Un'Eco tra le Nuvole.

[16 Dicembre 2E5 - 23 Dicembre 2E5]

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    Eco disse che avrebbe aiutato Sara, e lei quasi voleva piangere dalla gioia.
    'CALMA! Calma! Sono maturata e mi so controllare.'
    Sara guardò Eco dritto negli occhi e con espressione seria lo ringraziò di cuore per la sua offerta di aiuto.
    "Non sei obbligato a farlo, perciò se ti vorrai allontanare in qualunque momento non esitare a farlo." gli disse sperando che lui prendesse sul serio quelle parole.
    Ormai eravamo quasi arrivati.
    "Non so di preciso dove si trovi questo avamposto, ma sono sicura che in una qualche mappa del vecchio mondo troveremo delle informazioni."
    'Chissà se il signor Phineas ne possiede una..'
    "Sai, forse so da chi potremmo andare per trovare una vecchia mappa, dovremo andare a trovare il mio ex precettore!" disse lei con entusiasmo. Era felice di poterlo salutare come si deve prima di andarsene.

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    Nome: Sara Quil | Sesso: F | Età: 21 | Provenienza: Lithoscaelia | Razza: Umano | Des;Int;Cos;For |




    Abilità:
    Riparazione Immediata: 「4/4 cariche」
    Gli abitanti di Lithoscaelia possiedono una preparazione perfetta riguardo cosa ci sia da fare in caso di guasti al loro equipaggiamento. Possono riparare qualunque cosa praticamente all'istante, ma l'integrità dell'oggetto ne risente, permettendogli di essere rimesso in funzione velocemente aumentando però la sua usura. Grazie a questa speciale capacità sono molto bravi nel creare oggetti improvvisati partendo dai singoli materiali, e a comprendere il funzionamento di un meccanismo a prima vista.

    Deflagrazione Acida: 「2/2 cariche」
    Inserendo il contenuto di un sacchettino di polvere da sparo in uno scomparto a scomparsa, è possibile girare al contrario l'Escova e usare lo stesso meccanismo usato per espellere le cartucce vuote per sparare fuori la cartuccia in uso in modo che deflagri e faccia danni da acido a spargimento. Ovviamente ha effetti diversi a seconda della quantità di acido presente nella cartuccia.

    Mina Solforica: 「3/3 cariche」
    Questa mina in legno della grandezza di un piattino, puo' contenere una dose di acido solforico e una di acqua. Se rotta in qualche modo, fa entrare in contatto l'acqua con l'acido, provocando pericolosi schizzi di questa sostanza estremamente corrosiva. Gli schizzi arriverebbero dai piedi alle ginocchia di chiunque nel raggio di 3 metri dalla mina, provocando importanti e dolorose ustioni. Inoltre inizierebbe a disperdere un aereosol di acido solforico, che inalato in quantità eccessive puo' avere conseguenze negative sull'organismo. Per essere usato, prima di tutto deve essere assemblata la mina, che Sara porta con sè in parti separate (contenitori vuoti di legno, fialette di acido e acqua).

    Equipaggiamento:
    - Escova
    - Pugnale
    - Cartucce per l'Escova (30 ml) 5/5
    - Polvere da sparo 2/2
    - Materiali grezzi per la polvere da sparo
    - Pomata lenitiva 5/5 usi
    - Sacca
    - Blocco da disegno e matita
    - Kit di riparazione per l'Escova
    - Sfera trasmittente di Xotiko

    Note Giocatore:
    La finitura dei suoi abiliti lascia a intendere che siano molto costosi. Non ha l'aria di una combattente.
    Oltre ai normali attacchi, l'Escova puo', ruotando la ghiera in senso orario o antiorario, espellere tutto l'acido della cartuccia inserita sotto forma di nube o come un getto di liquido.
    Le proprietà corrosive dell'acido non sono molto pericolose, non puo' provocare ustioni gravi nè sciogliere qualunque materiale.
    Sara sa creare l'acido che usa per l'Escova da sola, è brava quando si tratta di usare la chimica per creare alcune sostanze, ma essendo autodidatta ha ancora molto da imparare.


     
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    Sara sembrò di nuovo emozionarsi, "erano così tutte le ragazze? no... decisamente no." La confrontai mentalmente a Milzya.
    Non ti preoccupare, non penso proprio che lascerei una giovanotta in pericolo, Milzya non me la farebbe passar liscia eheh.
    Mi grattai la nuca e l'ascensore aprì le porte, ci avviammo di nuovo nella città, questa volta ero io a seguire Sara.
    Se sai dove trovare una vecchia mappa, fa strada! ahah.
    "Quindi vedrò in azione quel pennello prima o poi?" pensai fissando il pennello gigante che si portava dietro le spalle.
     
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    Eco non si tirò indietro, e Sara ne era entusiasta. Ora aveva davvero una possibilità di salvare Funetsumi!
    Si diresse verso il centro della città alta, accompagnando Eco per i vicoli e le strade che li avrebbero fatti arrivare più in fretta. Nel frattempo gli parlò un po' di chi fosse Phineas, e anche di chi fosse lei, a quale famiglia appartenesse e cosa fosse tornata a casa a fare. Ma non riuscì a terminare il suo racconto, che arrivarono davanti alla porta della casa del suo precettore. Era una villetta modesta, adatta a uno scapolo qual'era lui, con una porta laccata blu scuro e un battente in ottone.
    "E un uomo molto tranquillo, preferirei non farlo preoccupare, quindi credo che non gli dirò come mai abbiamo bisogno della mappa." lo avvertì prima di avvicinarsi e usare il battente.
    Passarono alcuni secondi, quando la porta si aprì, e il signor Phineas fece capolino sulla soglia.
    "Sara! Che piacere, ragazza mia! E hai compagnia a quanto pare.." disse guardando Eco e il suo cappotto lungo.
    "Entrate pure, permettetemi di offrirvi una tazza di the." disse spostandosi per permettergli di passare. Quando Sara fu entrata ed Eco gli passò accanto, allungò una mano per stringere la sua. "Molto piacere giovanotto, io sono Phineas Carol, il precettore..ehm..ex precettore di Sara."
    La casa era composta da pochi spazi non molto ampi, ma molto ben arredati. Anche troppo. C'erano oggetti di tutti i tipi, che si trattasse di soprammobili o quadri, o oggetti senza uno specifico uso, erano dappertutto. Ma soprattutto c'erano una marea di libri, erano ovunque. E tutto era perfettamente in ordine, non c'era una singola cosa fuori posto.
    Li accompagnò in un salottino con dei comodi divani, e li fece accomodare.
    "Allora Sara, cosa ti porta a far visita a questo povero vecchio? E se posso chiedere, in che rapporti saresti con questo ragazzo?" chiese spingendosi gli occhiali sul naso, come per vederlo meglio.
    "Ah, Eco e io siamo amici..amici recenti ecco. Ci siamo trovati a discutere sul vecchio mondo, quello prima del Cataclisma, e ci siamo trovati ad avere delle divergenze sulla locazione di alcune città. Così mi chiedevo se lei avesse qualche mappa pre-Cataclisma del sud-est della regione." chiese Sara cercando di mantenere un tono di voce stabile e credibile. Non le era mai piaciuto mentire.
    "Una mappa pre-Cataclisma dici..mmm.." il vecchio Phineas sembrò pensarci per un'eternità di tempo. Poi si riscosse tossendo.
    "Scusate, mi ero perso nei miei pensieri! Ma certo, ne ho una proprio nel mio studio, incorniciata e appesa al muro proprio la settimana scorsa. Tu sai dove si trova cara, vai pure con il tuo amico, io metto su il the." disse alzandosi.
    "La ringrazio, ci è stato di grande aiuto." gli disse Sara con un sorriso.
    Quando fu uscito dalla stanza, la ragazza si girò verso Eco.
    "Beh è stato facile no?" gli disse ridacchiando.

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    Nome: Sara Quil | Sesso: F | Età: 21 | Provenienza: Lithoscaelia | Razza: Umano | Des;Int;Cos;For |




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    Deflagrazione Acida: 「2/2 cariche」
    Inserendo il contenuto di un sacchettino di polvere da sparo in uno scomparto a scomparsa, è possibile girare al contrario l'Escova e usare lo stesso meccanismo usato per espellere le cartucce vuote per sparare fuori la cartuccia in uso in modo che deflagri e faccia danni da acido a spargimento. Ovviamente ha effetti diversi a seconda della quantità di acido presente nella cartuccia.

