Un Premio Allettante. /Cena con Delitto

TURNO 2 (Anne, Thalia)

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    Un Premio Allettante. /TURNO 2
    Cena con Delitto.

    Partecipanti:
    Anne, Thalia.



    Quando Anne e Thalia oltrepassano la porta con il simbolo delle Coppe, la situazione non è molto diversa da quella di quando hanno passato le porte del primo turno: poco prima, oltre la soglia potevano vedere solo il fondo della stanza bianca, e dopo un passo fatto al suo interno, tutto muta in un battito di ciglia.

    - - - - - - - - - -


    Il salone d'ingresso del palazzo reale è immenso e sfarzoso. L'altissimo soffitto ricoperto di affreschi maestosi si riflette nel marmo bianco e rosso tirato a lucido del pavimento. Le pareti coperte di una preziosa tappezzeria, sempre sui toni del rosso, sono solo un appariscente punto di appoggio per l'immensa collezione di quadri dal valore inestimabile, racchiusi in cornici d'oro lavorato. Un lampadario gigantesco, composto da gioielli sfavillanti a forma di goccia, illumina con una calda luce ogni singolo intarsio prezioso disseminato per la stanza, che risplende e attira lo sguardo, sfarzoso e opulento.
    Alle spalle di Thalia e Anne si erge un gigantesco portone d'ingresso, anch'esso ricoperto di intarsi che sembrano stemmi, ma è chiuso e davanti ad esso stanno sull'attenti due guardie con in braccio delle lance. Sono vestiti con divise rosse e bianche ricoperte di simboli che rimandano alla casata reale, e portano un elmo dorato lavorato in modo da coprirgli buona parte del viso, al punto da non permettere di capire dove stiano guardando. Sono talmente tanto immobili da far chiedere se siano effettivamente persone e non statue.

    Davanti alle due ragazze si apre un corridoio piuttosto lungo, che a sua volta sembra diramarsi in altri piccoli passaggi. E' proprio da uno di questi archi più discreti che esce una ragazza con in braccio un grosso cesto di vimini, stracolmo di pezzi di stoffa scarlatti, in quantità tale da permetterle a malapena di vedere dove sta andando. Entra nella sala d'ingresso con passo svelto, i suoi vestiti umili e poco appariscenti sembrano indicare la sua appartenenza alla servitù. Sta per dirigersi come una furia verso una porticina un po' nascosta a lato della stanza, quando si accorge delle due ragazze e si immobilizza, lanciando qualche occhiata al salone con occhi sgranati.
    "V-voi.." inizia a balbettare, poi scuote la testa e poggia vicino alla parete il cesto con i panni, si liscia la gonna coperta dal grembiule, e con aria solenne si avvicina alle nuove arrivate.
    "Buonasera signorine. Voi dovete essere le signorine Anne e Thalia del regno vicino. Sono terribilmente mortificata per questa accoglienza poco adeguata, ma la cena è già iniziata e purtroppo tutta la servitù è impegnata con il servizio." sembra stia cercando di mantenere un'aria educata e seria, ma parla molto velocemente e da continue occhiate al cesto con i tovaglioli alle sue spalle, spostando il peso da un piede all'altro impaziente.
    "Permettetemi di indicarvi la strada verso la sala grande, sperando che la festa sia di vostro gradimento!" conclude con un sorriso tirato, mentre il suo sguardo tradisce una certa preoccupazione.

    Dal fondo del lungo corridoio, che termina con una grossa porta sfarzosa, sembra provenire una musica ovattata e un vociare sommesso.
    Benvenuti nel secondo turno. :ciao:
    Questa volta vorrei che vi approcciaste in modo un po' diverso alla quest, mettendo meno dettagli del mondo di vostro pugno (non che non ne dobbiate più mettere, sia chiaro), e chiedendo più informazioni al master. Come potrete presto vedere, gli elementi che attireranno la vostra attenzione potrebbero essere essenziali per il completamento della quest.
    Detto questo, come detto da Svyn non c'è un 'modo giusto' per fare le cose, quindi sentitevi liberi di risolvere le situazioni come meglio credete.
    Iniziamo con un post a testa nell'ordine che preferite, poi vediamo come va. :fiore:
     
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  2. Aerith˜
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    Varcata la porta con il simbolo delle coppe, Tahlia si ritrova in una stanza piena di cose che non aveva mai visto se non nei libri. Era sfarzozissima e a Tahlia le si illuminarono gli occhi di fronte a tanta maestosità.
    Con lei nella stanza era entrata anche Anne e Tahlia appena la vide le sorrise.
    Continuò a guardarsi intorno e girandosi, dietro di sè si ergeva un enorme portone e vicino ad esso due figure che le sembrarono subito due guardie, ma erano così immobili da non capire se fossero delle statue molto realistiche.
    Ehilà?? urlò Tahlia verso di loro.
    Continuò a scrutare ogni cosa con lo sguardo quando ricadde in una ragazza indaffarata con un cesto pieno di stoffe.
    Quando si accorse della presenza di Tahlia e Anne si fermò immobilizzata per poi iniziare a parlare.
    A quanto pare sembrava che le stessero aspettando per una festa ed era pronta ad accompagnarle.
    Una festa?? quindi si mangia?? SIIIII, sentivo un certo languorino! disse Tahlia ad alta voce entusiasta per poi guardare Anne e sorriderle.
    Sono pronta e anche Poe! disse tirandola fuori e tenedole gli occhietti coperti per la troppa luce della stanza.


    gzLtGzl
    Nome: Tahlia | Sesso: Femmina | Età: 18 | Provenienza: Covtendruz | Razza: Umana | Des;For;Cos;Int; |




    Abilità:
    Trivella esplosiva: 「3/3 cariche」
    Quando usa la sua mano sotto forma di trivella può aggiungere della polvere esplosiva alla mano per renderla infuocata.

