Umani ed Elfi

[22 Dicembre 2E5]

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  1. Pappo il Barbone
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    Ah, quindi vi eravate rifugiate a Telaurëlhin... tra tutte siete state le più fortunate, in un certo senso.
    Rispondo in risposta alle richieste di Aedelwen, attendendo che anch'essa si sieda sulla panca.
    Bios l'ho vista fino ad un paio di giorni di fa...ci siamo trovate in una situazione abbastanza movimentata in compagnia di due gentiluomini.
    Un soggetto di scarsa compagnia...per lo meno ha la testa sulle spalle, anche se non mi piace per niente il suo atteggiamento.

    Proseguo con un tono di voce un po' irritato, per far capire quanto non sia il genere di personaggio che sopporto facilmente: troppo analitica, a tratti anche subdola, che pensa troppo a soddisfare i suoi desideri fregandosene delle conseguenze.
    Per quanto riguarda Funetsumi, l'ho vista...allegra? Era in compagnia di una nobilfanciulla di Dagmatem e la sua domestica, mi piacerebbe sapere come c'è finita in una simile compagnia? Tuttavia, per quanto il titolo nobiliare di quella donna non mi andava a genio, la ragazza era il buone mani e con il sorriso sulle labbra...sono passati diversi giorni però, ora potrebbe essere ovunque o anche in pericolo...o peggio ancora, potrebbe essere lei il pericolo per qualcun altro.
    Continuo a rispondere, con un tono però più serioso e a tratti anche preoccupato.
    Non so se Aedelwen sia al corrente delle "condizioni" di Funetsumi ma ogni giorno che passa potrebbe celare in sé una tragedia scatenata proprio da quella povera ragazza.
    Se fossi una persona cinica, sarei la prima ad optare per l'abbattimento di un soggetto come lei...ma non se lo merita, lei non ha colpe, immagino.
    Questo genere di pensieri meglio tenerli per me, non vorrei venir fraintesa, specialmente in compagnia di una persona che conosce Funetsumi.
    In quel momento, riesco fin io a sentire il brontolio della pancia di Aedelwen, al che non resisto dal fare una piccola risata, seguita puntualmente dal brontolio della mia pancia.
    Anche una donna di classe, a volte, non riesce a contenere la fame.

    C-Credo sia meglio cercare qualche chioschetto per mettere qualcosa sotto i denti, che dici?
    Dico con tono un po' imbarazzato, per poi alzarmi dalla panca, attendendo una risposta dalla ragazza elfica.
    Ora che ci penso dovrebbe quasi essere mezzogiorno, me n'ero completamente dimenticata, anche a causa dell'insieme di eventi che si sono susseguiti con il mio arrivo ad Altais.


    Nel frattempo, a pochi metri di distanza dalla nostra posizione, comincia poco alla volta a nascere una discussione accesa tra due uomini, uno umano e l'altro elfo, che partono parlando ad un tono di voce non troppo alto, fino a discutere con particolare animazione, a tono di voce sostenuto da ambedue le parti.
    "Che diamine vuoi da me? Io non ho fatto niente al tuo giardino! Non ho strappato nessun fiore o gettato rifiuti in questa foresta amazonica che definisci "giardino"."

    "Ti ho colto sul fatto, ha strappato delle rose dal mio giardino fregandotene del fatto che fosse proprietà privata...è inutile, voi umani siete tutti uguali, non potrete mai avere pieno rispetto per la natura o per il prossimo..."

    Cosa!? Come ti permetti!? Voi miserabili orecchie a punta siete stati accolti a braccia aperte qui e continuate a trattarci come dei criminali??"

    "V-Vi prego, basta litigare...!"
    A quella discussione apparentemente banale che vedeva l'elfo accusare l'umano di aver usurpato il suo giardino, una giovane ragazza elfica tenta inutilmente di soffocare la discussione, tentando in diversi modi di farli arrivare ad un compromesso.
    N-Non è che forse ti sei sbagliato? Magari stava solo raccogliendo qualcosa di suo che era finito oltre il tuo giardino!... No?
    La sua voce sembrava entrare nelle loro orecchie per poi uscire all'istante dall'altra parte, come se fosse solo una folata di vento che fischia leggermente.
    Vedendosi ignorata completamente, tenta addirittura di frapporsi tra i due litiganti, cercando di catturare la loro attenzione rischiando di aizzare però le ire su di lei.

    "Stanne fuori, Ish'la! Vai a ficcare il naso da un'altra parte!!!"
    Esclama violentemente l'umano, per poi spingere la ragazza usando il braccio, con abbastanza furia da buttarla a terra, magari anche senza averne l'intenzione.
    Ahi!
    Al che il litigante elfico prende l'umano per il colletto del vestito, infuriato dal vedere una sua simile trattata con tale sufficienza.
    Tra non molto sarebbe scoppiata una rissa se nessuno riesce a placare i due litiganti.
    Parte degli altri abitanti viene attirata da quella scenata, senza però intervenire , rimanendo ferma ad osservare la scena con estremo disagio.



    njaUBQx
    Nome: Soledad Ciaran | Sesso: F | Età: 24 | Provenienza: Daevan | Razza: Umano | Int;Des;Cos;For |




    Abilità:
    Carte Magnetiche: 「3/3 cariche」
    Soledad infonde in una o più carte una speciale aura arcana di colore blu intenso, tale carta/e viene piazzata sul terreno permettendo a Soledad di teletrasportarsi nel punto esatto dove si trova la carta in qualunque momento, potendo però teletrasportarsi una volta sola per carta.
    [N° di cariche utilizzate = N° di carte utilizzate]

    Laser Arcano: 「2/2 cariche」
    Soledad fa roteare davanti a se un glifo magico composto da 5 carte che genera un raggio laser magico perforante davanti a sé, con un raggio d'azione pari a 10m.
    [N° carte richieste per l'attivazione = 5 carte]

    Equipaggiamento:
    - Carte da lancio arcane (40/40)
    Note Giocatore:
    Ha uno sguardo penetrante ed intenso, inoltre spesso tiene in mano una delle carte del suo mazzo, per puro sfizio.
    La Letture dell'Anima le consente di riconoscere il vero carattere delle persone.




     
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