    Mina Solforica: 「3/3 cariche」
    Questa mina in legno della grandezza di un piattino, puo' contenere una dose di acido solforico e una di acqua. Se rotta in qualche modo, fa entrare in contatto l'acqua con l'acido, provocando pericolosi schizzi di questa sostanza estremamente corrosiva. Gli schizzi arriverebbero dai piedi alle ginocchia di chiunque nel raggio di 3 metri dalla mina, provocando importanti e dolorose ustioni. Inoltre inizierebbe a disperdere un aereosol di acido solforico, che inalato in quantità eccessive puo' avere conseguenze negative sull'organismo. Per essere usato, prima di tutto deve essere assemblata la mina, che Sara porta con sè in parti separate (contenitori vuoti di legno, fialette di acido e acqua).

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    Oltre ai normali attacchi, l'Escova puo', ruotando la ghiera in senso orario o antiorario, espellere tutto l'acido della cartuccia inserita sotto forma di nube o come un getto di liquido.
    Le proprietà corrosive dell'acido non sono molto pericolose, non puo' provocare ustioni gravi nè sciogliere qualunque materiale.
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    Dal suo precettore "dev'essere una ragazza davvero ricca" pensai in quel momento mentre ci recammo da questo signore.
    "Dev'essere un tipo che si preoccupa molto se Sara non vuole dirgli a cosa le serve la mappa, o una cosa del genere" capì il volere della ragazza quindi non ebbi problemi ad accettare la cosa, mentire spesso è la miglior cosa per non far preoccupare i propri cari.
    Uscimmo quindi dalla zona operaia e ci inoltrammo in quella benestante, non avevo alcun problema a girare per quei posti, non mi sono mai sentito osservato o giudicato ma forse probabilmente non c'ho mai fatto caso e sinceramente mi interessa poco di quello che la gente pensa di me; non mi pento di come vivo e non provo invidia nella gente più ricca. Sono felice così e presto partirò pure per Seyfert, non potrei essere più soddisfatto in realtà.
    Giunti quindi alla villa del precettore di Sara ci accolse proprio lui, si presentò a me come Phineas Carol, "Lithoscaeliano come nome, probabilmente anche i suoi genitori e nonni vivevano qui prima di lui. O almeno, nella Lithoscaelia di terra se così si può chiamare."
    Il mio nome è Eco Zitroski signore, piacere di conoscerla. Mi grattai la nuca stringendogli la mano.
    "Questa casa è davvero ricca di storia e di vita vissuta" pensai guardando tutti gli oggetti che riempivano le stanze della villa di Phinaes che vidi.
    "Non farebbe proprio per me, è troppo grande e ci sono troppe cose. Troppi angoli da pulire e spolverare ahah"
    Phinaes e Sara si scambiarono alcune frasi, sembravano amici direi, non avevano solo un rapporto professionale alunno-professore, sembrava più una cosa da me e Milzya.
    "Divergenze su alcune città, a-ha."
    Non sembrava una persona che mentiva spesso, non era molto brava. Per esperienza mi è capitato diverse volte di avere a che fare con clienti particolari che mentivano sui prodotti o su altre cose, quindi ero diventato... non dico un esperto ma ero bravo a riconoscere le bugie.
    Però il signore non ci pensò due volte, si fidava di lei molto probabilmente e non aveva bisogno di dubitare, le disse subito dove andare a trovare la mappa e che lui intanto avrebbe preparato il tè.
    S-sì, sì.Ora dobbiamo solo sperare che non sia in un punto inaccessibile l'avamposto o che non siano 50! ahah .
    Lo studio si abbinava con il resto della casa, ampio ma pieno zeppo di cose, su ogni muro ed anche in mezzo alla stanza. Accesi una lampada sulla scrivania e proprio la sua luce mi permise di vedere davanti a me la mappa della vecchia Seyfert.
    Guarda Sara, l'ho trovata... uhm, vediamo un po'. Grisolyum, Tereldan, Daevan, Covtendruz... no, no... hai detto che si trova ad est, quindiii... Sulfur... oh ecco, qui ce n'è sono un paio.
    Le indicai un avamposto nel deserto ed un altro più a sud.
    "Chissà quanto sarà cambiata la mappa da allora?"
     
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    Una volta nello studio, Eco iniziò a cercare l'Avamposto sulla vecchia mappa posta sulla scrivania. Sara sembrava affascinata da ogni singolo oggetto, ma tutto sommato li osservava come se fossero cose con cui era cresciuta e che conosceva bene. Di tanto in tanto le sembrava che Phineas avesse cambiato di posto alcuni oggetti per lasciare spazio a dei nuovi soprammobili, se di soprammobili si poteva parlare.
    "Guarda! Questo disegno l'ho fatto io, non pensavo che ce l'avesse ancora." esclama la ragazza indicando un piccolo quadro attaccato al muro, in cui viene rappresentata una strada di Lithoscaelia.
    'Non è il momento di perdersi nei ricordi, devo trovare dove abita Bios." pensa poi risoluta, avvicinandosi a Eco e osservando la zona in cui gli sembra di aver trovato degli avamposti.
    "Sì, questi due probabilmente sono avamposti, immagino che non ce ne fossero poi tanti all'epoca. Da quello che so, a parte alcune leggere tensioni tra le città, la regione era un posto tranquillo, e la capitale gestiva gli screzi che affioravano man mano. Sarebbe stato strano se avesse permesso a Sulfur di costruire delle piccole basi militari sparse in giro, quindi immagino che tutto sommato non ce ne siano molte..forse anche questa lo è." disse indicando una piccola struttura a nord est della vecchia Sulfur.
    "Mmmmh..ma quale di queste sarà quella dove vive Bios..fammi pensare.."
    'Non è la prima volta che cerco di raggiungere Bios, ci ho provato poco prima di Chinerea, ricordo di essere arrivata circa in questo punto..' pensò mentre spostava il dito sulla mappa.
    'Sapevo che da lì avrei dovuto scegliere se andare a ovest verso Telaurelhin o a est verso Mugtjat..andai a sud-ovest e incontrai quella cartomante, e poco dopo arrivò Bios da..da est!'
    Aveva fermato il dito sopra un avamposto, ovvero quello che a rigor di logica poteva essere il miglior candidato come casa di Bios.
    "Credo sia questo, non posso esserne certa ma secondo le poche informazioni che ho, sembra essere quello giusto." disse rivolta verso Eco, proprio mentre Phineas entrava nella stanza dicendo che era pronto il the e chiedendo se avessero trovato quello che stavano cercando.
    "Credo proprio di sì! La ringrazio molto, ci è stato di immenso aiuto!" rispose la ragazza mentre estraeva un blocco da disegno dalla sacca, e segnava a grandi linee il punto in cui dovevano dirigersi.
    Poi fece un cenno a Eco, come a dire che avevano finito lì, e che dopo il the potevano partire.
    La cucina di Phineas era stranamente pulita, quasi come se non venisse mai usata, ma come sempre piena di ogni tipo di oggetto. Sara sapeva che spesso preferiva mangiare fuori casa piuttosto che spostare le sue cose e i suoi libri per cucinare. Il the era stato servito in delle graziose tazze, ma lo spazio per appoggiarsi non c'era, così si sedettero a tavola, dovendo però tenere i recipienti in mano.
    "E' davvero delizioso Phineas, la ringrazio. E la ringrazio ancora per la mappa. A questo proposito, temo proprio di dover andare, abbiamo entrambi molte cose da fare, e non c'è tempo da perdere..sebbene conversare con lei non sia mai una perdita di tempo!" si affrettò ad aggiungere Sara con cortesia e un sorriso.
    Come tutte le volte che le era capitato di rivedere l'anziano signore, lui mostrò segni di insofferenza, e cercò di convincerla ad accettare un lavoro come restauratrice in qualche museo o posto simile. E come sempre, Sara rifiutò dicendo che il suo posto ormai era un altro.
    Finito il the, la ragazza lasciò la tazza su una pila di libri, non sapendo dove altro appoggiarla, e strinse calorosamente la mano del precettore.
    "Spero di rivederla presto Phineas, lei è sempre gentile con me, e si preoccupa molto. Ma la avviso che si sta preoccupando anche troppo, non sono più la ragazza che è partita più di un anno fa, adesso so badare a me stessa." cercò di rassicurarlo.
    "So bene che te la sai cavare in ogni situazione, è solo che.." l'uomo prese le mani della ragazza tra le sue. "Dopo tanti anni in cui ti ho visto crescere..puoi davvero biasimare un padre per preoccuparsi della sua bambina?" chiese arrossendo quasi all'istante e lasciandole le mani per pulirsi frettolosamente gli occhiali, distogliendo lo sguardo.
    "Insomma, so bene che hai già un padre, un grand'uomo secondo me! Ma non essendomi mai sposato, e non avendo avuto figli.." cercò di giustificarsi.
    Sara era a dir poco commossa, e quasi con le lacrime agli occhi si avvicinò al vecchio per abbracciarlo.
    "La ringrazio Phineas." gli sussurrò prima di dirigersi verso la porta di casa. "Ci rivedremo presto, è una promessa!"