    Visione Felis Catus:: 「2/2 cariche」
    Data la lunga permanenza sotto terra, gli abitanti di Covtendruz si sono dovuti adattare alla poca e a volte inesistente illuminazione, al punto da sviluppare la visione al buio. La vista notturna e diurna è aiutata dalla capacita della pupilla di dilatarsi enormemente al buio e di ridursi ad una fessura durante il giorno senza limiti di tempo, per avere sempre la quantità di luce ideale che colpisca l'occhio. Si deve però stare attenti al cambio repentino di luminosità perchè puo' rendere accecati. Lo sviluppo visivo ha permesso di aumentare la definizione delle immagini percepite dai loro occhi.

    Equipaggiamento:
    -Pugnale
    -polvere esplosiva attivata da fiammiferi e accendino
    -Trivella nella mano sinistra

    Note Giocatore:
    Ha un famiglio, una talpa di nome Poe che si trasforma in una talpa gigante quando Tahlia è in estremo pericolo.
    E' lunatica e ogni tanto viene presa da uno stato di euforia. Ha un braccio meccanico, sinistro, che si può trasformare in trivella.
     
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    Attraversando la porta mi coprì lo sguardo per la luce accecante che scomparve subito dopo, non appena mi resi conto di essere in un edificio, sicuramente una villa realizzai osservando meglio.
    Sto posto è troppo pomposo anche per me.
    Dovunque mi girassi vedevo ricchezza, perfino le guardie, dovevano avere un'armatura più da esibizione che altro vedendo quant'erano grosse. "In quelle voglio vedervi muovere velocemente."
    Notai vicino a me anche la bambina "o forse è solo bassa?", era proprio lei, quella di Lithoscaelia.
    Ricambia il suo sorriso e mi girai per guardare le guardie, per vedere se il suo richiamo avrebbe portato a qualcosa; arrivò però una donna.
    Da in fondo il lungo corridoio arrivò quella che sembrava essere una domestica, portava un cesto.
    Ci conosce? Cena?
    "Non dico di non aver fame, ma è tutto così veloce che non riesco a seguirlo!"
    S-sì, io vengo... Io vengo dal GLORIOSO regno di Dagmatem!
    Scambiai uno sguardo con Tahlia vedendola contenta e la vidi tirar fuori.. ODDIO COS'é?? POSSO TOCCARLA?
    Si schiarì subito dopo la voce e si ricompose.
    Volevo dire, saremmo incantate di seguirla verso la sala da pranzo.
    Dissi alla domestica per poi abbassarmi verso l'orecchio di Tahlia, coprendomi con una mano le parole le bisbigliai.
    Seguiamola senza fare troppe domande, guarda come faccio io, fidati di me.
    Così ci incamminammo verso la sala da dove proveniva la musica.


    3d76d26360
    Nome: Heilgard Anne Gwendaline II | Sesso: F | Età: 26 (0) | Provenienza: Dagmatem | Razza: Umano | For;Cos;Int;Des |




    Abilità:
    Effusio Vitae: 「3/3 cariche」
    Enunciando la formula magica tutte le piante nell'area circostante ( 5 metri ) muoiono e la loro forza vitale viene assorbita da Heilgard. Questo le permette sia di curare i danni meno gravi sia potenziare le sua abilità combattive. Non è usabile in coppia con un'altra abilità.

    Effusio Mortis: 「2/2 cariche」
    Enunciando la formula magica e toccando un corpo senza vita lo può assorbire per apprenderne delle abilità in base alla creatura assorbita. Se assorbe un lupo può aumentare esponenzialmente il suo fiuto , avere agilità bestiali o anche ululare; se al contrario assorbe un essere umano apprenderà (se ha avuto) tecniche che sapeva padroneggiare particolarmente o semplicemente aumenterà la forza fisica o magica. Più il cadavere assorbito è pesante più ne risente Heilgard, in quanto "sente tale peso". Oltre a questo può assumere tratti particolari del corpo assorbito meramente estetici, come cambio del colore dei capelli, scaglie sulla pelle ecc... Non è usabile in coppia con altre abilità.

    Equipaggiamento:

    - Armatura leggera
    - Spada pesante
    - Scudo rotondo in metallo
    - Ciondolo magico "Orocholm"
    - Vecchia Mappa di Seyfert
    - Zaino con Ombrello incorporato
    - Borraccia con Termometro incorporato
    - Bussola con Antenna rotta per la Rabdomanzia
    - Coltello da Campeggio
    - Pietra Focaia
    - Gettone per Lithoscaelia
    - Libro di Fiabe per Bambini con Mappe del Deserto disegnate a mano con i vari passaggi di Lithoscaelia
    - Vari Attrezzi da Campeggio nello Zaino


    Note Giocatore:
    Heilgard è una nobile di Dagmatem, quella che in questo momento controlla una familia di questa città. Gli altri giocatori non possono saperlo se non conoscono bene Dagmatem o se Anne stessa non glie lo rivela.




