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Quando Anne mette piede nel bosco, puo' sentire un odore particolare, quasi un aroma dolciastro simile al miele. Tuttavia è talmente debole che puo' tranquillamente trattarsi del profumo di un qualche tipo di polline.
Gli alberi variano di dimensione, sulla sua strada incontra sia alberi stranamente bassi e tozzi, che alberi altissimi di cui a malapena si vedono le fronde. Sembra incredibile che gli arbusti più bassi siano riusciti a proliferare nonostante quelli più grandi sembrino rubargli sole e nutrimento, eppure basta un'occhiata veloce per accorgersi di come le piante siano tutte sane e rigogliose.
Il cammino prosegue tranquillo, ma dopo un'oretta, Anne sente di nuovo l'aroma dolciastro, come se si stesse ripresentando più forte di prima. E sembra accompagnato da un fruscio alla sua destra, anche questo però quasi impercettibile.
Il sole pomeridiano penetra tra il fogliame in fasci che illuminano debolmente lo spazio intorno alla ragazza.
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"Particolare questa vegetazione" continuai a pensare guardandomi attorno. Non solo le piante in quel bosco erano di specie diversa ma sembrava che non c'entrassero nulla con la vegetazione locale, ogni tanto mi capitò di intravedere particolari cactus per dire. La cosa più inquietante è che mi sentii sempre osservata, anche se sapevo che mi trovavo da sola. Piano piano iniziai ad avere qualche dubbio sulla mia scelta di attraversare questo posto.
Heh heh Anne, cosa stai dicendo? è tutto sotto controllo!
Mi dissi avanzando nel bosco che si faceva sempre più scuro e quindi tetro.
Camminai per circa un'ora, continuando a girare lo sguardo dietro di me e stando sempre sull'attenti, "e questo? c'era anche prima?" mi chiesi sentendo un particolare odore, un'aroma dal tocco molto dolce.
Aaaaaa!
"Che sbadata, mi sono completamente dimenticata di portare qualcosa da mangiare durante il viaggio!"
E in quel momento sentii un fruscio alla mia destra, pensai subito che si trattasse di un qualche animaletto, per esempio un coniglio e non avendo preso niente da mangiare avrei potuto provare a catturarlo e metterlo su uno spiedo.
Quindi mi avvicinai a dove avevo sentito il rumore, anche se non ne ero veramente sicura... era talmente fioco il fruscio che potrei essermelo immaginata.
Ehi bel coniglietto esci fuori...
Iniziai a scostare un po' di foglie a caso di un cespuglio, non ero sicura da dove provenisse esattamente il rumore, "me lo sarò immaginata?"
Nome: Heilgard Anne Gwendaline II | Sesso: F | Età: 26 (0) | Provenienza: Dagmatem | Razza: Umano | For;Cos;Int;Des |
Abilità:
Effusio Vitae: 「3/3 cariche」
Enunciando la formula magica tutte le piante nell'area circostante ( 5 metri ) muoiono e la loro forza vitale viene assorbita da Heilgard. Questo le permette sia di curare i danni meno gravi sia potenziare le sua abilità combattive. Non è usabile in coppia con un'altra abilità.
Effusio Mortis: 「2/2 cariche」
Enunciando la formula magica e toccando un corpo senza vita lo può assorbire per apprenderne delle abilità in base alla creatura assorbita. Se assorbe un lupo può aumentare esponenzialmente il suo fiuto , avere agilità bestiali o anche ululare; se al contrario assorbe un essere umano apprenderà (se ha avuto) tecniche che sapeva padroneggiare particolarmente o semplicemente aumenterà la forza fisica o magica. Più il cadavere assorbito è pesante più ne risente Heilgard, in quanto "sente tale peso". Oltre a questo può assumere tratti particolari del corpo assorbito meramente estetici, come cambio del colore dei capelli, scaglie sulla pelle ecc... Non è usabile in coppia con altre abilità.
Equipaggiamento:
- Armatura leggera
- Spada pesante
- Scudo rotondo in metallo
- Ciondolo magico "Orocholm"
Note Giocatore:
Heilgard è una nobile di Dagmatem, quella che in questo momento controlla una familia di questa città. Gli altri giocatori non possono saperlo se non conoscono bene Dagmatem o se Anne stessa non glie lo rivela.
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Dopo aver scostato qualche ramo, ad Anne sembra di non star trovano la fonte del rumore, anche se il profumo dolciastro continua a farsi sentire. Guardando per qualche secondo le foglie davanti a sé non le sembra di vedere nulla, fino a quando quelle stesse foglie sembrano tremolare e con uno squittio 'qualcosa' si precipita fuori dalla vegetazione, passandole accanto e posizionandosi alle sue spalle.