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    Nome: Sara Quil | Sesso: F | Età: 21 | Provenienza: Lithoscaelia | Razza: Umano | Des;Int;Cos;For |




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    Riparazione Immediata: 「4/4 cariche」
    Gli abitanti di Lithoscaelia possiedono una preparazione perfetta riguardo cosa ci sia da fare in caso di guasti al loro equipaggiamento. Possono riparare qualunque cosa praticamente all'istante, ma l'integrità dell'oggetto ne risente, permettendogli di essere rimesso in funzione velocemente aumentando però la sua usura. Grazie a questa speciale capacità sono molto bravi nel creare oggetti improvvisati partendo dai singoli materiali, e a comprendere il funzionamento di un meccanismo a prima vista.

    Deflagrazione Acida: 「2/2 cariche」
    Inserendo il contenuto di un sacchettino di polvere da sparo in uno scomparto a scomparsa, è possibile girare al contrario l'Escova e usare lo stesso meccanismo usato per espellere le cartucce vuote per sparare fuori la cartuccia in uso in modo che deflagri e faccia danni da acido a spargimento. Ovviamente ha effetti diversi a seconda della quantità di acido presente nella cartuccia.

    Mina Solforica: 「3/3 cariche」
    Questa mina in legno della grandezza di un piattino, puo' contenere una dose di acido solforico e una di acqua. Se rotta in qualche modo, fa entrare in contatto l'acqua con l'acido, provocando pericolosi schizzi di questa sostanza estremamente corrosiva. Gli schizzi arriverebbero dai piedi alle ginocchia di chiunque nel raggio di 3 metri dalla mina, provocando importanti e dolorose ustioni. Inoltre inizierebbe a disperdere un aereosol di acido solforico, che inalato in quantità eccessive puo' avere conseguenze negative sull'organismo. Per essere usato, prima di tutto deve essere assemblata la mina, che Sara porta con sè in parti separate (contenitori vuoti di legno, fialette di acido e acqua).

    Olio su Tela: 「2/2 cariche」
    Cartucce composte da 1/4 acqua e 3/4 olio. L'acqua é in realtà una sostanza studiata apposta per ripulire l'Escova dai residui della cartuccia usata in precedenza. L'olio é altamente infiammabile e rende le superfici su cui viene applicato scivolose.

    Equipaggiamento:
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    Sara iniziò a guardare la mappa, dopo averle fatto vedere i due probabili avamposti che avevo individuato le ne individuò un altro. Iniziò a navigare sulla mappa con il dito, sembrava ripercorrendo ricordi... ero da un lato sbalordito ed emozionato che anche io sarei andato in quei posti, oltre il deserto, via da questa città che non tocca il resto del mondo.
    "Noi di Lithoscaelia ci possiamo davvero definire gente di Seyfert pur non toccando mai la regione, la terra di cui è fatta? ahah se lo dicessi a qualcuno mi guarderebbero come fossi un pazzo."
    Il dito di Sara si fermò dicendo subito che doveva trovarsi lì, "Bios? non mi dice niente."
    Era la prima volta che aveva fatto un nome, mi ha parlato solo di amiche ma niente di più. Ora che la sto aiutando magari le dovrei chiedere qualche informazione in più. "Dopo, quando saremo fuori."
    Arrivò il precettore di Sara, il signor Phinaes che ci disse che il tè era pronto e ci chiese di venire con lui in cucina.
    "Anche qui è pieno zeppo di roba. Mi chiedo a cosa possa servire una cucina dove non hai spazio nemmeno per appoggiare una tazza di tè. Ma chi sono io per giudicare? anzi, non mi piace nemmeno farlo."
    Notai subito la preoccupazione nel volto di Phinaes, da persona spesso esterna che non partecipava ai discorsi nel tempo ho imparato bene a riconoscere gli stati d'animo e quello sembrava proprio il modo in cui certe volte mi guardavano i miei amici più cari.
    Non seguii molto il discorso tra i due, mi sembrò una cosa privata ed oltretutto non era nemmeno facile, ero seduto in una maniera tale che facevo fatica a vedere il volto di Sara. Ma va beh, come ho detto sembrava più un discorso personale e dal volto di lui capii più o meno.
    Finito il discorso tra i due strinsi la mano del signore ringraziandolo dell'ospitalità e poi raggiunsi Sara alla porta.
    Giunti all'esterno della sua villa attraversando il cancello ci dirigemmo verso dove si andava da Lithoscaelia, ero un po' agitato all'idea ma mi trattenni cercando di parlare con Sara.
    Allora, abbiamo una meta sicura? Dobbiamo quindi andare da... Bios?


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    Nome: Eco Zitroski | Sesso: M | Età: 24 | Provenienza: Lithoscaelia | Razza: Umano | Int;Cos;For;Des |




    Abilità:
    Santa Scaelia: 「2/2 cariche」
    Alcuni abitanti di Lithoscaelia durante il Cataclisma hanno acquisito un bizzarro effetto dalla sabbia speciale che brucia nei motori della città. Da quel giorno molti di loro lavorano come manutentori della città, riuscendo a modificare il proprio peso corporeo rendendosi estremamente pesanti o leggeri. Posso inoltre modificare il peso su parti del corpo specifiche o tutto il corpo.

    Dono di Scaelia: 「3/3 cariche」
    Eco a causa della sua estrema vicinanza al motore principale di Lithoscaelia durante il Cataclisma ha sviluppato un'abilità che molte persone si sognerebbero. Volare; il ragazzo riesce a levitare per diverso tempo fin che non si stanca e deve rimettere i piedi a terra. Non può usare subito dopo la levitazione se è stanco, e in base al tempo che è passato dall'ultimo volo può passare più o meno tempo per riusare l'abilità.

    Equipaggiamento:
    Kanabo
    Note Giocatore:
    Eco è sordo dalla nascita ma è capace di leggere il labiale e comunicare con il linguaggio dei segni.




     
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    Mentre uscivano dalla casa di Phineas, Eco chiese a Sara alcune informazioni su dove dovevano dirigersi.
    "Allora, prima di tutto dobbiamo scendere a terra e lasciare il deserto in direzione sud. Non ti chiedo neanche se tu abbia una Gettone per il Cielo, immagino che se avevi intenzione di lasciare la città tu te ne sia procurato uno in precedenza. Una volta fuori dal deserto, continueremo a viaggiare in direzione sud per raggiungere le Rovine di Tereldan. Dovremmo arrivare lì a notte fonda se i miei calcoli sono giusti. Riposeremo a casa mia, e poi alla mattina riprenderemo il viaggio verso l'Avamposto. Se teniamo sempre sud come punto di riferimento dovremmo riuscire a trovarlo prima o poi." gli disse mentre proseguivano verso il punto dove si poteva scendere a terra tramite l'ascensore.
    "All'Avamposto ci abita Bios, una mia..potremmo chiamarla amica immagino."
    'Anche se non credo che lei direbbe lo stesso parlando di me.' pensò la ragazza ripensando al carattere della piccola mutante.
    "Viveva a Mugtjat, l'ho conosciuta.." Sara dovette pensarci un attimo, contando i giorni con le dita. Sembrava passata un'eternità, ma a dire il vero erano trascorse solo tre settimane da quando aveva incontrato le ragazze a Setiri.
    "..beh l'ho conosciuta tempo fa, ecco. Credo viva da sola, è un tipetto decisamente strano, ma immagino che tutto sommato possa avere il suo fascino." disse infine ridacchiando.
    'Mi chiedo cosa ne penserà Eco di lei..e mi chiedo come si comporterà Bios nei suoi confronti, se la prenderà sapendo che sto portando un estraneo a casa sua senza permesso? In effetti non è una cosa molto educata da fare..'
    "In ogni caso, come ho detto, era un'abitante di Mugtjat, quindi potrebbe saperti dire qualcosa della vecchia Sulfur. Ma da quello che so non era ancora nata quando la città si è divisa, perciò non credo ti sappia parlare per esperienza."
    Finalmente erano arrivati davanti al casello. Si trattava di una struttura bassa e larga, composta da ampi spazi luminosi, grandi vetrate che permettevano di vedere al suo interno e una porta a quadruplo battente spalancata, ai lati della quale stavano di guardia degli uomini con distintivi di riconoscimento sulle giacche. Non c'era molto viavai, forse dovuto all'ora o alla stagione, ma Sara sapeva bene che le persone che si potevano permettere di salire e scendere da Lithoscaelia a piacimento non erano molte. in ogni caso. Lo spazio all'interno era diviso a metà da un posto di blocco, dove altri uomini con il distintivo si occupavano di controllare eventuali permessi e documenti. Come era prevedibile, sembravano essere più permissivi con chi sembrava godere di un alto status sociale, o sembrasse semplicemente benestante.
    Quando Sara e Eco entrarono nella struttura, dovettero mettersi in fila dietro a una coppia ben vestita, accompagnata da un ragazzino che portava delle valigie.
    "Sei sicuro si voler partire? Hai preso tutto? Il viaggio nel deserto non sarà uno scherzo, se hai dimenticato qualcosa o ci stai ripensando.." ma non fece in tempo a finire la frase. La coppia davanti a loro era già passata oltre, scambiando solo un cenno del capo con il controllore, che sorridendo gli aveva fatto gesto di proseguire verso l'ascensore, mentre il ragazzo lasciava le valigie a un altro addetto e tornava in città.
    L'uomo addetto al casello lanciò una lunga occhiata a Eco e Sara, poi gli fece cenno di avvicinarsi.
    "Salve. Posso vedere la vostra moneta?" chiese inarcando un sopracciglio e aprendo la mano nella loro direzione.
    Sara non esitò a estrarre la sua e poggiarla sul palmo, mentre gli porgeva anche i propri documenti.
    "Mi chiamo Sara Quil, sono tornata da qualche giorno a casa e adesso desidero ripartire con il mio amico." disse anticipando le possibili domande dell'uomo.
    Questo sembrò osservare distrattamente le monete e i documenti, continuando a lanciare occhiate ai due ragazzi.
    "Molto bene, vedo che avete di che difendervi.." disse osservando il kanabo e il tubo contenente l'Escova di Sara. "In questo caso non ho molto da dire. Signorina Quil, faccia presto ritorno!" aggiunse infine, voltandosi per fare un cenno di assenso verso l'addetto all'ascensore, salutando con il capo sia Eco che Sara.
    La ragazza rivolse un sorriso al compagno, come per dirgli che ce l'avevano fatta, stavano partendo!
    L'ascensore era composto da un sistema di carrucole e un cesto simile a quello di una mongolfiera.
    L'addetto gli spiegò velocemente le principali norme di sicurezza, e poi li invitò a salire, dicendo che per la salita era previsto l'uso di una bombola di ossigeno in modo da facilitare l'adattamento all'aria rarefatta, ma per la discesa non poteva fare altro che avvertirli del fatto che sarebbero potuti stare male a causa della bassa pressione.
    "Non preoccuparti, anche io la prima volta sono stata male, ma ci si riprende in poco tempo. Se ti dovessi sentire strano fammelo capire in qualche modo, farò in modo che tu non ti faccia male!" gli disse Sara per rassicurarlo.
    Finalmente entrarono nella cesta, e la discesa ebbe inizio.