     
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    La ragazza sorride a Thalia e Anne e fa uno sbrigativo inchino, prima di voltarsi e incamminarsi svelta verso la porta in fondo al corridoio. Lancia uno sguardo di fuggita al cesto con i pezzi di stoffa rossi e sembra quasi velocizzare il passo, raggiungendo in pochi secondi il grande portone. La musica è più forte adesso, una bella melodia di archi molto orecchiabile che incoraggia il ballo.
    La serva si ferma davanti alla porta, si liscia ancora una volta la gonna, e prendendo un bel respiro apre i pesanti battenti, rivelando un mondo di luci e colori.
    "Benvenuti alla festa per celebrare i cento anni di monarchia!" dice la ragazza con tono solenne, spostandosi di lato per mostrare il gran salone, decorato con stendardi rossi e drappeggi in tema. La sala è ricolma di persone, tutti evidentemente appartenenti alla nobiltà, con indosso la più ampia varietà di abiti di alta sartoria che si possa immaginare. I gioielli non si sprecano, e i movimenti aggraziati delle dame si mischiano alle posture fiere degli uomini, come in una danza elegante. Ma nonostante la musica, suonata dall'orchestra in un angolo del salone, nessuno balla, e anzi sembrano tutti sospendere i discorsi per dirigersi ai propri tavoli.
    Poche persone fanno caso all'entrata delle ragazze, e quei pochi che le vedono sono poco interessati e riprendono il tragitto verso i loro posti.
    "Pare che siamo arrivati appena in tempo per il brindisi." annuncia la ragazza annuendo "Se non erro il posto che vi è stato assegnato è al 'Tavolo Orchidea', proprio laggiù." dice indicando un tavolo poco più un là.
    "Dovreste essere state accomodate con la Signora Dolores e sua figlia Susanna, sono sicura che troverete il tavolo con facilità. Vi auguro una buona serata, io devo tornare ai miei..molteplici compiti." conclude la giovane, con un ultimo inchino, prima di congedarsi dalle due ragazze e chiudendosi la porta alle spalle.

    Passando tra i tavoli rotondi è possibile notare come su ognuno sia poggiata una graziosa nota che ne indica il nome, sempre collegato a un fiore o una pianta, e infatti le decorazioni dei tavoli si ricollegano con questi ultimi, rendendo ognuno unico nel suo genere. Ovviamente lo sfarzo non manca, cristallo, oro e piccole gemme rivestono ogni cosa sulle tavole, dalle posate, ai piatti, ai ferma tovaglioli.
    Il 'Tavolo Orchidea' è proprio dove indicava la serva, e come si poteva immaginare vi sono orchidee ovunque. Tuttavia, anche se uno dei quattro posti al tavolo è chiaramente stato usato da qualcuno, al momento non vi sembra essere nessuno a parte Thalia e Anne.
    Il resto degli invitati, nel frattempo, ha quasi finito di accomodarsi ai loro posti, e alcuni camerieri fanno il giro della sala, controllando che non vi siano rimasti resti della cena: sembra che ormai le portate siano state tutte consumate, e l'unica posata rimasta sul tavolo è la forchettina da dolce.
    All'estremità della sala opposta alla porta, vi è un lungo tavolo ancora più sfarzoso degli altri, che invece del tema dei fiori sembra riprendere più volte la fantasia degli stemmi rossi che riempiono anche il resto della stanza. A malapena una decina di persone sono sedute a questo tavolo, tutte poste a fronteggiare la sala, che si distinguono dal resto degli invitati per il colore rosso dei loro vestiti. Al centro del tavolo, seduto su un alto trono sfarzoso e riccamente decorato, vi è un uomo con la barba nera curata e una pesante corona sulla testa: sembra essere il re. Ha lo sguardo impaziente, la sedia alla sua destra è vuota, e passa senza sosta il dito sul bordo del calice che ha di fronte. Si ferma solo quando nota un ragazzo con i capelli corvini che, cercando di non farsi notare, riprende il suo posto al suo fianco. I due si scambiano qualche parola, il ragazzo arrossisce prima di bere un sorso dal suo calice, e il re fa un gesto a un uomo impettito in piedi alle sue spalle, che annuisce e prendendo un bel respiro annuncia, con tutto il fiato che ha in corpo: "Re Robert è pronto per il brindisi. Si prega gli ospiti di tornare ai loro posti!"
    C'è un ultimo momento di fermento, e dopo poco una figura si avvicina al Tavolo Orchidea di Thalia e Anne.
    E' una signora sulla quarantina con un abito ampio e ben ricamato, i capelli rossi acconciati con cura e numerosi anelli, bracciali e collane, tutti ornati di zaffiri.
    "Oh, vedo che siete arrivate! E' stato abbastanza noioso cenare tutta la sera da sola." dice sedendosi nel posto che sembrava essere già stato usato, e guardando circospetta le due ragazze. "Io sono Lady Dolores, un'importante esponente della nobiltà in questo regno, mentre voi dovete essere..?"
    1 post a testa :sisi:
     
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    Mi scostai i cappelli dalla spalla e intrecciando le dita tenni le mani davanti a me e seguì la cameriera cercando di rimanere regale il più possibile come mi era stato insegnato.
    Ci avvicinammo quasi alla fonte della musica, ci separava solo una grossa porta dalla vita che si stava tenendo dall'altra parte, "Ok Anne, stai calma, sono già stata in situazioni simili."
    Senza cigolare la porta si aprì spinta dalla cameriera la quale ci dette anche il benvenuto alla festa per il centenario della monarchia. "Quindi è di questo che si tratta... incontreremo i regnanti quindi? Sono un po' nervosa" o almeno credevo di esserlo.
    Per quanto pomposo mi era tutto molto familiare, ricche persone che facevano cose da ricchi e quindi non rimasi colpita, il mio sguardo invece sprofondò su quello che sembrava essere proprio il re. La corona sicuramente non poteva mentire, "sempre che non sia cioccolato."

