Umani ed Elfi

[22 Dicembre 2E5]

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  1. Pappo il Barbone
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    Che stanchezza, credevo che dormire all'aperto sarebbe stato un toccasana per mente e corpo, invece non è successo altro che svegliarmi con un torcicollo infernale!
    Non è stato per niente romantico dormire sotto le stelle, mi chiedo come sia stata la nottata per Madden e Bios, nella peggiore delle ipotesi Bios ci avrà guadagnato un mal di schiena.
    Forse avere il torcicollo non è poi così grave, se ci penso meglio.
    Sarà meglio rimettersi in viaggio, anche se ad essere sincera credo di non voler ancora tornare a casa, potrei approfittare della posizione in cui mi trovo ora per raggiungere un posto che vorrei visitare bene.
    Salgo sulla carrozza, massaggiando il collo per guadagnarci un po' di sollievo, potrei anche chiedere ad una delle mie guardie di massaggiarlo al posto mio, ma per come arrivo a trattarle a volte, non credo quanto gioverebbe alla mia incolumità farle avvicinare così tanto al mio collo.

    Ragazzi, ho avuto un ripensamento... non torneremo ancora a Grisolyum, ho intenzione di allungare ancora un po' il viaggio!
    Esclamo con fermezza, nel mentre gli sguardi dei miei due guardaspalle lasciano trapelare quanto siano felici delle mie intenzioni.
    ...Qualcosa da ridire?
    Dico con fare minaccioso, nel mentre il loro sguardo a questo punto si sposta piuttosto rapidamente sui cavalli e sulla strada.
    Bravi ragazzi, mi piace quando c'è intesa tra di noi.
    La meta che desidero raggiungere in questo momento è un villaggio che è riemerso nella mia mente, ne feci accenno a Funetsumi, Bios e alle altre due ragazze, e a quel mago di Dagmatem.

    Si va verso Altais, la sapete la strada.
    Altais, la cittadina abitata da una comunità di elfi e di umani, che hanno lavorato e continuano a lavorare in sintonia, trasformando una foresta in rovina in un florido villaggio cosparso di natura.
    La vista di quel villaggio è stata una delle più belle che mi sia mai capitata sott'occhio negli ultimi anni, devo assolutamente visitarlo nella sua interezza, non solo per un motivo di piacere ma anche di dovere personale.
    Un gruppo di Necromanti di Dagmatem rapì diversi ragazzi ad Altais, a causa di quell'evento la città ha passato un momento di turbolenza, la quale ha messo alla prova i legami tra le due razze che convivono, come se avessero giocato una partita di palla avvelenata gli uni contro gli altri.
    Per arrivare a destinazione, si stima un intero giorno di viaggio, in carrozza a passo spedito...il mio desiderio di arrivare il prima possibile a destinazione m'impedisce di fare una qualunque sosta, a meno che essa non sia urgente, ovviamente per i miei due compagni di viaggio almeno la metà delle soste che hanno domandato venivano classificate come "urgenti", infidi scansafatiche.
    Contro ogni pronostico, il fatidico giorno passa relativamente in fretta, i cavalli si meritano senza dubbio il resto del tempo in totale riposo, nel mentre la nostra carrozza viene accolta dalla vista delle prime case del villaggio: ognuna di esse aveva il proprio giardino di fiori, curato in maniera quasi maniacale, il quale condivideva lo stesso spazio con un orticello; su alcune casa stava anche cominciando a crescere qualche cespuglio d'erba e qualche rampicante.
    La via sulla quale ci troviamo, costantemente osservata da delle case sia sulla parte destra che sulla parte sinistra, si snoda al termine di essa, lasciando spazio ad un monumento di medie dimensioni del quale mi sfugge per adesso il significato, non tarderò a fare domande a riguardo, voglio conoscere il più possibile di questo luogo e raccontare tutto a Luna.
    Alla fine della via, la quale da lì si snoda a destra e a sinistra, si allarga una grossa piazza adibita a centro città e a mercato cittadino.
    In questa piazza c'è abbastanza spazio per poter parcheggiare la carrozza e, finalmente, scendere sulla terraferma.

    Altais, finalmente.
    Sussurro a braccia conserte, nel mentre attiro sin da subito lo sguardo di diversi cittadini di ambedue le razze, mi dimentico sempre di quanto il mio abito risalti più del dovuto in un paesaggio verdeggiante.


    njaUBQx
    Nome: Soledad Ciaran | Sesso: F | Età: 24 | Provenienza: Daevan | Razza: Umano | Int;Des;Cos;For |




    Abilità:
    Carte Magnetiche: 「3/3 cariche」
    Soledad infonde in una o più carte una speciale aura arcana di colore blu intenso, tale carta/e viene piazzata sul terreno permettendo a Soledad di teletrasportarsi nel punto esatto dove si trova la carta in qualunque momento, potendo però teletrasportarsi una volta sola per carta.
    [N° di cariche utilizzate = N° di carte utilizzate]

    Laser Arcano: 「2/2 cariche」
    Soledad fa roteare davanti a se un glifo magico composto da 5 carte che genera un raggio laser magico perforante davanti a sé, con un raggio d'azione pari a 10m.
    [N° carte richieste per l'attivazione = 5 carte]

    Equipaggiamento:
    - Carte da lancio arcane (40/40)
    Note Giocatore:
    Ha uno sguardo penetrante ed intenso, inoltre spesso tiene in mano una delle carte del suo mazzo, per puro sfizio.
    La Letture dell'Anima le consente di riconoscere il vero carattere delle persone.






    Edited by Pappo il Barbone - 12/11/2016, 14:30
     
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