    4994fe35ee
    Nome: Sara Quil | Sesso: F | Età: 21 | Provenienza: Lithoscaelia | Razza: Umano | Des;Int;Cos;For |




    Abilità:
    Riparazione Immediata: 「4/4 cariche」
    Gli abitanti di Lithoscaelia possiedono una preparazione perfetta riguardo cosa ci sia da fare in caso di guasti al loro equipaggiamento. Possono riparare qualunque cosa praticamente all'istante, ma l'integrità dell'oggetto ne risente, permettendogli di essere rimesso in funzione velocemente aumentando però la sua usura. Grazie a questa speciale capacità sono molto bravi nel creare oggetti improvvisati partendo dai singoli materiali, e a comprendere il funzionamento di un meccanismo a prima vista.

    Deflagrazione Acida: 「2/2 cariche」
    Inserendo il contenuto di un sacchettino di polvere da sparo in uno scomparto a scomparsa, è possibile girare al contrario l'Escova e usare lo stesso meccanismo usato per espellere le cartucce vuote per sparare fuori la cartuccia in uso in modo che deflagri e faccia danni da acido a spargimento. Ovviamente ha effetti diversi a seconda della quantità di acido presente nella cartuccia.

    Mina Solforica: 「3/3 cariche」
    Questa mina in legno della grandezza di un piattino, puo' contenere una dose di acido solforico e una di acqua. Se rotta in qualche modo, fa entrare in contatto l'acqua con l'acido, provocando pericolosi schizzi di questa sostanza estremamente corrosiva. Gli schizzi arriverebbero dai piedi alle ginocchia di chiunque nel raggio di 3 metri dalla mina, provocando importanti e dolorose ustioni. Inoltre inizierebbe a disperdere un aereosol di acido solforico, che inalato in quantità eccessive puo' avere conseguenze negative sull'organismo. Per essere usato, prima di tutto deve essere assemblata la mina, che Sara porta con sè in parti separate (contenitori vuoti di legno, fialette di acido e acqua).

    Olio su Tela: 「2/2 cariche」
    Cartucce composte da 1/4 acqua e 3/4 olio. L'acqua é in realtà una sostanza studiata apposta per ripulire l'Escova dai residui della cartuccia usata in precedenza. L'olio é altamente infiammabile e rende le superfici su cui viene applicato scivolose.

    Equipaggiamento:
    - Escova
    - Pugnale
    - Cartucce per l'Escova (30 ml) 5/5
    - Polvere da sparo 2/2
    - Materiali grezzi per la polvere da sparo
    - Pomata lenitiva 5/5 usi
    - Sacca
    - Blocco da disegno e matita
    - Kit di riparazione per l'Escova
    - Sfera trasmittente di Xotiko

    Note Giocatore:
    La finitura dei suoi abiliti lascia a intendere che siano molto costosi. Non ha l'aria di una combattente.
    Oltre ai normali attacchi, l'Escova puo', ruotando la ghiera in senso orario o antiorario, espellere tutto l'acido della cartuccia inserita sotto forma di nube o come un getto di liquido.
    Le proprietà corrosive dell'acido non sono molto pericolose, non puo' provocare ustioni gravi nè sciogliere qualunque materiale.
    Sara sa creare l'acido che usa per l'Escova da sola, è brava quando si tratta di usare la chimica per creare alcune sostanze, ma essendo autodidatta ha ancora molto da imparare.


     
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    Quando Sara citò il Gettone per il Cielo mi misi una mano sul petto dove all'interno del cappotto, nel taschino interno tenevo uno di questi gettoni, "sì, è ancora con me. Non fosse stato per lui mi sarei dimenticato di prenderne uno ahah."
    "Ammetto di sentirmi un po' in imbarazzo a pensare che dovrò passare a casa sua." Mi misi una mano dietro la nuca leggendo attentamente le labbra di Sara, capii che sarebbe stato un lungo viaggio.
    Mi parlò della sua amica Bios, non so perché ma nella mia testa mi immaginavo fosse un uomo, e dire che probabilmente mi aveva anche detto qualche ora fa che fosse un'amica.
    "Ricapitolando, una sua amica è stata rapita e quindi dobbiamo andare da quest'altra di nome Bios per chiederle informazioni. Ok, credo di esserci per adesso."
    Ricapitolai mentalmente mentre camminavamo per le strade di Lithoscaelia. Mi guardai molto attorno, più del solito. Per me questo tipo di architetture sono normali, anzi, conosco solo le fabbriche sottostanti e i ricchi edifici con i tetti rossi. Mi chiedevo che tipo di cultura avrei trovato la fuori, non vedevo l'ora.
    Volevo dire qualcosa al riguardo di quello che mi aveva detto Sara ma mi distrassi dalla struttura che da va a Seyfert, non ero mai stato lì e non avevo mai visto nemmeno quel posto.
    "Sembra abbastanza tranquillo, la gente è in fila e non è poi così tanta. Mi sarei aspettato più gente, si vede che non viaggiano in molti."
    Attraversammo quindi l'enorme portone aperte, salutai con un cenno di capo le guardie che stavano all'ingresso.

    Ora non dobbiamo fare altro che aspettare quindi. Ci siamo, è il gran giorno, si torna a terra. Avevo 18 anni mi pare quando la città prese il volo.

    Pensai a voce alta senza rendermene veramente conto. Finalmente toccò a noi, Sara consegnò oltre il gettone anche dei documenti; io avevo solo il gettone ma non fu un problema bastò spiegare bene chi fossi:

    Eco Zitroski, ho lavorato al Cuore per diversi anni come manutentore e adesso lavoro in una officina.

    Non dovetti nemmeno dire loro di essere sordo, parlavano in modo molto pulito e tranquillo e lessi le sue labbra molto facilmente. Mi ringraziarono per il mio servizio al Cuore ed augurarono un buon viaggio a me e a Sara. Risposi con un sorriso imbarazzato a Sara.
    La ragazza entrò nell'ascensore ed io la seguii, guardai in basso e vidi l'ocra del deserto. Mi ero quasi dimenticato di quanto fossimo in alto e mi vergogno di dire che da abitante di Lithoscaelia e probabilmente unico umano in grado di volare avvertii un po' di vertigini.
    Il signore con noi ci disse alcune cose sulla sicurezza e lo seguii attentamente, subito poi anche Sara cercò di tranquillizzarmi dicendomi che se stavo male non c'era da preoccuparsi e che era normale. Sinceramente non mi preoccupo tanto la cosa, forse perché non sapevo cosa aspettarmi.
    L'addetto suonò il fischietto per segnalare la partenza e così la cesta partì.
    Ci trovavamo molto in alto e quindi probabilmente la discesa non sarebbe stata affatto breve, cercai quindi di far conversazione con Sara.