    Le persone iniziarono a sedersi tutte ai propri tavoli, non sembrava ci avessero notate o più probabilmente non gli interessava. "I nobili sono sempre nobili, pure in questo posto finto."
    La gentile cameriera ci informò che avevamo dei posti a sedere già stabiliti, al tavolo Orchidea, "spero almeno ci siano molti dolci buoni da mangiare. Oh, quanto mi manca una buona tazza di té con un filo di latte."
    Scostandomi di nuovo i capelli da una spalla ringraziai la cameriera con un breve inchino e mi portai avanti rispetto a Thalia cercando di raggiungere il tavolo indicato. "Il re.. o la regina devono avere un debole per il giardinaggio... oh eccolo, proprio dove ci aveva detto. Orchidea."
    Rimasi un po' ramarricata dal notare che probabilmente avevano finito già di mangiare senza di noi, avevo proprio voglia di mettere qualcosa sotto i denti. Mi sedetti cercando di contenere un sospiro di disapprovazione e detti una rapida occhiata a Tahlia che mi aveva seguita.

    "Sembra che Tahlia lo stia tenendo nascosto; quel animaletto però non so se sia una buona idea che stia qui per quanto carino, sarà meglio che non venga notato."

    Le avrei voluto dire, ma non era il caso di parlare ora, poi comunque probabilmente già sapeva. Dopo aver scoperto il nome del re, Robert, "un nome molto regale" pensai; Si presentò al nostro tavolo anche una signora dai capelli rossi.
    Si presentò come Lady Dolores;
    Heilgard Anne II, della famiglia Gwendeline. Incantata; sono l'attuale regnante del Regno di Dagmatem. "Dissi una semi bugia, anche per intimidire la nobile visto come si era presentata."


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    Nome: Heilgard Anne Gwendaline II | Sesso: F | Età: 26 (0) | Provenienza: Dagmatem | Razza: Umano | For;Cos;Int;Des |




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    Edited by essai_demetori - 5/3/2018, 19:46
     
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    Tahlia ascoltò il consiglio della ragazza con l'armatura e seguì in modo silenzioso ma trepidante l'altra donna verso il banchetto preannunciato.
    Quando le porte del salone si aprirono i suoi occhi si spalancarono come di fronte a mille preziose pietre colorate.
    Non aveva mai visto tanto sfarzo , colori, luci e persone tutte insieme.
    Ne era affascinatissima ed emozionata.
    Una festa per il re? ASSURDO! pensò Tahlia guardandosi stupefatta e continuando a seguire la donna.
    Nessuno sembrava averle notate o comunque Tahlia non ci fece nessun caso, era troppo assuefatta da quel luogo così diverso da ciò che era abituata, così lontano dalla sua immaginazione.

    La donna diresse le ragazze al loro tavolo. Orchidea. Che bel nome! pensò Tahlia non conoscendone il fiore. Camminò dietro la sua compagna fino al raggiungimento del loro tavolo.
    Chissà che bistecche succulente potrò mangiarmi! pensò Tahlia, era troppo presa da quello che le accadeva intorno per accorgersi che ormai le portate principali erano già state servite e mancava solo il dolce, in effetti non aveva sentito la donna parlare del brindisi, ogni senso di Tahlia era travolto da quel magnifico salone e la sua gente.
    Al tavolo delle ragazze si avvicinò una donna dai capelli rossi e con un bel vestito e tanti gioielli adornati di zaffiri che catturarono ben presto l'attenzione di Tahlia.
    Dov'è li hai scavati signora?! sono bellissimi! disse Tahlia avvicinandosi di scatto ai suoi gioielli per vederli ancora più da vicino. Non aveva sentito la donna presentarsi e quindi tanto meno la presentazione di Anna.


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    Nome: Tahlia | Sesso: Femmina | Età: 18 | Provenienza: Covtendruz | Razza: Umana | Des;For;Cos;Int; |




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    Quando usa la sua mano sotto forma di trivella può aggiungere della polvere esplosiva alla mano per renderla infuocata.

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    -polvere esplosiva attivata da fiammiferi e accendino
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    Edited by essai_demetori - 5/3/2018, 19:39
     
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    La signora Dolores guarda Thalia a bocca aperta.
    "S-scavati..? Non ho scavato un bel niente, sono un set di gioielli di grande valore che ho ereditato da mio nonno. Lui amava i zaffiri.." risponde quasi sovrappensiero, facendo passare le dita della mano delicatamente sui bracciali, passando poi sulle collane, e risalendo fino alle orecchie, fermandosi prima di raggiungerle: sembra non portare alcun orecchino, sebbene i buchi nei lobi siano ben visibili tra le ciocche di capelli rossi.
    "Ad ogni modo, piacere di conoscervi, non ho mai sentito parlare del regno di Dagmatem, ma immagino che il Re vi abbia invitate per stabilizzare i rapporti anche con voi. Metà delle persone che sono qui non hanno alcun interesse nel celebrare la monarchia, sono accorse solo per la possibilità di guadagnarci qualcosa. Che idiozie." sembra essere disgustata dalle persone attorno a voi, ma subito dopo aver pronunciato queste parole si ricompone e i schiarisce la voce "Per fortuna il regno puo' contare su gente come me che lo ama davvero, non come questi zotici." il suo sorriso è chiaramente di cortesia, come ci si aspetta da un esponente della nobiltà ben navigato.

