dovuto levare le tende ieri, e invece siamo bloccati qui perchè Kimberly non vuole disturbarlo!" esclama dimenando in aria le mani.
    Tutti sembrano dargli ragione con borbottii confusi e voci che si accalcano le une sopra le altre, ma si zittiscono tutti all'unisono quando una donna si fa largo tra la folla. E' alta quasi due metri, con spalle possenti e lo sguardo severo. Porta i capelli biondi molto corti, e si possono notare numerosi tatuaggi sulla sua pelle abbronzata. L'uomo pelato sembra impallidire alla sua vista, e cerca inutilmente di fare un passo indietro per scomparire tra la folla, ma ormai è troppo tardi.
    "Mi state davvero dicendo..mi state davvero. Davvero dicendo. Che dopo 5 giorni vi state ancora lamentando?" chiede la donna con un tono di voce talmente calmo e secco da mettere i brividi. Lascia indugiare lo sguardo su tutti i presenti, fermandosi qualche secondo in più sull'uomo pelato.
    "Vi ho detto fin dal primo giorno che non lo avremmo lasciato morire nel deserto. Qualunque cosa sia, qualunque bestia o mostro sia, non lo lasceremo morire nel deserto. Non lo lasceremo. Morire. Nel deserto." cerca di scandire bene le ultime parole come se volesse essere certa che il concetto entrasse bene in testa a tutti.
    "Dico solo che..dico solo..che o lo curiamo o lo lasciamo qui, non ha senso continuare a.."
    "Silenzio!" lo ammonisce lei "Io devo pensare a dirigere gli scavi, ho chiesto a voi di prendervene cura, lo avete fatto?" chiede a tono di voce molto alto ma fermo e calmo.
    Un borbottio di risposta lascia intendere quale sia stato il loro atteggiamento nei suoi confronti fino a quel momento.
    "E allora non provare. Ripeto. Non provare a lamentarti per la sua lenta guarigione. La colpa è solo vostra. E staremo qui finchè non starà meglio." conclude volgendo le spalle per tornare nella sua tenda.
    "M-ma nessuno ha il coraggio di avvicinarsi a lui.." prova a ribattere una voce tra la folla, zittita immediatamente da un'occhiataccia glaciale della donna. Non c'è altro da dire.
    Kimberly è sempre la prima ad andare in avanscoperta per trovare nuove aree, e l'unica che spesso rimane a dormire nelle cave per assicurarsi che le gallerie non crollino. E' il capo di quella spedizione, e Thalia sa bene che si tratta di una donna severa ma giusta.
    Tuttavia la sua priorità sono gli scavi, e non puo' fare altro che delegare il compito di occuparsi di Vincent ai suoi uomini, sperando che lo portino a termine.
    Finalmente è ora di cena. Vengono distribuiti dei pezzi di carne secca e alcune foglie di cactus a cui sono state tolte le spine e che fungono da alimento idratante, necessarie per sopravvivere alla calura subita durante il giorno.
    - - - - - - - -
    Una volta finita la medicazione, Vincent ringrazia Bios e si distende nuovamente sugli stracci.
    "A proposito di quella ragazzina..è importante che tu la conosca. Se accetti di aiutarmi con il mio problema, è fondamentale che venga con te.." le dice passandosi una mano sul viso stanco.
    "Di solito mi viene a trovare all'ora di cena, dovrebbe essere qui a momenti." conclude prima di sorseggiare altra acqua per irrigare la gola dopo aver parlato tanto.

    Post un po' lungo D:
    Prima un post per Thalia che entra in scena, e poi Bios.
    Thalia è già a conoscenza delle disavventure di Vincent, ma non sa che lui le vuole chiedere di andare in missione con Bios :già:
     