    Hai detto che Bios proviene da Mugtjat; ho sentito molte cose al riguardo, sopratutto dai miei genitori che usavano spaventarmi da piccolo dicendo che se non avrei fatto il bravo mi avrebbero portato via i mutanti ahah. Ci sei stata? intendo a Mugtjat?

    Le chiesi nel mentre iniziai a sentire fastidio alle orecchie, era una sensazione parecchio strana ma non nuova. La provai anche quando Lithoscaelia prese il volo. Mi riportò un po' indietro nel tempo con i ricordi, il giorno del volo e la paura della gente. Ormai eravamo quasi a terra, riuscivo a distinguere alcune tende all'ombra della città. "E questi?"


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    Nome: Eco Zitroski | Sesso: M | Età: 24 | Provenienza: Lithoscaelia | Razza: Umano | Int;Cos;For;Des |




    Abilità:
    Santa Scaelia: 「2/2 cariche」
    Alcuni abitanti di Lithoscaelia durante il Cataclisma hanno acquisito un bizzarro effetto dalla sabbia speciale che brucia nei motori della città. Da quel giorno molti di loro lavorano come manutentori della città, riuscendo a modificare il proprio peso corporeo rendendosi estremamente pesanti o leggeri. Posso inoltre modificare il peso su parti del corpo specifiche o tutto il corpo.

    Dono di Scaelia: 「3/3 cariche」
    Eco a causa della sua estrema vicinanza al motore principale di Lithoscaelia durante il Cataclisma ha sviluppato un'abilità che molte persone si sognerebbero. Volare; il ragazzo riesce a levitare per diverso tempo fin che non si stanca e deve rimettere i piedi a terra. Non può usare subito dopo la levitazione se è stanco, e in base al tempo che è passato dall'ultimo volo può passare più o meno tempo per riusare l'abilità.

    Equipaggiamento:
    Kanabo
    Note Giocatore:
    Eco è sordo dalla nascita ma è capace di leggere il labiale e comunicare con il linguaggio dei segni.







     
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    Durante la discesa, Eco volle fare conversazione chiedendo a Sara qualcosa di Mugtjat.
    "In effetti non so molto della Mugtjat attuale, se non quello che credo sappiano tutti. Non ci sono mai stata, e quel poco che mi è stato raccontato viene proprio da Bios. Mi pare che ai tempi non fu molto clemente nel descriverla, immagino che tutto sommato sia proprio spaventosa come dicono.." disse grattandosi il mento pensierosa. "Però devo dire che la visiterei. Per quanto possa essere cupa e piena di creature strane..credo che sarebbe interessante! E' pur sempre una città in un cubo di ferro!" esclamò con una risatina.
    'Certo che se i mutanti che ci vivono sono tutti come Bios e Xotiko..aspetta. Xotiko! Come ho fatto a dimenticarmi di lei, credo che dovrei parlarne ad Eco..' Sara dovette rifletterci un secondo prima di decidere cosa fare. 'No, non è necessario. Xotiko potrebbe semplicemente aver portato in salvo Bios, e averla lasciata tornare a casa senza accorgersi che non era il numero che pensava lei..era il 12? L'11? Non ricordo. Oppure potrebbe averla scoperta, e aver deciso di riportarla a Mugtjat. In quel caso immagino che lo scopriremo solo quando saremo all'Avamposto. Non mi sembra il caso di far preoccupare Eco per una minaccia mutante che non dovrebbe centrare con noi, non vorrei che pensasse di starsi immischiando di cose più grandi di lui..anche se in effetti potrebbe essere proprio così. Non mi piace approfittare così della sua gentilezza, ma se fosse un'informazione utile per la sua incolumità lo informerei al volo! Davvero!' cercò di rassicurarsi mentalmente la ragazza. Se voleva salvare Funetsumi aveva bisogno di tutto l'aiuto possibile.
    'E se Bios fosse stata portata via da Xotiko? A chi dovrei dare la precedenza?' si chiese iniziando a mordicchiarsi un'unghia con nervosismo. Poi si accorse di essere rimasta troppo tempo in silenzio, e si voltò verso Eco con un sorriso.
    "Allora come ti senti? Io inizio già a sentire la differenza di pressione. Spero di non stare male come la prima volta che sono scesa a terra!"
    Sporgendosi leggermente dal cesto era possibile vedere la tribù nomade sotto Lithoscaelia. Ormai erano vicini al terreno, e potevano vedere un consistente gruppo di bisomandre cariche degli averi delle famiglie nomadi, che marciava compatto sotto la città. La loro velocità era la stessa di Lithoscaelia, che muovendosi per inerzia non riusciva a raggiungere grandi distanze nel giro di un solo giorno. I grossi rettili pelosi proseguivano lentamente, trasportando talvolta alcune persone che approfittavano della marcia per svolgere compiti quali filare i tessuti o preparare le razioni da distribuire alle famiglie. Gli altri proseguivano a piedi, indirizzando le bisomandre e proteggendo il perimetro da eventuali pericoli.
    Ormai il cambio di pressione era evidente, e Sara sentiva sempre più distintamente il fischio alle orecchie, oltre alla sensazione di star respirando aria più pesante e calda. Tuttavia al contrario della prima volta, non perse i sensi, ebbe solo bisogno di aiuto nel momento in cui raggiunsero terra e delle persone li aiutarono a scendere dall'ascensore.
    "Benvenuti a terra." disse una donna vestita di rosso, che Sara riconobbe come Melia, la capotribù dei nomadi. Aveva un sorriso caloroso, e offrì a entrambi un sorso d'acqua per riprendersi dalla discesa, mentre faceva cenno agli altri uomini di tornare alla marcia.
    "Salve." la salutò Sara con un sorriso, cercando di scacciare i giramenti di testa che poco a poco si affievolivano. "Vi auguro che la vostra marcia sia tranquilla e che il deserto sia clemente con la vostra gente." disse la ragazza stringendole la mano, con aria seria. Si sentiva sempre in colpa quando si trovava tra di loro, sapeva bene che le condizioni di quella gente sarebbero potute essere migliori se solo la città alta fosse stata più bendisposta nei loro confronti.
    Melia le sorrise affettuosa, stringendo le mani di entrambi in segno di saluto.
    "Non devi preoccuparti cara ragazza, pochi giorni fa una tua coetanea ci ha donato una grande somma di denaro che ci ha permesso di fare alcuni investimenti per il futuro. Alcuni miglioramenti al nostro sistema migratorio probabilmente ci semplificherà la vita a breve!" disse entusiasta.
    'Una mia coetanea?' si chiese Sara, dandosi della stupida per non aver mai pensato di donare dei soldi a quella povera gente. 'Hai ancora tanta strada da fare..sicuramente c'è qualcuno nel mondo che non esiterebbe a definirti una mentecatta.' di rimproverò.
    "Sono davvero molto felice per voi, spero che le cose vadano per il meglio!" esclamò entusiasta verso Melia, per poi rivolgersi a Eco.
    "Come ti senti? Stai bene?" gli chiese, per poi ricordarsi di non aver fatto le presentazioni. "Questa è Melia, guida la tribù che segue Lithoscaelia qui nel deserto. Lui è un mio amico, si chiama Eco." disse facendo un passo indietro per lasciare che si presentassero.
    "Molto piacere ragazzo, è la prima volta che scendi a terra? Non ricordo di averti mai visto salire o scendere dalla città." gli chiese Melia prendendo nuovamente la sua mano tra le proprie.

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    Nome: Sara Quil | Sesso: F | Età: 21 | Provenienza: Lithoscaelia | Razza: Umano | Des;Int;Cos;For |




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    Mina Solforica: 「3/3 cariche」
    Questa mina in legno della grandezza di un piattino, puo' contenere una dose di acido solforico e una di acqua. Se rotta in qualche modo, fa entrare in contatto l'acqua con l'acido, provocando pericolosi schizzi di questa sostanza estremamente corrosiva. Gli schizzi arriverebbero dai piedi alle ginocchia di chiunque nel raggio di 3 metri dalla mina, provocando importanti e dolorose ustioni. Inoltre inizierebbe a disperdere un aereosol di acido solforico, che inalato in quantità eccessive puo' avere conseguenze negative sull'organismo. Per essere usato, prima di tutto deve essere assemblata la mina, che Sara porta con sè in parti separate (contenitori vuoti di legno, fialette di acido e acqua).

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    Cartucce composte da 1/4 acqua e 3/4 olio. L'acqua é in realtà una sostanza studiata apposta per ripulire l'Escova dai residui della cartuccia usata in precedenza. L'olio é altamente infiammabile e rende le superfici su cui viene applicato scivolose.