    Ai lati della sala alcune porte si aprono, e fanno entrare una fila senza fine di domestici e alcune guardie, che si dispongono con la schiena contro il muro, quasi a volersi fondere con l'arredamento.
    Il silenzio scende sulla sala quando Re Robert si alza in piedi. Lo fa con sicurezza, il suo portamento è fiero e autoritario, sebbene le rughe sul suo volto ne dimostrino l'età. Tutte le teste si voltano all'unisono verso di lui, nessuno produce alcun suono, l'aria si fa elettrica come se il re dovesse fare un annuncio che tutti attendono da tempo.
    "Quando mio nonno prese il suo posto alla guida del regno, molti si chiesero se fosse all'altezza di quel compito, se sarebbe stato in grado di portare un così grande onere solo sulle sue spalle. Ma lui non era solo,
    aveva una famiglia, una moglie e un figlio al suo fianco. Ed io..quasi cento anni dopo, mi ritrovo qui davanti a voi con un po' meno della sua fortuna. Come sapete, la Regina ci ha lasciato molti anni fa, ma io non sono solo! Ho mio figlio Ravil, il mio adorato figlio.
    " dice volgendo lo sguardo sul ragazzo alla sua destra. "Quando mio nonno pronunciava quelle parole però..era giovane. Appena all'inizio della sua vita. Mentre io, sembrerei star andando verso la fine." il silenzio nella sala è pesante come una cappa di umidità che ti impedisce di respirare.
    "Ah! Ma non fraintendetemi, non sono qui per dare le mie dimissioni! Voglio solo che guardiate negli occhi mio figlio, il Principe Ravil, e pensiate a come sarà un giorno chiamarlo Re Ravil." conclude guardando nuovamente il ragazzo, che ha acquisito una postura composta e rigorosa, una mano stretta attorno alla coppa del vino. Lo sguardo che i due si scambiano sembra pieno di sottintesi, ma non è qualcosa che gli ospiti possano capire.
    "Molto bene, direi che ci siamo dilungati abbastanza. In alto i calici per questa duratura e fruttuosa monarchia, che porta ricchezze al nostro regno da cento anni! Alla monarchia!" esclama alzando il suo calice, all'unisono con tutti i commensali e gli ospiti, che ripetono dopo di lui "Alla monarchia!" e brindano entusiasti, applaudendo subito dopo.
    "Fate portare la torta!" dice l'uomo alle spalle del Re a uno dei domestici presenti in sala.

    Lady Dolores rimette sul tavolo il suo calice, fissandolo intensamente, come se si fosse totalmente persa al suo interno.
    Il vociare degli ospiti sembra riempire di nuovo la grande sala, mentre l'orchestra riprende a suonare una qualche melodia di sottofondo.
    Tutto questo, fino a che un urlo agghiacciante non arriva alle orecchie di tutti. I presenti si immobilizzano e si zittiscono nuovamente, il Re guarda l'uomo alle sue spalle, che ricambia lo sguardo e si avvicina a una delle porte laterali. Ma prima che la possa raggiungere, questa si spalanca, e una ragazza in lacrime irrompe nella stanza e si getta a terra.
    "E' Clareanne..lei..lei.." dice tra i singhiozzi, sotto shock.
    Il principe Ravil scatta in piedi, e in pochi attimi è al fianco della domestica.
    "Clareanne cosa! Che le è successo!" esclama afferrandola per le spalle, ma lei riesce solo a balbettare parole senza senso, così il giovane si precipita oltre la porta alle sue spalle, seguito dall'uomo alle spalle del Re.
    Il silenzio nella sala viene interrotto solo da qualche bisbiglio, il Re fissa la porta da cui è uscito il figlio immobile, i pugni stretti sul tavolo e le nocche bianche, le sopracciglia aggrottate.
    1 a testa :ciao:
     
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    Sì, una cosa del genere. Risposi al dubbio sul perché fossi stata invitata dal Re, in realtà ne sapevo quanto lei sul perché ci trovassimo lì. Oltre a far punti "Anne, devi fare bella figura e far vedere a quella stronza di Svyn."
    "Ovviamente ognuno pensi a sé. Mi sembra come di essere tornata alle riunioni di Dagmatem con mio fratello." Non riuscivo ad inquadrare bene la signora, non capivo se fosse seccata di stare qui e nemmeno se fosse... leale al re? Avrò sicuramente modo di scoprirlo pensai.

    Lei è Tahlia, una mia... assistente diciamo. Feci un occhiolino alla mia compagna.
    La signora non mi stava molto simpatica a pelle, sembrava una di quelle leccapiedi ed è sicuramente una persona viscida, ne ero convinta. Il silenzio si dilagò in tutta la sala, cosa che mi fece chiedere cosa stesse succedendo; il re era in piedi.
    Iniziò a parlare e quando nominò suo figlio lo guardai in volto, "un po' gli assomiglia... quindi non c'è una regina? Immagino che le prentendendi si azzuffino per sposare il re." Rivolsi lo sguardo a Dolores.
    Non capivo perché parlasse del fatto di starsi avvicinando verso la fine, solo perché era vecchio? "Mi sento come mio fratello e i miei nonni, sempre a pensare troppo durante questi incontri. Ma mi hanno insegnato così, è così che devo comportarmi ora che sono l'Astro della mia famiglia."

    Alla monarchia! alzai il mio calice e lo riposi subito dopo sul tavolo. "Uh! Torta!" mi risedetti al tavolo aspettando il dolce, almeno qualcosa alla fine l'avrei mangiato... Dolores però non sembrava molto contenta della torta, pareva persa nei pensieri; mi misi dei capelli dietro un orecchio dubbiosa su cosa avesse la signora.
    Un urlo però rupe l'atmosferma quasi sonnifera della festa, la mia testa scattò e mi girai da prima verso il re e subito dopo verso la porta che si aprì velocemente mostrando una donna nel panico. Iniziò a parlare di una certa Clareanne ed il principe si precipitò a fare domande sentendo quel nome. "Sarà la sua promessa?"
    Mi alzai senza esitare vedendo il principe uscire e mi avvicinai cautamente verso il re.
    Mio re dissi un po' esitante, non sapevo se fosse il caso, "non so in che relazione mi trovo con quest uomo in questa realtà magica." Permettetemi di seguire il principe, ho un brutto presentimento.
    Speravo solo che in questo mondo il re sapesse chi fossi e che conoscesse le mie abilità.