É una piccola creaturina tremolante, la cui testa arriva poco sopra il ginocchio di Anne. Ha un corpo soffice, dall'aspetto polposo, e indossa vesti composte da dozzine di foglie e pigne. Due foglie più grandi gli coprono le spalle, come se stesse indossando un mantello, e porta in testa la buccia di un frutto difficile da riconoscere, abilmente scavata e modellata per sembrare un elmetto. Tiene tra le mani uno stelo, impugnandolo come se fosse una lancia. Emette un profumo dolciastro molto gradevole, e anche se non ha una vera e propria bocca per comunicare, é abbastanza facile capire dall'espressione dei suoi occhi cosa prova.
Sembra intimorito da Anne, tiene lo stelo come a volersi proteggere, ma allo stesso tempo non sembra intenzionato ad allontanarsi.
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"Ahhh, non c'è niente qui! " esclamai mentalmente sbagliandomi di grosso, le foglie iniziarono di nuovo a muoversi e una creatura si lanciò fuori portandosele dietro.
AAAAA!
Urlai spaventata cadendo sul sedere per poi rialzarmi velocemente da terra per vedere cos'era uscito fuori. In piedi mi girai subito verso dove si era lanciata la creatura e capì subito che non si trattava di un coniglio... o di un qualunque altro animale da me conosciuto.
Sei... sei un marsupiale?
Gli chiesi curiosa non sapendo nemmeno se mi avrebbe capito. Sicuramente non era un animaletto, portava dei vestiti, probabilmente fatti a mano.
Stai calmo piccoletto, non ti voglio mangiare.
Gli dissi sorridendo preoccupata alzando entrambe le mani per fargli vedere che non volevo combattere... piano piano mi inchinai tenendo le mani ben in vista...
Non ti mangioooooo! anche se ho fame.
Lo osservai rialzandomi piano piano, per non spaventarlo... aveva una buccia di un frutto enorme che gli copriva la testa.
Il frutto di quella buccia che porti in testa dev'essere così enorme che probabilmente mi sfamerebbe.
Pensai ad alta voce.
Nome: Heilgard Anne Gwendaline II | Sesso: F | Età: 26 (0) | Provenienza: Dagmatem | Razza: Umano | For;Cos;Int;Des |
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Effusio Vitae: 「3/3 cariche」
Enunciando la formula magica tutte le piante nell'area circostante ( 5 metri ) muoiono e la loro forza vitale viene assorbita da Heilgard. Questo le permette sia di curare i danni meno gravi sia potenziare le sua abilità combattive. Non è usabile in coppia con un'altra abilità.
Effusio Mortis: 「2/2 cariche」
Enunciando la formula magica e toccando un corpo senza vita lo può assorbire per apprenderne delle abilità in base alla creatura assorbita. Se assorbe un lupo può aumentare esponenzialmente il suo fiuto , avere agilità bestiali o anche ululare; se al contrario assorbe un essere umano apprenderà (se ha avuto) tecniche che sapeva padroneggiare particolarmente o semplicemente aumenterà la forza fisica o magica. Più il cadavere assorbito è pesante più ne risente Heilgard, in quanto "sente tale peso". Oltre a questo può assumere tratti particolari del corpo assorbito meramente estetici, come cambio del colore dei capelli, scaglie sulla pelle ecc... Non è usabile in coppia con altre abilità.
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Note Giocatore:
Heilgard è una nobile di Dagmatem, quella che in questo momento controlla una familia di questa città. Gli altri giocatori non possono saperlo se non conoscono bene Dagmatem o se Anne stessa non glie lo rivela.
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Alle parole e ai gesti di Anne, la creaturina reagisce facendo un passetto indietro o squittendo spaventato, ma sembra non voglia muoversi da dove si trova. Non è possibile capire se è in grado di comprendere quello che gli sta dicendo, continua a tenere stretta tra le manine la lancia improvvisata, e quando lei fa riferimento alla buccia che usa come elmetto, squittisce ancora una volta spaventato proteggendosi il capo.
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Ma allora mi capisci piccoletto! Ahah!
Dissi in riferimento al fatto che quando parlai della buccia che porta in testa rispose proteggendosi il capo.
Mi sedetti in terra, non volevo sembrare ostile e gli feci di nuovo vedere i palmi vuoti.
"Non avevo mai visto una creatura simile, sembra in simbiosi con la natura di questo posto. Chi sa se è nata dopo il Cataclisma o se esisteva anche prima. Ma sopratutto, è l'unico? NON E? CHE ADESSO VERRO' ATTACCATA DA UN ESERCITO?!" pensai senza preoccuparmi di nascondere le mie emozioni dal volto. Feci una faccia spaventata, più che altro preoccupata.