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  8. Aerith˜
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    Quando Tahlia si era spinta verso nord non pensava di certo di trovare un enorme deserto così caldo e desolato. Ma la cosa che la stupii maggiormente fu la città volante
    Lithoscaelia. Era a dir poco impressionante e difficile credere ai propri occhi vedendola solcare le nuvole. Tahlia voleva avere l'opportunità di salirci e di visitarla ma era gente strana quella di Lithoscaelia, gente altezzosa con la puzza sotto il naso che non permetteva alla gente comune di poterla visitare.
    Ma a Tahlia poco cambiava soprattutto non le interessava visitare una città con gente così meschina, ironico però visto che neppure a Covtendruz erano permessi i visitatori. Ma è una cosa totalmente diversa! pensava Tahlia quando faceva paragoni tra le due.
    Appena all'inizio del deserto Tahlia si imbattè in un accampamento particolare.
    Immerso nelle dune di sabbia, illuminato da un sole cocente vi era un accampamento con diverse tende e tanta gente abbronzata dal corpo massiccio e allenato. Sia uomini che donne che stavano lavorando. Osservandoli bene Tahlia si rese conto che erano dei minatori. Uno scoppio di gioia che le ricordava il suo lavoro le riempì il cuore. Voleva assolutamente aiutarli! Era da molti mesi ormai che non lavorava e sarebbe stata di certo una nuova esperienza, non aveva mai lavorato con la sabbia, ma sopratutto sotto il sole. Non era di certo una ragazza abbronzata e dal corpo muscoloso, anzi sembrava un fantasma con un braccio luccicante che si aggirava in mezzo a degli armadi. Ma Tahlia quando si mette in testa qualcosa non si ferma e arriva dritto all'obiettivo.

    Dopo un po' di moine riuscì a convincere la capo cantiere. Una donna molto alta, dall'aspetto spaventoso e mascolino, ma dal cuore tenero e giusto. Le aveva mostrato la sua micidiale trivella e le sue capacità, così era stata presa su.
    ------------------------------------------------------------------------------------------------
    E' l'ora di cena e Tahlia è stufa di ascoltare i discorsi di quella gente Zoticoni e ignoranti.. pensava ascoltandoli e dileguandosi fra le tende. Ne aveva le scatole piene di sentirli lamentare, erano solo dei paurosi e degli scansafatiche e Tahlia apprezzava molto che la capa li sgridasse, se lo meritavano.
    Si stava dirigendo verso la tenda del suo amico. Aveva con sè la sua cena ed era riuscita a rubacchiare un pezzo di pane in più e una borraccia con dell'acqua.
    Almeno in piccola parte ci avrebbe pensato lei al suo amico.
    Era di fronte alla tenda e con la mano destra scostò il telo dell'entrata ed entrò: Eccomi qui! E' l'ora della cena! disse a gran voce e sorridendo.
    Stava ancora sorridendo quando all'improvviso sgranò gli occhi e guardò di fronte a sè.
    E tu chi sei? chiese guardando una ragazzina dall'aspetto molto più giovane del suo. Aveva lunghi capelli color avorio ed era esile. Stava vicino a Vincent ma non aveva capito cosa stesse facendo.


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    Nome: Tahlia | Sesso: Femmina | Età: 18 | Provenienza: Covtendruz | Razza: Umana | Des;For;Cos;Int; |




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    Trivella esplosiva: 「3/3 cariche」
    Quando usa la sua mano sotto forma di trivella può aggiungere della polvere esplosiva alla mano per renderla infuocata.


    Visione Felis Catus:: 「2/2 cariche」
    Data la lunga permanenza sotto terra, gli abitanti di Covtendruz si sono dovuti adattare alla poca e a volte inesistente illuminazione, al punto da sviluppare la visione al buio. La vista notturna e diurna è aiutata dalla capacita della pupilla di dilatarsi enormemente al buio e di ridursi ad una fessura durante il giorno senza limiti di tempo, per avere sempre la quantità di luce ideale che colpisca l'occhio. Si deve però stare attenti al cambio repentino di luminosità perchè puo' rendere accecati. Lo sviluppo visivo ha permesso di aumentare la definizione delle immagini percepite dai loro occhi.

    Equipaggiamento:

    -Pugnale
    -polvere esplosiva attivata da fiammiferi e accendino
    -Trivella nella mano sinistra

    Note Giocatore:
    Ha un famiglio, una talpa di nome Poe che si trasforma in una talpa gigante quando Tahlia è in estremo pericolo.
    E' lunatica e ogni tanto viene presa da uno stato di euforia. Ha un braccio meccanico, sinistro, che si può trasformare in trivella.