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    Nome: Heilgard Anne Gwendaline II | Sesso: F | Età: 26 (0) | Provenienza: Dagmatem | Razza: Umano | For;Cos;Int;Des |




    Abilità:
    Effusio Vitae: 「3/3 cariche」
    Enunciando la formula magica tutte le piante nell'area circostante ( 5 metri ) muoiono e la loro forza vitale viene assorbita da Heilgard. Questo le permette sia di curare i danni meno gravi sia potenziare le sua abilità combattive. Non è usabile in coppia con un'altra abilità.

    Effusio Mortis: 「2/2 cariche」
    Enunciando la formula magica e toccando un corpo senza vita lo può assorbire per apprenderne delle abilità in base alla creatura assorbita. Se assorbe un lupo può aumentare esponenzialmente il suo fiuto , avere agilità bestiali o anche ululare; se al contrario assorbe un essere umano apprenderà (se ha avuto) tecniche che sapeva padroneggiare particolarmente o semplicemente aumenterà la forza fisica o magica. Più il cadavere assorbito è pesante più ne risente Heilgard, in quanto "sente tale peso". Oltre a questo può assumere tratti particolari del corpo assorbito meramente estetici, come cambio del colore dei capelli, scaglie sulla pelle ecc... Non è usabile in coppia con altre abilità.

    Equipaggiamento:

    - Armatura leggera
    - Spada pesante
    - Scudo rotondo in metallo
    - Ciondolo magico "Orocholm"
    - Vecchia Mappa di Seyfert
    - Zaino con Ombrello incorporato
    - Borraccia con Termometro incorporato
    - Bussola con Antenna rotta per la Rabdomanzia
    - Coltello da Campeggio
    - Pietra Focaia
    - Gettone per Lithoscaelia
    - Libro di Fiabe per Bambini con Mappe del Deserto disegnate a mano con i vari passaggi di Lithoscaelia
    - Vari Attrezzi da Campeggio nello Zaino


    Note Giocatore:
    Heilgard è una nobile di Dagmatem, quella che in questo momento controlla una familia di questa città. Gli altri giocatori non possono saperlo se non conoscono bene Dagmatem o se Anne stessa non glie lo rivela.




     
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  9. Aerith˜
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    Chissà dove li ha trovati suo nonno... pensò Tahlia e rimase a pensarci su, le piacevano troppo.
    Intanto intervenne Anne nel discorso e fece capire a Tahlia di stare al gioco fingendosi la sua assistente.
    A Tahlia andava bene, in ogni caso avrebbero dovuto collaborare e mentre rifletteva su ciò il re si alzò in piedi per fare un discorso che a Tahlia sembrò un po' strano e non capì bene, trall'altro aveva fame e infatti il tempo riprese a scorrere solo quando sentì la parola torta.
    La festa però fu colta da un urlo di panico inaspettato. Una ragazza sotto shock irruppe nella stanza farneticando di una certa Clareanne. Il principe al solo sentirne il nome scatto mentre sul volto del re un espressione molto preoccupata.
    Anne si avvicinò al re e Tahlia silenziosamente la seguì, quell'urlo le aveva fatto paura perchè le ricordava le urla di panico della sua città..


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    Nome: Tahlia | Sesso: Femmina | Età: 18 | Provenienza: Covtendruz | Razza: Umana | Des;For;Cos;Int; |




    Abilità:
    Trivella esplosiva: 「3/3 cariche」
    Quando usa la sua mano sotto forma di trivella può aggiungere della polvere esplosiva alla mano per renderla infuocata.

    Visione Felis Catus:: 「2/2 cariche」
    Data la lunga permanenza sotto terra, gli abitanti di Covtendruz si sono dovuti adattare alla poca e a volte inesistente illuminazione, al punto da sviluppare la visione al buio. La vista notturna e diurna è aiutata dalla capacita della pupilla di dilatarsi enormemente al buio e di ridursi ad una fessura durante il giorno senza limiti di tempo, per avere sempre la quantità di luce ideale che colpisca l'occhio. Si deve però stare attenti al cambio repentino di luminosità perchè puo' rendere accecati. Lo sviluppo visivo ha permesso di aumentare la definizione delle immagini percepite dai loro occhi.

    Equipaggiamento:
    -Pugnale
    -polvere esplosiva attivata da fiammiferi e accendino
    -Trivella nella mano sinistra

    Note Giocatore:
    Ha un famiglio, una talpa di nome Poe che si trasforma in una talpa gigante quando Tahlia è in estremo pericolo.
    E' lunatica e ogni tanto viene presa da uno stato di euforia. Ha un braccio meccanico, sinistro, che si può trasformare in trivella.
     