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    Oltre ai normali attacchi, l'Escova puo', ruotando la ghiera in senso orario o antiorario, espellere tutto l'acido della cartuccia inserita sotto forma di nube o come un getto di liquido.
    Le proprietà corrosive dell'acido non sono molto pericolose, non puo' provocare ustioni gravi nè sciogliere qualunque materiale.
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    Sì, in un modo o nell'altro immagino che possa avere un fascino simile a Lithoscaelia, entrambe a modo loro hanno una peculiarità bizzarra.

    Risposi a Sara accompagnando la frase da una risata finale. "Sembra parecchio pensierosa, avverto della preoccupazione. Forse non dovrei interrompere i suoi pensieri, mi dirà se c'è qualcosa che non va. Forse si è solo dimenticata qualcosa a casa hah."

    Ha? ah, in realtà oltre al fastidio alle orecchie e al sempre più caldo non avverto molto altro. Guarda, ormai siamo a terra quasi.

    Proprio dopo aver detto a Sara di star bene iniziai a provare un po' di nausea, niente di grave, dava solo un po' di fastidio e decisi di non dire niente a lei.
    "Sì, come ho fatto a scordarmene; qui sotto ci abita della gente. Mi dispiace sempre pensare che molti di loro hanno dovuto abbandonare le loro case e siano stati praticamente costretti a restare sotto la città. Non ho mai capito perché siano rimasti sotto Lithoscaelia; sì... è sempre stata casa loro ma fossi stato in loro mi sarei trasferito a Tereldan per esempio. Avranno i loro motivi immagino."
    Sara iniziò a barcollare leggermente e quindi cercai di farla star ferma e di non farla cadere tenendole una spalla, tieni duro Sara.

    Senza che me ne accorgessi visto che ero attento a Sara l'ascensore si fermò e fui riportato nel presente dal fischietto che segnava l'arrivo a terra.
    Uscii fuori con Sara e misi dopo anni finalmente i piedi per terra, o sulla sabbia in questo caso. Era molto strano e a tratti nostalgico, mi guardai attorno e vidi dune su dune con attorno a noi tanta gente che girava per le tende... c'erano anche le bisomandre, non ne vedevo una da tantissimo tempo. Non avevo pensieri per la testa, rimasi solo ad ammirare il panorama intorno a me dimenticandomi di essere insieme a Sara.
    Intanto ci venne incontro una donna del posto, vestita di rosso; sembrava abbastanza più grande di me. Ci salutò e scambio qualche parola con Sara mentre io ero distratto, ero nel mio mondo.

    Eh? Cos... Ah! scusate! ero distratto e non ho seguito quello che avete detto!

    Dissi mettendomi la mano destra verso la nuca chinandomi in avanti per scusarmi.

    Piacere Melia. Le strinsi la mano dopo che Sara fece le presentazioni, Sì, è la prima volta. Ho sempre lavorato al..."forse dovrei dire motore invece che Cuore alla gente fuori Lithoscaelia? motore si capisce di più" ...motore della città. Non ho mai avuto tempo di viaggiare, noi operai non abbiamo mai un attimo di respiro ahah. "O almeno non ce l'avevo fin che non ho perso il lavoro... hah"


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    Alcuni abitanti di Lithoscaelia durante il Cataclisma hanno acquisito un bizzarro effetto dalla sabbia speciale che brucia nei motori della città. Da quel giorno molti di loro lavorano come manutentori della città, riuscendo a modificare il proprio peso corporeo rendendosi estremamente pesanti o leggeri. Posso inoltre modificare il peso su parti del corpo specifiche o tutto il corpo.

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    Eco a causa della sua estrema vicinanza al motore principale di Lithoscaelia durante il Cataclisma ha sviluppato un'abilità che molte persone si sognerebbero. Volare; il ragazzo riesce a levitare per diverso tempo fin che non si stanca e deve rimettere i piedi a terra. Non può usare subito dopo la levitazione se è stanco, e in base al tempo che è passato dall'ultimo volo può passare più o meno tempo per riusare l'abilità.

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    Melia sembrava molto sollevata rispetto all'ultima volta in cui Sara l'aveva vista, ovvero pochi giorni prima. Ne era felice, ma più di tutto sentiva una sorta di fretta addosso, come se il fatto di essere a terra non le lasciasse più scuse per procrastinare quello che doveva fare.
    "Se sei una delle persone che permettono a Lithoscaelia di volare, allora ti porgo i miei ringraziamenti a nome di tutti, abitanti della città alta e dei nomadi." disse la donna con un sorriso e un mezzo inchino verso Eco.
    "Adesso devo tornare ai miei compiti, la carovana non si guida da sola..o forse sì, ma non credo di volerlo scoprire proprio adesso, non vorrei perdere il lavoro!" disse la donna con una risata musicale, che Sara non si sarebbe mai aspettata fino a poco prima.
    'Allora una sola persona puo' davvero cambiare la vita a qualcun'altro, anche solo un un piccolo gesto.' si disse speranzosa, ripensando alla ragazza che aveva fatto una donazione alla tribù.
    "La ringrazio Melia, anche per noi è tempo di proseguire." e dopo alcuni ultimi saluti, Eco e Sara poterono incamminarsi per la loro strada.
    "Allora, come ti senti? Come ti sembra? La prima volta che sono scesa a terra ero totalmente sperduta, sembrava di essere in un altro mondo, senza contare che sono svenuta per un po' prima di essere in grado di rialzarmi." disse la ragazza un po' imbarazzata ad Eco mentre iniziavano a camminare per il deserto.
    'Se proseguiamo sempre dritti dovrebbe essere facile.'

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    Nome: Sara Quil | Sesso: F | Età: 21 | Provenienza: Lithoscaelia | Razza: Umano | Des;Int;Cos;For |




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    Mina Solforica: 「3/3 cariche」
    Questa mina in legno della grandezza di un piattino, puo' contenere una dose di acido solforico e una di acqua. Se rotta in qualche modo, fa entrare in contatto l'acqua con l'acido, provocando pericolosi schizzi di questa sostanza estremamente corrosiva. Gli schizzi arriverebbero dai piedi alle ginocchia di chiunque nel raggio di 3 metri dalla mina, provocando importanti e dolorose ustioni. Inoltre inizierebbe a disperdere un aereosol di acido solforico, che inalato in quantità eccessive puo' avere conseguenze negative sull'organismo. Per essere usato, prima di tutto deve essere assemblata la mina, che Sara porta con sè in parti separate (contenitori vuoti di legno, fialette di acido e acqua).

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    Cartucce composte da 1/4 acqua e 3/4 olio. L'acqua é in realtà una sostanza studiata apposta per ripulire l'Escova dai residui della cartuccia usata in precedenza. L'olio é altamente infiammabile e rende le superfici su cui viene applicato scivolose.

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    - Kit di riparazione per l'Escova
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    Note Giocatore:
    La finitura dei suoi abiliti lascia a intendere che siano molto costosi. Non ha l'aria di una combattente.
    Oltre ai normali attacchi, l'Escova puo', ruotando la ghiera in senso orario o antiorario, espellere tutto l'acido della cartuccia inserita sotto forma di nube o come un getto di liquido.
    Le proprietà corrosive dell'acido non sono molto pericolose, non puo' provocare ustioni gravi nè sciogliere qualunque materiale.
    Sara sa creare l'acido che usa per l'Escova da sola, è brava quando si tratta di usare la chimica per creare alcune sostanze, ma essendo autodidatta ha ancora molto da imparare.


     
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    Ci scambiammo qualche parola con la donna di nome Melia, la capotribù "per vivere qui sotto mi sembra quasi più allegra di molte altre persone che conosco a Lithoscaelia."

    Più che farla volare ho cercato di non farla precipitare ahah

    Feci una battuta con un tono un po' imbarazzato, non avrei voluto dire qualcosa di inopportuno.
    Mi guardai di nuovo attorno, volevo vedere più cose possibile, le bisomandre, la gente, la sabbia e le tende, volevo tutte ricordarle quando sarei andato via.
    Salutammo Melia e proseguimmo il nostro viaggio verso sud, verso le Rovine di Tereldan.
    Sara mi disse qualcosa e fortunatamente fui pronto a leggerle le labbra, mi chiese come mi sentivo e mi disse alcuni particolari sulla sua prima esperienza.

    Beh sì, è molto molto strano, era davvero tanto tempo che non vedevo il deserto e questa popolazione... e le bisomandre ovviamente ahah. Mi sento un po' alienato, sì. E pensa che comunque io sono cresciuto qui sulla terra, nel deserto. Non ho però mai visitato Seyfert quindi sarà un emozione sempre più grande immagino. Quando iniziarono i lavori del Cubo i miei genitori scapparono a Lithoscaelia e grazie alle loro grandi conoscenze meccaniche sono riusciti ad integrarsi facilmente e ad avere accesso anche alla città alta; quindi io sono nato qui in questa terra, non conosco nient'altro al di fuori di questa sabbia e del cielo sopra di noi.