     
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    Un puma? sì, sono animali di montagna ma penso che da quelle parti la zona sia ancora desertica, giusto? "troppo caldo per animali del genere" pensò Bios chiedendosi se l'animale raccontatole da Vincent non fosse altro che un Puma modificato dal cataclisma. Ma comunque... "cosa ci farà lì un animale del genere? sceso dalle montagne?" era la cosa più credibile a cui riusciva a pensare. Poco dopo Bios riuscì a sentire i discorsi degli uomini all'esterno, erano distanti ma si riusciva bene a distinguere le parole, parlavano a voce molto alta. "E quindi hanno semplicemente paura di lui? Codardi". Vincent le mostrò alcuni morsi che aveva sul corpo ma Bios non riusciva proprio a spiegarseli e per questo rimase in silenzio continuando a pensare che si trattasse di qualche creatura mutata da Cataclisma. "Ragazzina?" si chiese proprio mentre alle sue spalle arrivò lei. Tenendo la mano sinistra sopra la testa per tenere il turbante blu si girò per vedere chi fosse entrato e dopo averla squadrata, "un braccio meccanico, Chomer Chayul'i?" senza dire niente spostò lo sguardo di nuovo su di Vincent dicendogli Immagino che questa ragazzina sia lei. Si avvicinò poi alla ragazzina toccandole il braccio non meccanico O quelli di Chomer Chayul'i hanno migliorato i loro androidi o tu non sei di Chomer Chayul'i le disse con un freddo sguardo. Bios si presentò con voce ferma per poi continuare sono qui perché il signor lupo qui dietro di me mi ha ingaggiato e poi continuò girandosi verso di lui e sì, quella gentile è Sara, non pensare che ti aiuti senza niente in cambio.


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    Nome: Bios | Sesso: F | Età: 4 (16) | Provenienza: Mugtjat | Razza: Mutante | Int;Des;For;Cos |




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    Ingerendo una speciale pillola rossa il sangue di Bios diventa estremamente tossico se respirato o ingerito e oltretutto in questo stato se entra in contatto con l'aria inizia a trasformarsi in gas letale. Più la ferita è grande più "sangue gassoso" fuoriesce, creando una vera e propria nube di gas velenoso intorno a Bios.
    Vid: 「3/3 cariche」
    Delle speciali pastiglie bianche aumentano la percezione dell'ambiente circostante a Bios, scientificamente parlando il cervello di Bios diventa un super calcolatore che riesce a prevedere qualsiasi movimento circostante a lei di qualche secondo.
    Teplokrovnyy: 「2/2 cariche」
    Ingerendo una pillola azzurra il sangue della ragazza diventa estremamente infiammabile, tanto infiammabile che se una scintilla dovesse entrare in contatto con il sangue in circolazione nel corpo di Bios non si avrebbe un effetto tanto diverso di un Zeppelin che prende fuoco.

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    Note Giocatore:
    Bios appare come una ragazza di 16 anni senza particolari stranezze. Ha spesso un'espressione arrogante.
    Bios è in grado di perdere e più o meno rigenerarsi ( dipende dal danno ) parti del corpo come braccia o gambe, perfino la testa. Ha un' alta resistenza al dolore.


     
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    Quando Thalia fa il suo ingresso si crea un attimo di silenzio, sicuramente non si aspettava l'arrivo di Bios.
    "Eccola, lei è Thalia." dice sbrigativamente Vincent. Avrebbero avuto tempo di parlare, ma ora lui è stanco, e spera solo di poter riposare e magari mangiare qualcosa. Notando cosa porta con sè la ragazza le fa un cenno di ringraziamento con il capo.
    "Non preoccuparti, pago sempre i miei debiti.." dice annuendo verso Bios.
    "Adesso per favore, avvicinatevi entrambe..voglio spiegarvi le ultime cose." dice lui con voce un po' roca. Si passa la mano sul visto sospirando, il che gli provoca ancora una volta uno spasmo di tosse. Una volta ripresosi, continua il suo discorso, prima di tutto rivolgendosi a Thalia.
    "Sei stata molto gentile con me, e non te lo chiederei se non fosse importante. Ti ho parlato del fatto che avevo bisogno del veleno di quella creatura per curarmi, e che stavo aspettando qualcuno che mi avrebbe aiutato..beh questa persona è Bios." dice facendo un cenno verso la ragazzina.
    "Ma per riuscirci, lei avrà bisogno di te. Quando sono fuggito dall'attacco, l'entrata della grotta è crollata alle mie spalle. Probabilmente urtando le pareti nello scontro abbiamo fatto franare una parte di quella roccia porosa, in fondo l'apertura della grotta era molto piccola e stretta.. Tu sei un'ottima scavatrice, ho pensato che con il tuo aiuto Bios avrebbe potuto raggiungere la grotta..ho anche segnato il punto dove si trova più o meno, non sarà difficile arrivarci.." dice aspettando la risposta della ragazza con i capelli rossi.
    Un post a testa :sisi:
     