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    Il re guarda Anne e Thalia con le sopracciglia aggrottate, mentre si alza in piedi tenendo le mani appoggiate al tavolo.
    "Ah, le lady emissarie di Dagmatem." dice con un tono di voce che vuole essere calmo, ma fa trasparire dell'ansia. Sembra guardare di sottecchi gli invitati, adesso tutti presi a bisbigliare tra loro e allungare il collo cercando di vedere il più possibile. "Sono sicuro che non ci sia nulla da temere, il castello è perfettamente protetto. Se proprio ci tenete andate pure a controllare, vi farò accompagnare da una delle mie guardie." il re sembra molto nervoso, continua a guardare la folla di gente che ha davanti come se cercasse di capire cosa stiano borbottando, e intanto si liscia in continuazione gli abiti lanciando occhiate alla porta.
    "Mio figlio è sempre troppo impulsivo, non avrebbe dovuto correre via così.." dice tra sè e sè girandosi e facendo un cenno a una guardia, che si avvicina alle due ragazze e dice "Prego, venite pure con me. Vi scorterò io."
    La guardia mantiene un passo sostenuto, mentre esce dalla sala seguito da Anne e Thalia. Ci sono altre guardie armate che si dirigono tutte nello stesso posto, mentre la ragazza sotto shock, che era entrata nella sala urlando, viene portata via da altre domestiche, che cercando di tranquillizzarla e le asciugano le lacrime.
    Le ragazze passando alcuni corridoi più ampi e sfarzosi, prima di introdursi in altri passaggi più piccoli e discreti, che in poco tempo le conducono a quelle che sembrano essere le cucine.
    Un piccolo drappello di guardie si è fermato davanti alla porta, mentre l'uomo che prima era alle spalle del re cammina nervoso per la grande sala.
    "Permesso, prego fate passare." dice il ragazzo che ha accompagnato Anne e Thalia fino lì, e le guardie si separano per permettergli di raggiungere l'interno della cucina. Il principe Ravil è inginocchiato accanto a una figura distesa in mezzò a una pozza di sangue, i capelli biondi ormai scarlatti e gli occhi spalancati in una eterna espressione terrorizzata.
    "..Clareanne.." bisbiglia sommessamente il principe, ripetendo quel nome come una filastrocca senza fine, mentre stringe la mano della giovane ragazza, e accarezza la sua pelle pallida come la neve. I vestiti di Cleareanne sono decisamente umili, simili a quelli di tutti gli altri membri della servitù, l'unica differenza è il lungo coltello da torta che le spunta dal centro del petto, sentenza inevitabile di una morte misteriosa. Il dolce tanto atteso è su un tavolo lì accanto, immacolato e senza difetti.
    L'uomo che cammina nervosamente per la stanza si volta di scatto verso le due nuove arrivate.
    "Sono spiacente ma non è permesso visitare le cucine al momento." sembra deciso a liberarsi delle due il prima possibile. "Vi pregherei di restare indietro e non interferire con le indagini. Come potete vedere abbiamo un problema da risolvere al momento."
    Ma neanche il suo tono autoritario puo' coprire la litania senza fine del povero Ravil, che continua a chiamare sottovoce Clareanne, senza ricevere risposta.
    Un post a testa :sisi:
     
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  11. Aerith˜
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    Tahlia ascoltò attentamente le parole del re, qualcosa nel suo sguardo e nella sua voce le fece capire che non era tranquillo.
    Una guardia incaricata scortò le ragazze nel luogo del delitto, mentre intorno a loro anche altre guardie vi si dirigevano e la donna che aveva lanciato quell'urlo spaventoso fu scortata via da altre domestiche.
    Tahlia era sia molto incuriosita che impaurita da quella situazione e strinse forte il braccio di Anne, in cerca di sicurezza, Anne le sembrava una donna senza paura e le piacevano molto i suoi capelli rossi.
    Raggiunta la cucina la questione sembrava più chiara...qualcuno aveva assassinato una certa Clareanne, un nome che veniva continuamente ripetuto dal principe, inginocchiato accanto al corpo esanime.
    Un uomo si avvicinò di scatto per cercare di allontanare le ragazze.
    Tahlia però non si fece fermare dalle sue parole.
    Chi è Clareanne? chiese decisa.

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    Edited by Aeva - 21/2/2019, 21:25
     
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    "Allontanarmi? Cosicché voi possiate cancellarne le prove?"
    Lasciai a Tahlia il compito di fare le domande approposito della ragazza, come aveva già iniziato a fare, e non rivolgendo parola ne sguardo passai di fianco alla figura che ci esortò ad allontanarci dalla stanza.
    Mi inginocchiai di fianco al principe e con una mano gentilmente chiusi gli occhi della defunta; con quel gesto cercai di capire in modo discreto se il corpo fosse ormai freddo.

    Così è come se dormisse.

    Osservandone gli abiti non sembrò essere una nobile, "il principe era innamorato di una popolana? Mi sento quasi a casa", sentivo che l'artefice di tutto questo potesse essere qualcuno di molto vicino al principe, qualcuno che trovava molto scomoda la posizione della ragazza. Come poteva essere il re, o la regina se mai ne esistesse una; ma per ora erano soltanto speculazioni.

    Mio principe, dovrebbe dare l'ordine di non far uscire ed entrare nessuno dal castello. L'assassino probabilmente è ancora qua.
    Dissi prima di alzarmi sistemandomi i capelli e catturando con lo sguardo la mia compagna, "vediamo cos'ha ottenuto".