    "Non ho mai fatto neanche grandi studi, non so proprio cosa aspettarmi, so solo le cose di cui ho sentito parlare."

    Tu avrai fatto i tuoi studi immagino prima di scendere a terra? perché hai deciso di scendere, cosa ti ha spinto a farlo?... come mai sei svenuta? hah

    Cercai di nascondere un risata con la mano, stavo prendendo in simpatia quella ragazza. Inizia a sentire anche caldo e stavo iniziando a sudare, la temperatura qui sotto è completamente diversa rispetto l'alta Lithoscaelia. "Però io mi vergogno a togliermi il capotto davanti a lei."


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    Nome: Eco Zitroski | Sesso: M | Età: 24 | Provenienza: Lithoscaelia | Razza: Umano | Int;Cos;For;Des |




    Abilità:
    Santa Scaelia: 「2/2 cariche」
    Alcuni abitanti di Lithoscaelia durante il Cataclisma hanno acquisito un bizzarro effetto dalla sabbia speciale che brucia nei motori della città. Da quel giorno molti di loro lavorano come manutentori della città, riuscendo a modificare il proprio peso corporeo rendendosi estremamente pesanti o leggeri. Posso inoltre modificare il peso su parti del corpo specifiche o tutto il corpo.

    Dono di Scaelia: 「3/3 cariche」
    Eco a causa della sua estrema vicinanza al motore principale di Lithoscaelia durante il Cataclisma ha sviluppato un'abilità che molte persone si sognerebbero. Volare; il ragazzo riesce a levitare per diverso tempo fin che non si stanca e deve rimettere i piedi a terra. Non può usare subito dopo la levitazione se è stanco, e in base al tempo che è passato dall'ultimo volo può passare più o meno tempo per riusare l'abilità.

    Equipaggiamento:
    Kanabo
    Note Giocatore:
    Eco è sordo dalla nascita ma è capace di leggere il labiale e comunicare con il linguaggio dei segni.




     
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    "E così i tuoi genitori erano dei grandi meccanici! Ci credo che tu sia riuscito a farti assumere nel Cuore.." disse Sara affascinata. "Anche io mi interesso di meccanica, ho lavorato come apprendista per diversi mesi nella bottega di un certo Gerard, non so se lo conosci. E' un tipo un po' burbero, ma mi ha insegnato tanto! E' grazie a lui e a quello che ho imparato che ho potuto costruire il mio Escova." gli disse battendo una mano sul manico del pennello. Era molto fiera del suo progetto e delle migliorie che vi aveva apportato, si sentiva più al sicuro adesso.
    Eco le fece molte domande, e Sara amava parlare, così raccontò con trasporto cosa l'aveva portata lì.
    "Stavo cercando la mia strada, dopo il mio diciottesimo compleanno ho provato tanti lavori diversi, ma nessuno si adattava davvero a me. Solo quello nella bottega di Gerard si era dimostrato un'esperienza valida, e dopo un po' ho deciso che volevo ancora di più. Volevo vedere il mondo, quello che c'era oltre il deserto! I miei studi con il signor Phineas, il mio precettore, mi avevano portato a fantasticare su un mondo che ormai era andato distrutto, ma io volevo vedere con i miei occhi fino a che punto quello che avevo studiato e la realtà erano diversi. Così ho fatto i bagagli e sono scesa a terra, e per il caldo e la differenza di pressione ho perso i sensi. Una cara signora della tribù nomade rimase con me finchè non mi sentii meglio e mi aiutò a raggiungere la fine del deserto. Da lì mi sono diretta a sud, come stiamo facendo noi, per andare alle Rovine della vecchia capitale, ed ero davvero sorpresa dalla carenza di persone sul mio cammino. Il mondo era totalmente diverso da come me l'ero immaginato, e le persone stavano soffrendo in un modo che gli abitanti della città alta non immaginano neanche. Alla fine trovai un alloggio presso una famiglia molto disponibile, ci sono una coppia che accudisce due bambini, e da quello che mi ha detto la madre non sono figli loro, ma li trattano come se lo fossero. Alle Rovine funziona così, non importa chi tu sia e da dove venga, sei sempre il benvenuto! Almeno finchè non inizi a creare problemi. Dopo un anno alle Rovine, in cui ho fatto lavoretti saltuari, ho incontrato Bios e le altre! Vuoi sentire anche questa storia?" chiese Sara estremamente entusiasta.
    Non aspettò neanche di sentire la risposta, che si era già gettata nel racconto delle loro avventure a Setiri, parlando abbondantemente di tutte le sue compagne, senza però entrare troppo nei dettagli per quanto riguardava Imustenuf. "Funetsumi si comportava in modo strano, inizialmente dovemmo proteggerla ma poi riuscimmo a risolvere la situazione." si limitò a dire in relazione alla sua trasformazione.
    Poi raccontò del suo viaggio con Bios, e del loro incontro con Xotiko. Non parlò del fatto che Bios era una ricercata per Mugtjat, non che non si fidasse di Eco ma certe cose era meglio tenerle per sè.
    Infine raccontò del viaggio verso sud fino all'incontro con Lady Cyan e di nuovo le sue amiche e Hidan, e della loro missione di Chinerea. Parlò senza paura dei maghi di Dagmatem e del loro tentativo di prendere Funetsumi, dello scontro che la vide seriamente in pericolo di vita e del rapimento della sua amica. Il suo viso era leggermente teso, ma cercava di non darlo a vedere.
    Poi si rallegrò parlando di Telaurëlin e della sua bellezza, sempre senza fare parola di come accedervi e dei suoi segreti. Era certa che non fossero cose che andassero divulgate così facilmente. Parlò del suo ristoro e dell'addestramento con Aedelwen.
    Infine raccontò di come era tornata a Lithoscaelia per aggiustare il suo Escova, che ora poteva sopportare un acido molto più potente di prima, e della sua decisione di andare a cercare Bios per provare a salvare Funetsumi.
    Il suo racconto era stato lungo, molto lungo, e aveva cercato di parlare sempre rivolta verso il ragazzo, sebbene non fosse facile camminare così nella sabbia. Quando Sara ebbe finito di parlare ormai erano arrivati alla fine del deserto, e il sole stava iniziando a calare.
    "Pfui..che camminata. E' quasi il tramonto, meglio approfittare della poca luce che ci resta." disse scrutando l'orizzonte.
    "Sei stanco? Vuoi fare una pausa prima di riprendere?" chiese con un sorriso a Eco, mentre estraeva la borraccia per bere.

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    Nome: Sara Quil | Sesso: F | Età: 21 | Provenienza: Lithoscaelia | Razza: Umano | Des;Int;Cos;For |




    Abilità:
    Riparazione Immediata: 「4/4 cariche」
    Gli abitanti di Lithoscaelia possiedono una preparazione perfetta riguardo cosa ci sia da fare in caso di guasti al loro equipaggiamento. Possono riparare qualunque cosa praticamente all'istante, ma l'integrità dell'oggetto ne risente, permettendogli di essere rimesso in funzione velocemente aumentando però la sua usura. Grazie a questa speciale capacità sono molto bravi nel creare oggetti improvvisati partendo dai singoli materiali, e a comprendere il funzionamento di un meccanismo a prima vista.

    Deflagrazione Acida: 「2/2 cariche」
    Inserendo il contenuto di un sacchettino di polvere da sparo in uno scomparto a scomparsa, è possibile girare al contrario l'Escova e usare lo stesso meccanismo usato per espellere le cartucce vuote per sparare fuori la cartuccia in uso in modo che deflagri e faccia danni da acido a spargimento. Ovviamente ha effetti diversi a seconda della quantità di acido presente nella cartuccia.

    Mina Solforica: 「3/3 cariche」
    Questa mina in legno della grandezza di un piattino, puo' contenere una dose di acido solforico e una di acqua. Se rotta in qualche modo, fa entrare in contatto l'acqua con l'acido, provocando pericolosi schizzi di questa sostanza estremamente corrosiva. Gli schizzi arriverebbero dai piedi alle ginocchia di chiunque nel raggio di 3 metri dalla mina, provocando importanti e dolorose ustioni. Inoltre inizierebbe a disperdere un aereosol di acido solforico, che inalato in quantità eccessive puo' avere conseguenze negative sull'organismo. Per essere usato, prima di tutto deve essere assemblata la mina, che Sara porta con sè in parti separate (contenitori vuoti di legno, fialette di acido e acqua).

    Olio su Tela: 「2/2 cariche」
    Cartucce composte da 1/4 acqua e 3/4 olio. L'acqua é in realtà una sostanza studiata apposta per ripulire l'Escova dai residui della cartuccia usata in precedenza. L'olio é altamente infiammabile e rende le superfici su cui viene applicato scivolose.