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  11. Aerith˜
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    La ragazzina che nascondeva il volto e il capo con un turbante si avvicinò a Tahlia e toccandole il braccio destro, quello di carne, nominò Chomer Chayul'i. Forse li conosceva quei pazzi scienziati. Guardò un po' male Tahlia e poi ritornò da Vincent che stava disteso a letto dolorante.
    Furono richiamate entrambe dal lupo e Tahlia gli si avvicinò appogiando su un piccolo tavolino le provviste che gli aveva portato per la cena.
    Aveva qualcosa da chiederle. Le aveva raccontato di come si era procurato quella ferita ed ora le stava chiedendo di aiutarlo, aiutando quella ragazzina di nome Bios. Avrebbero lavorato bene insieme? Tahlia non lo sapeva ma avrebbe fatto di tutto per il suo amico. E nessuno avrebbe fatto un ottimo lavoro come lei se si trattava di scavare e trivellare.
    Ho capito, non preoccuparti. Ho promesso che ti avrei aiutato e non me lo perdonerei se non riuscissi nell'impresa. Chi lo racconterebbe a Ferina poi? disse ridendo e sorridendo. Volevo tirarlo un po' su di morale.

    Si girò verso la ragazzina.
    Possiamo partire in qualsiasi momento, il tempo è prezioso! le disse con espressione determinata.


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    Quindi il tuo nome è Tahlia? disse dopo aver aspettato il discorso fra loro due "il suo bracco mi ricorda molto quello che aveva il tipo di Grysolium, anche se, questo non sembra così avanzato come quell'altro". La ragazzina iniziò a srotolarsi dalla testa il turbante mostrando ai presenti i suoi lunghi capelli. Non mi interessa il denaro, voglio informazioni o oggetti utili "come ha detto è un erborista, avrà sicuramente qualcosa di interessante" si guardò un po' in giro per vedere dove sedersi o magari stendersi per passare la notte. "Uhm poco spazioso qui" pensò mettendosi attorno alla vita la lunga e leggera sciarpa blu usata da lei come turbante. Calma ragazzina, abbiamo ancora tempo. Le ferite del tuo amico non sono così gravi da dover correre. dette un'occhiata a Vincent per poi continuare, ci muoveremo domani all'alba. La notte nel deserto è gelida dovresti ben saperlo e non avremmo nemmeno punti di riferimento oltre le stelle e sfortunatamente per te non sono molto brava a seguire queste "e non ho proprio voglia di camminare per diverse ore per il freddo deserto rischiando di calpestare qualche serpente velenoso involontariamente" partiremo come ho detto appena il sole inizierà a sorgere quando ancora non sarà così caldo sperando di non metterci troppo. "Per sicurezza sarà meglio portarsi diversa acqua e magari del cibo". Poi togliendo lo sguardo da Tahlia per avvicinarsi all'ingresso della tenda per guardare all'esterno "è il tramonto" quindi, dove dormirò?


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    Sentendo il nome di Ferina, Vincent sorride debolmente. Ma è evidente che non voglia perdersi in pensieri nostalgici al momento.
    "Di denaro non ne ho in ogni caso, avevo già messo in conto di sdebitarmi in altro modo." dice rivolto verso Bios. Poi guardando Thalia le sussurra "Ti ringrazio.."
    "Ad ogni modo la ragazzina ha ragione, meglio che aspettiate la mattina. Ho segnato su questa mappa il punto dove speravo di trovare il muschio, da quelle parti c'è la grotta..forse vi conviene partire insieme ai minatori, una volta sulle montagne potrete proseguire da sole." sembra davvero stanco, ha smangiucchiato qualcosa di quello che gli ha portato Thalia e adesso sorseggia altra acqua dalla brocca.
    "Per il tuo alloggio, Bios, non ti posso aiutare. Tutto quello che ho è qui dentro, e come vedi non è molto. Forse avrai più fortuna a dormire dove sta Thalia."
    E detto questo fa un cenno a entrambe per dire che non ha altro da aggiungere, e si sistema più comodamente sperando di prendere sonno.
    Post liberi fino a che non dormite :sisi:
     
