Un mare in tempesta.

[20 dicembre 2E5 - 21 dicembre 2E5]

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  1. Pappo il Barbone
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    E' sempre...così difficile congedarmi da Luna.
    Nonostante ormai sia successo quasi due settimane fa, la sua mancanza la sento sempre, costantemente.
    Vorrei tanto portarla in giro con me a viaggiare, ma ho paura a farlo, paura che possa succederle qualcosa, paura che non riesca a proteggerla dal mondo esterno.
    Non posso correre il rischio di perderla, anche se sentirla così distante è ugualmente doloroso.
    Partii il giorno dopo che Luna decise di ospitare quelle ragazze, di cui una avevo già avuto modo di conoscere, la ragazza dai capelli rossi e dal duplice volto, dev'essere stata dura per lei dividersi dalle sue amiche.
    In un certo senso, speravo di poter entrare il contatto con qualcuna delle altre ragazze che lasciai a Chinerea, anche se per una buona volta vorrei potermi svagare, allontanandomi più del solito dal resto delle città conosciute, anche se ciò mi avrebbe tenuta molto più lontana da mia sorella.
    Però, forse, in questo modo, avrei davvero avuto qualcosa di bello da raccontarle, qualcosa che le avrebbe fatto spalancare gli occhi dallo stupore.
    Tramite una cartina, segnai un punto d'interesse, nei pressi del mare, un punto estremamente lontano che mi avrebbe tenuta in viaggio per diversi giorni, considerando eventuali pause.
    Chiamai le due guardie della carrozza e cominciammo a partire, verso l'ignoto.
    Il giorni a seguire consistono in diverse soste, nei pressi di piccoli insediamenti o villaggi, dove a quanto pare facevano capolino anche qualche mercante, in modo tale da poter fare anche eventuale rifornimento.
    è durante queste pause che comincio a sentire delle voci, piuttosto inusuali, un po' come quelle che feci partire circa i movimenti di Dagmatem.
    Un villaggio portuale, Wannyr, dimenticata da tempo ormai, sembra essere diventata una meta per molti viandanti, i quali però sembrano come dimenticare ciò che sembrano voler dire a riguardo.
    Riesco addirittura ad incrociare uno di questi viaggiatori, al che la mia curiosità ed interesse vanno tutti verso questo villaggio in riva al mare.
    Alla fine, arrivo dunque al villaggio in questione, o meglio nei paraggi di esso, dove decido che è arrivato il momento di proseguire a piedi, ho avuto come l'impressione che proseguire in carrozza avrebbe dato troppo nell'occhio.

    Voi due rimanete qui a fare la guardia, non credo che ci metterò molto.
    Le ultime parole famose, pensai.
    Il luogo dove mi trovai e dove in questo momento mi trovo è nei pressi di una piccola abitazione, staccata dal villaggio di Wannyr ma comunque nelle vicinanze, in compagnia di una persona anziana, e di altre 3 persone.
    Una di esse la riconosco subito.

    Piccoletta!
    Esclamo sorpresa nel vederla in un luogo così distante, nel mentre ignoro al momento le altre due persone, le quali sembrano entrambi dei maschi di bel aspetto, a modo loro davvero bizzarri, come me.
    Poco dopo, l'anziano signore sembra come iniziare un racconto, un racconto riguardante il fantomatico villaggio portuale.
    Comincia a parlare di quanto il villaggio sia misteriosamente cambiato, di punto in bianco, nel mentre tornava da un viaggio in barca e di come, colpito da un senso di angoscia, ha deciso di isolarsi spaventato dal resto del villaggio.
    Provo molta pena per quest'uomo, del resto non è mai facile per una persona anziana sopportare il fardello di una città che subisce un mutamento del genere, l'isolamento è senza dubbio la scappatoia più comoda se non hai più niente da perdere, o se perdi tutto in un colpo solo.
    In un certo senso, riesco a rispecchiarmi in questo eremita...affidare agli altri il proprio fardello, lavandosene le mani isolandosi per vivere una vita tranquilla.
    Non spetta a me impartire lezioni di vita ad un vecchio soprattutto se sono capace anchio a tali atti di egoismo.
    Entrati nella sua dimora, mi siedo sulla prima sedia a portata di sguardo, sulla quale comincio a tirare fuori il mio mazzo di carte, cominciando a mischiarlo con agilità per far passare il tempo.

    Dimmi un po' eremita, cosa ti fa pensare con una tale certezza che siamo qui con intenzioni benevole?
    Faccio una piccola pausa, senza guardare negli occhi nessuno, con lo sguardo fisso sulle carte.
    Senza offesa per nessuno ma qui vedo solo facce poco raccomandabili.
    Proseguo ulteriormente, sempre con lo sguardo fisso sulle carte.
    Compresa la mia, ovviamente.
    Eheheh.

    Concludo facendo una lieve risata divertita.


    njaUBQx
    Nome: Soledad Ciaran | Sesso: F | Età: 24 | Provenienza: Daevan | Razza: Umano | Int;Des;Cos;For |




    Abilità:
    Carte Magnetiche: 「3/3 cariche」
    Soledad infonde in una o più carte una speciale aura arcana di colore blu intenso, tale carta/e viene piazzata sul terreno permettendo a Soledad di teletrasportarsi nel punto esatto dove si trova la carta in qualunque momento, potendo però teletrasportarsi una volta sola per carta.
    [N° di cariche utilizzate = N° di carte utilizzate]

    Laser Arcano: 「2/2 cariche」
    Soledad fa roteare davanti a se un glifo magico composto da 5 carte che genera un raggio laser magico perforante davanti a sé, con un raggio d'azione pari a 10m.
    [N° carte richieste per l'attivazione = 5 carte]

    Equipaggiamento:
    - Carte da lancio arcane (40/40)
    Note Giocatore:
    Ha uno sguardo penetrante ed intenso, inoltre spesso tiene in mano una delle carte del suo mazzo, per puro sfizio.
    La Letture dell'Anima le consente di riconoscere il vero carattere delle persone.




     
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