    Equipaggiamento:
    - Escova
    - Pugnale
    - Cartucce per l'Escova (30 ml) 5/5
    - Polvere da sparo 2/2
    - Materiali grezzi per la polvere da sparo
    - Pomata lenitiva 5/5 usi
    - Sacca
    - Blocco da disegno e matita
    - Kit di riparazione per l'Escova
    - Sfera trasmittente di Xotiko

    Note Giocatore:
    La finitura dei suoi abiliti lascia a intendere che siano molto costosi. Non ha l'aria di una combattente.
    Oltre ai normali attacchi, l'Escova puo', ruotando la ghiera in senso orario o antiorario, espellere tutto l'acido della cartuccia inserita sotto forma di nube o come un getto di liquido.
    Le proprietà corrosive dell'acido non sono molto pericolose, non puo' provocare ustioni gravi nè sciogliere qualunque materiale.
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    Forse, il nome non mi è nuovo. Probabilmente l'avrò incontrato.

    Risposi a Sara che mi aveva chiesto se conoscevo il tipo da cui ha lavorato. Mi disse che era grazie a lui che era riuscita a costruire l'Escova... "quindi quel grosso pennello si chiama Escova? sono curioso di vederlo in azione devo dire."
    Iniziò a raccontarmi della sua prima esperienza ed io la seguii molto interessato, lo ero sinceramente.
    Non fu facile seguire quello che stava dicendo mentre stavamo camminando nel deserto, ammetto che più di una volta ho rischiato di cadere affondando troppo un piede nella sabbia; sarebbe stato comodo volare in quel momento pensai.
    Il caldo stava diventando insostenibile e ormai la mia faccia era grondante di sudore, decisi quindi di togliermi parte della mia veste. Visto che la parte alta del cappotto era collegata a quella bassa non potevo togliermi tutto e non avevo nemmeno voglia di staccare la parte alta dai pantaloni quindi decisi semplicemente di sbottonarmi e togliendomi le maniche abbassai tutta la parte alta legandomi le maniche attorno alla vita mostrando la maglietta bianca che portavo sotto. Il kanabo quindi non poteva più starmi dietro le spalle e quindi dovetti tenerlo in mano, lo appoggiai su una spalla continuando a tenerlo.
    Sara piaceva molto parlare e la lasciai fare visto che il suo racconto era parecchio interessante, poi comunque volevo capire in cosa andavo contro e volevo sapere la storia dietro l'amica da salvare...Funetsumi?
    Elfi e mutanti, non ne avevo mai visto uno mentre ero a Lithoscaelia, mi sarebbe piaciuto vedere queste altre... culture?
    Quando Sara finì di parlare ormai il cielo si stava scurendo e io dovetti rivestirmi visto che stava iniziando a far freddo.

    Quindi quel... l'Escova non ti serve solo per dipingere! ahah comunque ora sono ancora più curioso di vedere Seyfert e sopratutto sono carico e pronto per aiutarti a salvare la tua amica.

    Le dissi cercando di farle capire che non mi sarei tirato indietro, volevo che si sentisse un po' su, mi è sembrata un po' testa in alcuni momenti durante il racconto.
    Eravamo fuori dal deserto, davanti a noi si distingueva il giallo dell'erba e si potevano vedere in lontananza molti più alberi e molto verde. Attorno a noi non c'era più sabbia, solo pietre di varie dimensioni e la terra nuda con qua e la qualche ciuffo di erba gialla. Vi erano anche diversi alberi molto alti, le fronde si trovavano solo in cima. Era molto strano per me, ero abituato a sabbia e palme, non a tutto questo, era un po' alienante come quando scesi da Lithoscaelia.

    Ehm, no. Fin che vorrai camminare ti seguirò. Tu sicura di non essere stanca? stiamo camminando da tutto il giorno e non abbiamo nemmeno mangiato; non hai fame?


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    Alcuni abitanti di Lithoscaelia durante il Cataclisma hanno acquisito un bizzarro effetto dalla sabbia speciale che brucia nei motori della città. Da quel giorno molti di loro lavorano come manutentori della città, riuscendo a modificare il proprio peso corporeo rendendosi estremamente pesanti o leggeri. Posso inoltre modificare il peso su parti del corpo specifiche o tutto il corpo.

    Dono di Scaelia: 「3/3 cariche」
    Eco a causa della sua estrema vicinanza al motore principale di Lithoscaelia durante il Cataclisma ha sviluppato un'abilità che molte persone si sognerebbero. Volare; il ragazzo riesce a levitare per diverso tempo fin che non si stanca e deve rimettere i piedi a terra. Non può usare subito dopo la levitazione se è stanco, e in base al tempo che è passato dall'ultimo volo può passare più o meno tempo per riusare l'abilità.

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    Sara si sentiva un po' stupida per questo, ma tutto sommato le faceva piacere che Eco si preoccupasse per lei. Da quando se ne era andata da casa aveva presto scoperto che tutti pensavano per sè stessi, e le era mancato quel tipo di attenzioni.
    "Non preoccuparti, finchè si tratta di camminare posso resistere senza problemi! E poi ho calcolato che dovremmo arrivare per mezzanotte alle Rovine, se vogliamo dormire e riposarci per bene sarà meglio non perdere altro tempo. E per quanto riguarda il mangiare.." la ragazza iniziò a frugare nella sacca, per poi estrarre un cartoccio con due focaccine salate. "Non è molto, ma se mangiamo mentre siamo in marcia dovrebbe bastarci fino a casa mia. Una volta lì ceneremo come si deve." disse porgendo una focaccina ad Eco. Il ragazzo si era rimesso la parte superiore di quello strano cappotto, coprendo il fisico robusto probabilmente dovuto al suo lavoro di fatica nella città alta.
    "A-allora possiamo ripartire!" disse Sara arrossendo leggermente e riprendendo a camminare, mangiando la sua focaccina.
    Il sole ormai stava tramontando, e il paesaggio attorno a loro sembrava mutare totalmente aspetto al buio. Sara tolse il mantello dalla sacca e se lo mise sulle spalle, per proteggersi dall'aria fresca della sera.
    La strada era ancora lunga, e i due ragazzi camminarono per altre sette o otto ore prima di scorgere le luci delle Rovine in lontananza. Quando arrivarono al limitare della città, nessuno fece caso a loro, e all'improvviso si trovarono circondati da personaggi bizzarri e luci provenienti dai punti più improbabili, tendaggi colorati, case fatte dei materiali più disparati, in un accozzagli di suoni e odori tale da far girare la testa.
    "Benvenuto nella ex Capitale, o come piace chiamarla a me, la Baraccopoli." disse Sara con un sorriso a Eco, iniziando a condurlo per quelle strade ancora affollate benchè fosse notte ormai, fino a una casa leggermente più grande delle altre, e dall'aspetto un po' più solido.
    "Aspetta un attimo qui." disse ad Eco, prima di estrarre una chiave dalla sacca per aprire la porta, ed entrare senza fare rumore. Sapeva che se non avesse usato la chiave una serie di campanelli avrebbe svegliato tutti.
    All'interno le luci erano spente, sembravano star tutti dormendo, così fece cenno ad Eco di entrare e di non fare rumore.
    'Se non sente però probabilmente non sa nemmeno cosa faccia rumore e cosa no..' riflettè Sara mentre dava un'occhiata nella propria camera per vedere se era tutto a posto.
    "Puoi appoggiare qui le tue cose, io intanto guardo se c'è qualcosa da mangiare." disse sottovoce ad Eco, indicando la sua stanza mentre lei si dirigeva verso la dispensa.
    Trovò del pane e un po' di carne cotta, che anche se fredda era ancora buona. La portò alla tavola al centro della stanza, e poi fece segno ad Eco di sedersi e mangiare. Non c'erano posate, e anche i piatti erano pochi, ma per della carne non ne avevano bisogno.

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    Questa mina in legno della grandezza di un piattino, puo' contenere una dose di acido solforico e una di acqua. Se rotta in qualche modo, fa entrare in contatto l'acqua con l'acido, provocando pericolosi schizzi di questa sostanza estremamente corrosiva. Gli schizzi arriverebbero dai piedi alle ginocchia di chiunque nel raggio di 3 metri dalla mina, provocando importanti e dolorose ustioni. Inoltre inizierebbe a disperdere un aereosol di acido solforico, che inalato in quantità eccessive puo' avere conseguenze negative sull'organismo. Per essere usato, prima di tutto deve essere assemblata la mina, che Sara porta con sè in parti separate (contenitori vuoti di legno, fialette di acido e acqua).

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    Cartucce composte da 1/4 acqua e 3/4 olio. L'acqua é in realtà una sostanza studiata apposta per ripulire l'Escova dai residui della cartuccia usata in precedenza. L'olio é altamente infiammabile e rende le superfici su cui viene applicato scivolose.

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