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  14. Aerith˜
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    Entrambi dissero a Tahlia che era meglio non affrettare le cose e che potevano tranquillamente aspettare l'alba. Con un espressione un po' sconsolata Tahlia rispose Eh va bene.. camminando un po' avanti e indietro.
    Vincent diede loro una mappa, un po' abbozzata dove veniva indicato all'incirca il punto in cui avremmo trovato la grotta e quindi il prezioso muschio. Anche i minatori sarebbero partiti all'alba quindi propose loro di partire con loro e poi di proseguire con la nostra missione. Tahlia fece un cenno con il capo in modo da fargli capire che aveva capito. Era molto stanco e dopo averlo salutato dolcemente raggiunse Bios in prossimità della tenda. Non aveva un posto in cui dormire e Vincent aveva preso in causa Tahlia. Sarebbe stata l'occasione giusta per fare due chiacchere con la ragazzina pensò Tahlia.
    Vieni, puoi venire nella mia tenda. Tahlia disse sorridendo a Bios.
    Non riusciva bene a decifrarla era così..particolare, qualcosa nei suoi occhi aveva un bagliore diverso rispetto quello degli altri.
    Uscirono dalla tenda e con un cenno le fece segno di seguirla.
    I minatori stavano ancora facendo baldoria accanto al focolare Se si comportano sempre così non finiranno mai di lavorare.. pensò Tahlia guardandoli con disgusto. Quando si era unita a loro aveva sperato di trovare della brava gente che amava il proprio lavoro, invece si era dovuta accontentare di persone che non aveva proprio voglia di stare li. L'unica che le scaturisse rispetto era la capa. Per fortuna l'aver scavato in quelle condizioni le aveva permesso di fare un'esperienza in più, però sotto il sole cocente era davvero faticoso per i suoi gusti.
    La tenda in cui stava Tahlia era poco più esterna alle altre, era condivisa tra lei e altre due donne, erano delle tipe tranquille dal sonno pesante, se anche avessero parlato tutta la notte non si sarebbero svegliate, anzi avrebbero disturbato di più loro con il loro russare.
    Vieni, è questa qui! disse Tahlia indicando a Bios la sua tenda ed entrando.


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    "Andare con questa tipetta?" Ho capito rispose alle parole di Vincent mentre Tahlia si avvicinò all'uscita della tenda facendo cenno e dicendole che poteva stare da lei quella notte. Bios senza dir nulla la seguì "magari riesco a ottenere qualche informazione su quel braccio... anche se probabilmente non è chi sa quale storia, glie l'avranno cambiato gli androidi". Il cambio di temperatura si sentiva, e non poco; è così incredibile come nel deserto la temperatura riesca a cambiare così drasticamente dal giorno alla notte. "Per me non è un problema" pensò per l'appunto alla temperatura, Bios è stata studiata per lavorare all'esterno e sopratutto è stata studiata per combattere ferendosi... il dolore che sia fisico, o dovuto alla temperatura era molto più lieve in lei. "Quanto baccano che stanno facendo ancora questi" si disse guardando la gente raccolta attorno al fuoco "Lithoscaeliani". La ragazzina si avvicinò ad una grande tenda, dal esterno sembrava proprio che potesse contenere diverse persone "non è proprio come la tenda di quel vecchio lupo". La ragazza la fece entrare e Bios poté ammirare l'interno di questa tenda. Al centro si poteva notare un grande tappeto rosso, c'erano diverse casse, o per meglio dire bauli sparsi qua e la senza però dare l'idea di disordine. Notò subito due ragazze che stavano dormendo, pesantemente sentendo il russare. Una era distesa per terra dentro quello che sembrava un sacco a pelo mentre l'altra era rialzata da terra, in una sorta di amaca. Poteva notare a terra dall'altro lato di dove si trovavano le due ragazze un altro sacco a pelo già steso a terra. Senza preoccuparsi se quello fosse di Tahlia Bios si avvicinò a questo e lasciando le sue cose vicino a questo si sedette. Ho conosciuto un'altra persona come te... intendo, con un braccio meccanico. Questo però aveva anche la gamba così "vediamo di fare in modo che questa tipa inizi a fidarsi di me".


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