Io Anne, io amica.
Mi indicai pronunciando il mio nome, "di solito in queste situazioni dovrei porgere del cibo? peccato he io non abbia cibo nemmeno per me!" sospirai.
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La creaturina guarda i palmi aperti di Anne e con ancora un po' di diffidenza abbassa lo stelo. Poi si fruga nel mantello di foglie ed estrae la manina tenendo qualcosa al suo interno, sembra una bacca rotonda grossa come un'albicocca. La poggia a terra e squittendo indietreggia velocemente andando a nascondersi dietro un piccolo masso. Si vede la punta del suo elmetto e dello stelo sbucare fuori, ma lui resta rannicchiato aspettando che Anne se ne vada.
La bacca é così nutriente da far passare la fame a Anne se la mangia. |
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Vedo il piccoletto che inizia a fare qualcosa, "sta frugando tra le foglie dei suoi vestiti?", stava cercando probabilmente qualcosa. Speravo solo non fosse una sorta di bomba, "forse si sta solo grattando" pensai socchiudendo gli occhi per vedere meglio.
Tirò fuori un qualcosa di sferico, di color rosa con sfumature rosse, capì solo pochi secondi più tardi che si trattava di cibo, un frutto.
La creaturina scattò via, nascondendosi dietro un masso, è ancora visibile... "stiamo scherzando? mi sta dando da mangiare come se l'animaletto fossi io!", il mio animo era profondamente ferito! Mi alzai da terra e passandomi la mano sul volto mi avvicinai al frutto e lo raccolsi. Lo osservai, sembrava in tutto e per tutto una pesca, ma dai colori più caldi, sul rosso. Lo strofinai sulla manica e gli diedi un morso.
"Succoso e dolce!" pensai sedendomi di nuovo a terra continuando a gustarmi il frutto, era davvero buono.
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La creaturina resta per tutto il tempo dietro al masso, ogni tanto lo stelo accenna a qualche movimento, ma lui non emette un suono né controlla che Anne stia mangiando.
La bacca ha lo stesso profumo dolce della creatura, e dopo averla mangiata Anne si sente ritornare in forze.
Un leggero vento le accarezza la pelle, il tempo sembra non mostrare segni di pioggia in arrivo o altro, per quanto non sia facile capirlo con tutta quella vegetazione che nasconde il cielo. Ci vorranno ancora diverse ore prima che venga buio.
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"E' come se avessi fatto un pasto completo, mi sento ritornare le forze" pensai osservando il nocciolo del frutto per poi lasciarlo a terra. "Crescerà probabilmente in questo bosco" pensai osservando la natura intorno a me, ricordandomi che avevo una meta da raggiungere.
"Dovrei approfittare dell'energia ottenuta e raggiungere la fine di questo posto, non vorrei rimaner qui quando farà buio."
Sei ancora lì eh?
Bisbigliai osservando il muoversi dell'asta di quella creaturina. Mi avvicinai piano piano al masso dov'era nascosto e quando fui abbastanza vicina cercai di toccargli la testa.
"Vorrei almeno ringraziarlo... o ringraziarla?"
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Quando Anne poggia la mano sulla testa della creaturina, questa tremula leggermente ma resta ferma, e quando la toglie sembra farsi ancora più piccolo rannicchiandosi sempre più.
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La creaturina tremò un po' ma fui felice che il piccoletto non scappò, "coraggioso eh?" ripresi a camminare, verso l'uscita della foresta.
Ho perso un po' il conto, quanto tempo sarà trascorso?
Si stava facendo ormai buio, era passato un bel po' di tempo e l'aria stava diventando sempre più fredda, continuavo a chiedermi quanto mancasse all'uscita, stavo iniziando a preoccuparmi, "stai calma Anne, sei semplicemente in questo bosco, da sola ed al buio. E non sai che tipo di creature ci siano qui. Ahah."
Sapevo una cosa però, avevo superato da un po' il cuore della foresta, o comunque il "cuore" del percorso che stavo facendo lì dentro. Lo intuivo dal fatto che il bosco stava diventando sempre meno fitto. Almeno speravo di aver ragione, non vedevo l'ora di uscirne.
Dei fruscii ogni tanto mi facevano scattare l'attenzione e cercavo subito dopo di tranquillizzarmi, "sono solo degli animaletti! calma Anne."
Ormai era passato molto tempo, potevo vedere gli ultimi alberi di fronte a me.