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    "Ma insomma, si puo' sapere chi siete?" chiede spazientito l'uomo, che sembra essere una sorta di consigliere diretto del Re, quando Tahlia si azzarda a chiedere informazioni.
    "Gran Ciambellano, se posso.." si fa avanti la guardia che ha accompagnato Anne e Tahlia fino lì "Sua Maestà in persona ha autorizzato le Lady di Dagmatem a venire qui per capire cosa fosse successo."
    Il così detto Ciambellano lo squadra con disapprovazione, come se non avesse apprezzato il suo intervento, ma scuote poi la testa sistemandosi gli occhialini sul naso.
    "Molto bene, se le cose stanno così allora..la ragazza a terra è Clareanne, la figlia del fornaio che si sta occupando del banchetto. Era lei l'addetta alla torta per questa sera." si interrompe però come se si fosse appena ricordato di qualcosa, e fa cenno a una guardia, dicendole sottovoce "Il padre della ragazza era andato momentaneamente alla bottega per recuperare alcuni ingredienti per la cena, quando sarà di ritorno fatelo accomodare in una stanza e chiamatemi, lo informerò con calma dell'accaduto."
    Il Principe Ravil è troppo sotto shock per capire le parole di Anne, non riesce a togliere lo sguardo dal viso cinereo della ragazza a terra. Ma il Ciambellano la sente, e annuendo dice a tutti i presenti "Fate in modo che nessuno esca dal castello, dite alle guardie perimetrali di controllare i confini interni più di quelli esterni."
    Anne sente che il corpo della giovane non è ancora freddo, il che indica una morte abbastanza recente. Proprio in quel momento entra un uomo anziano con una borsa molto rovinata. Dall'abbigliamento e dal modo di muoversi sembra una qualche sorta di studioso, e quando si avvicina al corpo della ragazza morta, si intuisce che debba essere il medico. Non dice nulla al Principe, anche se lo osserva di sottecchi con rammarico. Tocca la pelle della defunta in diversi punti, osserva alcune parti del suo corpo e controlla la densità del sangue a terra, poi si alza e si avvicina al Ciambellano, e i due fanno qualche passo di lato e iniziano a confabulare tra loro. Poi il Ciambellano fa avvicinare alcune guardie, facendogli alcune domande. Le risposte sembrano farlo riflettere, perchè all'improvviso dice con tono autoritario "Mie Lady, vi prego di allontanarvi dalla scena del delitto. Seguitemi in un altra stanza."
    Poi fa un cenno a un paio di domestici avvicinatisi alla porta, e questi si accostano al Principe per farlo rialzare, consolandolo con parole dolci, benchè lui non sembri rispondere.
    Il Ciambellano fa cenno alle due ragazze di seguirlo in una stanza appena affianco alla cucina, una sorta di dispensa con un tavolo e due sedie.
    "Sedetevi se non vi dispiace." la porta alle loro spalle viene chiusa e nella stanza rimangono solo loro tre.
    "Posso chiedervi cosa avete fatto prima di recarvi al banchetto?"
    Un post a testa :sisi: Ne approfitto per ricordarvi degli oggetti che avete preso per questa prova, non che vi servano, ve lo dico solo nel caso in cui vi foste dimenticati :sisi:
     
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    Nella stanza arrivò anche un altro peculiare personaggio, sembrava uno studioso, forse il medico reale. Decisi di non dirgli o chiedergli niente.
    "Cosa si staranno dicendo?" l'uomo dette ordine di chiudere il castello come avevo suggerito al principe, "poveraccio sembra distrutto, probabilmente non si è nemmeno accorto che gli stavo parlando".
    Scoperto niente? bisbigliai a Tahlia ma non feci in tempo a scambiare qualche parola con lei che il ciambellano ci interrupe.
    Ci intimò di seguirlo in un altra stanza al che io scambiai con Tahlia uno sgurdo confuso, "e adesso? non potevamo combattere qualche mostro come prima?" pensai scocciata.
    L'uomo ci portò in una stanza vicina e ci fece sedere ad un tavolo, mi sedetti quindi accavalciando le gambe.
    Portare così due signore di Dagmatem nella dispensa della cucina non mi sembra una brillante idea Dissi osservando la polvere raccolta sopra i vari vasi chiusi.
    "Era scontato che ci interrogasserò, era questo il piano di quella tipa?" pensai a Svyn.
    Come saprà il regno di Dagmatem è molto distante, oggi siamo arrivate in ritardo al banchetto come potranno confermarvi i vari presenti. Durante il viaggio in carrozza abbiamo incontrato una frana che ci ha bloccato la strada e abbiamo dovuto aspettare che la strada fosse sgombra prima di proseguire. Come siamo arrivate in paese ci siamo recate immediatamente al castello e scortate da una delle serve abbiamo raggiunto il salone.
    Dissi cercando di mostrare sicurezza nelle parole.
    La signorina Tahlia potrà confermarvi il tutto


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    Nome: Heilgard Anne Gwendaline II | Sesso: F | Età: 26 (0) | Provenienza: Dagmatem | Razza: Umano | For;Cos;Int;Des |




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    E' la figlia del fornaio! Fece solo in tempo a dire Tahlia quando le due ragazze vennero interrotte dal ciambellano di corte, che già da prima aveva avuto un atteggiamento che non era piaciuto molto a Tahlia.
    Ora voleva portarle in un'altra stanza, le due ragazze si guardarono con sguardo confuso e lo seguirono, lasciando il principe, il medico, la vittima e le guardie nell'altra stanza.
    Tahlia non ci capiva molto di tutta questa situazione, non era abituata ai grandi cenoni in posti sfarzosi con gente dalla puzza sotto il naso.
    Dopo averle scortate in quella che sembrava una dispensa. Forse troverò da mangiare? Ho così fame! Pensò Tahlia mentre il suo pancino brontolò.
    Mentre si guardava intorno annusando l'aria Anne rispose alla domanda del ciambellano.
    Tahlia era un po' distratta ma riuscì a recepire un po' del discorso, restando comunque confusa.
    Ma non siamo arrivate dalla porta di Svyn? Pensò e poi fece spallucce fidandosi della sua compagna.
    Sì! Esattamente come ha detto la signorina Anne. Arrivate al salone poi non abbiamo fatto molto, il banchetto era già iniziato... disse Tahlia accarezzandosi la pancia.
    Poi mentre chiaccherevamo con la dama Lady Dolores, con tutti quei bellissimi Zaffiri, è arrivata la ragazza, che in lacrime ci ha avvisato del fatto ed eccoci qui.
    Ma quando si mangia?!
     
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