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Il cammino di Anne prosegue tranquillo, anche se saltuariamente le arriva alle narici il dolce aroma della creaturina incontrata poco prima. Nonostante questo però è davvero difficile individuarla tra la vegetazione, e quando la ragazza sente di essere vicina alla fine della foresta ancora non è riuscita a capire dove il piccoletto si nasconda.
Finalmente gli alberi si fanno più radi, permettendole di scorgere il cielo azzurro, sebbene all'orizzonte sia possibile notare i primi stralci di rosa dietro al sole che inizia a calare. Ma altro attira la sua attenzione.
Molto in lontananza si puo' scorgere quello che è stato il centro del Cataclisma, come è stato segnato sulla mappa di fortuna scarabocchiata nel libro di Anne. Una nebbiolina cela quello che si nasconde in quel punto, e anche da quella distanza la ragazza puo' percepire leggere ondate di energia, quasi volessero avvisare gli avventurieri e i comuni passanti di fare dietrofront e tornare a casa. Non si possono distinguere forme o particolari, è tutto celato, eppure la solennità di quella visione è disarmante.
All'improvviso un debole squittio richiama l'attenzione della ragazza. Alle sue spalle si è ripresentata la creaturina, che con lo stelo tra le mani sembra cercare di avvicinarsi a lei senza successo. Tiene una mano su un tronco, e dalla sua espressione spaventata e incerta è facile intuire come vorrebbe raggiungere Anne, ma allo stesso tempo sembra terrorizzato dall'idea di lasciare la foresta. E' esitante, continua a fare dei passetti avanti e indietro come in un balletto, emettendo strani squittii quasi di indignazione per la situazione in cui si è trovato.
Finalmente sembra raccogliere il coraggio, si immobilizza con gli occhi chiusi, togliendo la mano dal tronco per stringerla insieme all'altra attorno alla lancia con una forza tale che sembra volerla spezzare, e con uno squittio che cresce sempre più di intensità si lancia verso Anne, finendole addosso e abbracciandole le gambe. Infine apre gli occhi e quasi sconvolto da quello che ha appena fatto si ritrae terrorizzato e tremante. Fa passare lo sguardo velocemente da Anne al bosco appena lasciato, e con uno squittio quasi impercettibile rimette una mano sulla gamba della ragazza, come aveva fatto poco prima con l'albero. E' ancora tremante, ma sembra stranamente determinato a restare con lei.
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"Sono fuori, finalmente!" era come se mi fossi tolta un enorme peso, per quanto infantile possa essere, ero semplicemente spaventata di rimanere in quel bosco da sola, al buio.
Il cielo stava cambiando colore, il tramonto mi riempiva la vista, era molto bello... ma non quanto quella sensazione, anzi, percezione. La sentivo chiaramente anche senza volgere lo sguardo in quella direzione, in fin dei conti ero una maga, "o probabilmente mi dovrei definire strega?".
L'energia magica del Cataclisma era molto chiara, non voleva che nessuno si avvicinasse, nessuno che non fosse degno almeno... "sicuramente non io, il mio potere magico è troppo infimo in confronto."
AH!
I miei pensieri furono di colpo spezzati, qualcosa mi toccò la gamba ed io feci un saltello dalla paura girando subito lo sguardo verso la mia gamba.
Cosetto!
ero molto sorpresa, non mi sarei mai aspettata che mi seguisse, pensavo fosse terrorizzato da me... risi un po'.
Che c'è? vuoi seguirmi?
Gli chiesi sorridendo.
Guarda che ho una grande avventura davanti a me! sicuro di voler partecipare!
Gli dissi nuovamente sorridendo.
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La creaturina sembra sussultare con Anne, quando questa viene colta di sorpresa, ma alle sue parole annuisce con vigore tenendo sempre ben salda la manina sulla sua gamba.
Il suo sguardo determinato adesso non tradisce alcuna esitazione, e si allontana di qualche passo da lei mettendosi a roteare la sua lancia come a volerla impressionare. I suoi movimenti non sembrano particolarmente esperti, sembra più quello che farebbe un bambino se volesse 'mimare una battaglia', ma la sua velocità è comunque ammirevole. Dopo aver finito di fare una serie di giravolte che dal suo punto di vista dovevano sembrare acrobatiche, si guarda addosso squittendo e poi inizia a frugarsi sotto il mantello fatto di foglie, estraendo quattro bacche simili a quelle che aveva dato ad Anne per pranzo. Tenendole tutte tra le mani a coppa e porgendole alla ragazza sembra dirle che sarà all'altezza del viaggio e che la aiuterà in qualche modo, che si tratti di combattere o nutrirla.
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